Alla scoperta del muay thai

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Il muay thai è uno sport a corpo libero che sta acquisendo sempre più appassionati nel nostro Paese: è arrivato il momento di conoscere la sua storia, i benefici che può regalare e qualche trucco sulla sua pratica.

Noto anche con l’attributo di arte delle otto armi, il muay thai è un’arte marziale che proviene dalla Thailandia, come il suo nome lascia intuire: completa e impegnativa, si basa sull’utilizzo dei calci, delle ginocchiate, delle gomitate e dei pugni, ed è in grado di assicurare a chi lo pratica importanti benefici sul piano psicologico e fisico. Vi si può ricorrere, dunque, per mantenersi in forma, per perdere peso o semplicemente per acquisire un po’ di sicurezza in sé stessi.

Della storia di questa disciplina non si sa molto: quasi tutte le informazioni in proposito sono andate perdute in seguito alla distruzione della città antica di Ayuddhaya per mano dei birmani. Proprio i resoconti dei birmani costituiscono, dunque, la principale fonte di notizie su questo tema, insieme a quel che ci hanno tramandato i primi europei che si recarono nel Siam e i cambogiani. Quello che si può affermare con certezza è che il muay thai nasce in battaglia, come un vero e proprio sistema di combattimento destinato a rivelarsi addirittura più letale delle armi di cui avrebbe dovuto prendere il posto. Si ritiene che il popolo thai abbia sviluppato quest’arte con l’intento di difendersi dalle invasioni delle popolazioni con cui confinava e proteggere il proprio territorio.

Dato che il muay thai è uno sport a corpo libero, tutti gli indumenti che vengono utilizzati per la sua pratica devono essere funzionali e semplici al tempo stesso, in grado di consentire qualsiasi movimento. I pantaloncini muay thai, per esempio, non possono essere troppo aderenti, ma – al contrario – devono risultare morbidi sulle cosce. Dotati di un elastico in vita piuttosto resistente, presentano degli spacchi sui lati proprio per favorire l’estensione e il sollevamento degli arti inferiori in tutta la loro ampiezza. Per la parte superiore del corpo, invece, ci si può servire di una felpa o una maglia. Le cinture, i caschi, i guantoni e le cavigliere sono protezioni di cui non si può fare a meno per prevenire gli infortuni e contrastare gli imprevisti; le mani degli atleti, inoltre, devono essere avvolte con bende elastiche non troppo strette che attutiscano le conseguenze dei colpi e degli urti.

I colpi e le tattiche che si possono utilizzare nel muay thai variano in funzione dell’avversario con cui si ha a che fare e, di conseguenza, con la strategia che si è intenzionati ad adottare. Di fronte a un contendente di statura superiore, per esempio, ci si può servire del teep, vale a dire il calcio frontale, che è utile per calibrare la distanza, mentre le tecniche che si basano sull’uso di gomiti e montanti garantiscono efficacia perché prevedono colpi corti. Combattendo con un thai boxer più basso, invece, sono suggeriti i calci alti e quelli frontali: l’avversario va mantenuto nel raggio di azione e contrastato con pugni diretti.

Prima di arