L’acido urico è prevalentemente una tossina che si genera dal metabolismo delle purine, sostanze molto tossiche per fegato e reni, assimilate col cibo. Cibi grassi, fritti o ricchi di zuccheri aumentano la concentrazione di purine nel sangue ed il rischio conseguente di iperuricemia, ossia di un eccesso di acidi urici nell’organismo.
Si tratta di un solido bianco e cristallino che in acqua si scioglie con difficoltà e che, se in concentrazione elevata nei reni, dà vita proprio ai cosiddetti calcoli renali. Gli acidi urici, però, non vengono accumulati solo a livello digestivo, epatico o renale, ma, col tempo, possono letteralmente “avvelenare” i tessuti, rendendoli deboli e facilitandone l’invecchiamento.
Gli acidi urici si misurano attraverso esami del sangue o delle urine che ne misurano i livelli. Al contrario di ciò che comunemente si pensa, livelli nella norma di acidi urici, indicati dall’uricemia, sono benefici per l’organismo. Hanno funzioni antiossidanti ed, addirittura, risolleverebbero il sistema immunitario.
I livelli corretti di acidi urici nel sangue si attestano attorno ai 2,5-7 mg nell’uomo ed ai 1,5-6 nella donna. Solo entro questi limiti, i livelli di acido urico sono nella norma. L’acido urico alto affatica i reni e provoca problematiche gravi a loro carico.
Inoltre, la tossina, fortemente acidificante per l’organismo intero, provoca uno stato di acidosi generalizzato che non fa altro se non rendere gli organi più deboli e dunque maggiormente esposti al rischio di infezioni o infiammazioni.
L’uricemia alta provoca dei depositi di acidi urici, microscopici cristalli incolore che si annidano nell’organismo. Una sorta di nemico silente, molto simile al colesterolo cattivo, in grado, nel tempo, di portare a danni permanenti per l’organismo.
Alti livelli di acido urico affaticano i reni ma anche il cuore e provocano problemi osteo-articolari. L’iperuricemia può causare, infatti, artriti o dolori articolari.
A livello renale gli acidi urici alti possono provocare renella, bruciore vaginale, cistiti di varia natura ed arrivare a formare cristalli che, nel tempo, possono dar vita a calcoli renali difficili da trattare e molto fastidiosi. Per tale ragione, tenere sotto controllo i livelli di acidi urici nel sangue risulta davvero fondamentale ai fini di una stile di vita sano.
Una dieta per acido urico sembra fondamentale per abbassare i livelli di uricemia nel sangue. Servirebbero maggiori accortezze a tavola, come, ad esempio, evitare gli stravizi o eliminare cibi troppo dolci, salati o ricchi di zuccheri e, dunque, di purine che possono trasformarsi in acidi urici.
Gli acidi urici possono annidarsi anche nelle arterie, provocando un loro ispessimento ed un conseguente alto rischio di ictus o infarto. L’iperuricemia pare essere causa di quattro infarti su 10, a causa dell’ostruzione di arterie importanti, dovuta alle purine.
Gli abusi alimentari possono aumentare il rischio iperirucemico a causa dell’eccessiva produzione di purine dopo la digestione di zuccheri complessi, grassi, insaccati e carni rosse. Non si tratta di eliminare sostanzialmente cibi basici dalla dieta ma solo di limitare il consumo di cibi con una dieta equilibrata che, tra le altre cose, sarà benefica anche al fine di vitare altre patologie.
Le tossine acide possono intasare i tessuti articolari, come già accennato precedentemente, rendendo doloroso ed annoso il movimento. Alcune patologie a carico delle articolazioni, dovute all’iperuricemia, possono essere proprio le artiti, le neuriti, i reumatismi, fino ad arrivare, addirittura, alla gotta.
Tuttavia, livelli eccessivi di acido urico nell’organismo possono essere dannosi anche a livello epidermico. Essi migrano, infatti, negli stati profondi dell’epidermide, causando eruzioni cutanee, prurito e sfoghi.
L’iperuricemia sembra dannosa anche a livello epatico. L’acidosi affatica il fegato e può infiammare l’apparato gastrico. Del resto, il processo di formazione dell’acido urico avviene proprio a livello epatico e può causare dissenteria, coliti e mal di stomaco.
I cristalli di irato monosodico possono accumularsi, oltre che in fegato e reni, anche nelle cartilagini, nei tendini e nei legamenti.
Un’alimentazione eccessivamente ricca di purine sembra la principale responsabile dell’iperuricemia. Per tale ragione, andrebbe limitato il consumo di: crostacei, ostriche, arachidi, carni rosse, salumi, zucchero, caffè’, formaggi.
Non si tratta di eliminare totalmente alimenti che, in dosi non elevate, sono benefici per la salute, tuttavia di limitarne il consumo, seguendo la dieta mediterranea, la più completa e ricca di frutta e verdura, veri alleati contro livelli alti di acido urico.
Un check up di biorisonanza quantistica potrà rilevare se il nostro organismo si trovi o meno in uno stato di acidosi ed, invece, con l’apparecchiatura scio si può risolvere il problema ove già presente e dannoso.
Anche nutripuntura e floriterapia sono metodi efficaci per ovviare ai livelli alti di acido urico nel sangue. La nutripuntura pare in grado di ovviare alle alterazioni funzionali dell’organismo, rafforzando i tessuti e, dunque, limitando l’effetto dannoso delle sostanze acide. In pratica, sembra in grado di riequilibrare l’organismo ristabilendo la giusta circolazione delle correnti vitali.
Può, dunque, ovviare all’acidosi dei tessuti, ristabilendo la loro naturale armonia e riportandoli al benessere. I reni si defaticheranno e ciò potrebbe ristabilire anche i livelli di acido urico nel sangue. Difatti, pare sia proprio l’affaticamento eccessivo di questi ultimi a portare ad un eccesso nella produzione di acido urico.
Un nemico assolutamente da non sottovalutare, silente e pericoloso nel tempo. Spesso ce ne accorgiamo con degli esami del sangue o delle urine (uricemia) e si deve correre ai ripari: seguendo una dieta equilibrata e povera di grassi e zuccheri, bevendo molta acqua, scegliendo uno stile di vita che ci lasci liberi di esprimere il nostro io.
Anche lo stress pare essere fortemente acidificante, mentre la libertà di essere sé stessi assolutamente alcalinizzante. Vediamo, ora insieme, alcuni rimedi naturali contro l’acido urico.
Acido urico: rimedi naturali
Come già accennato, alti livelli di acido urico nel sangue possono essere conseguenza di una cattiva alimentazione. Limitare il consumo di alimenti acidificanti può essere già un passo importante per evitare l’iperuricemia o per ovviare alle sue conseguenze dannose per l’organismo.
Tuttavia, in presenza di iperuricemia sarebbe opportuno bere molto. Bere molto risulta fondamentale comunque, per il corretto funzionamento di fegato e reni ma, in caso di iperuricemia, serve a sciogliere i cristalli di urato monosodico con più facilità, soprattutto nei reni e ad evitare la successiva composizione dei cristalli. Bere molto defatica i reni e, stimolando la diuresi, facilita la naturale eliminazione delle tossine.
Un rimedio naturale che pare molto efficace contro l’iperuricemia è l’utilizzo del bicarbonato di sodio. Essendo fortemente alcalinizzante, aiuta a combattere l’acidosi generale e ad impedire, appunto, la successiva formazione dei cristalli.
L’unico modo per prevenire la formazione dei cristalli resta quello di seguire pedissequamente una dieta adeguata. Gli alimenti ricchi di purine sono: carni rosse e grasse, pollame, frutti di mare, lieviti, farina, fagioli, piselli e cavolfiori. Tra questi alimenti, non tutti possono essere del tutto eliminati dalla dieta. Ciò significa che dovranno essere alternati con cibi sani come frutta e verdura, alleate di salute e preziosi rimedi naturali in caso di iperuricemia. Una dieta povera di sodio e grassi ma ricca di fibre può sicuramente migliorare la situazione ed alcalinizzare in pochissimo tempo il corpo in acidosi.
In particolare, è la dieta crudista ad essere particolarmente efficace in caso di iperuricemia. I crudisti sono vegani puri. Essi, infatti, si cibano unicamente di verdura cruda o, al massimo, fermentata, ma mai cotta, anche per mantenere inalterate le proprietà dell’alimento. Cipolla e carciofi sembrano particolarmente efficaci per eliminare le purine, grazie alle loro proprietà antiossidanti. Bisognerebbe evitare totalmente, tuttavia, il consumo di carni trasformate, come insaccati, wurstel, cotolette e via discorrendo. Recentemente è stato attestato perfino che questi cibi sono cancerogeni, ragion per cui è meglio evitarli per guadagnarne in salute.
L’aceto di mele pare essere molto utile per contrastare gli acidi urici. Basta assumerne un cucchiaino in mezzo bicchiere d’acqua, per tre volte al giorno.
Anche assumere giornalmente il limone, ad ogni pasto, aiuta a sconfiggere più velocemente gli acidi urici e a smaltirli facilmente. I frutti di bosco svolgono un’azione benefica a carico dell’apparato urinario e sono efficaci anche nel combattere l’iperuricemia. Si possono assumere sotto forma di succhi di frutta o gustando i frutti freschi.
L’olio di oliva, ricco di vitamina E, è benefico per la pelle ma anche per l’apparato renale. Aiuta, infatti, a smaltire gli acidi urici e le tossine. Mi raccomando: consumatelo a crudo e non abusatene in cucina.
In caso di iperuricemia, sarebbe opportuno, inoltre, limitare il consumo di alcolici o, addirittura, sospendere la loro assunzione fino a che i livelli di acido urico non siano tornati della norma.
Sarebbe meglio evitare totalmente l’assunzione di alimenti ricchi di fruttosio e preferire alimenti semplici, naturali, né troppo dolci né troppo salati. Tutti gli alimenti alcalinizzanti aiuteranno a combattere l’acidosi e ad abbassare i livelli di acidi urici nel sangue.
Non è possibile, infatti, riequilibrare l’organismo senza moderarsi a tavola o seguire una dieta attenta ed equilibrata.
Ciliege per curare l’acido urico
L’iperuricemia può provocare artriti e persino gotta. La non eliminazione dell’acido urico può determinare, infatti, un suo accumulo a carico dei tessuti delle articolazioni, generando problemi e disfunzionalità anche gravi.
La gotta è una patologia molto temuta ed, un tempo, ritenuta molto grave. Gli attacchi di gotta si manifestano solitamente dopo una qualche abbuffata a tavola. Ciò significa che stare attenti a quanto si mangia e a ciò che assumiamo è estremamente importante per vivere bene ed in salute.
Tra i rimedi naturali per contrastare gli acidi urici troviamo una rossa e deliziosa alleata: la ciliegia. Il suo succo, infatti, avrebbe potenti poteri antiossidanti ed antinfiammatori che favorirebbero l’eliminazione degli acidi urici e preverrebbero la gotta.
Sarebbe merito degli antiossidanti presenti nel frutto, detti antociani, con una funzione simile a quella degli antidolorifici, utili in caso di dolori a muscoli o articolazioni.
Insomma, un bicchiere di succo di ciliegia al giorno sarebbe un valido aiuto contro l’iperuricemia. Bere giornalmente succo di ciliegia potrebbe davvero ridurre del 75% le probabilità di recidive di gotta. Un aiuto naturale ma, soprattutto, delizioso.
Sicuramente una panacea e non un farmaco ma provarci con metodi naturali prima di ricorrere alle “maniere forti” può essere una valida soluzione, no?
Oggi giorno gli stravizi alimentari e l’abuso di fruttosio ed edulcoranti hanno esponenzialmente aumentato i casi di gotta.
A soffrirne, anche le donne che fanno uso di diuretici per dimagrire. Essi affaticano i reni ed impediscono la giusta eliminazione degli acidi urici. È necessario limitare il consumo di carni rosse, di frattaglie e selvaggina e seguire una dieta priva di alcolici.
Il vino pare meno dannoso, in questo caso, mentre la birra può aumentare i livelli di acidi urici nel sangue.
Una ciliegia al giorno, toglie gli acidi urici di torno?
Fonte immagini: scienzaesalute.blogosfere.it; salute-e-benessere.org; greenme.it; veki.club; everydayfamily.com; viverepiusani.it; filomenacampagna.it; culinarynutrition.it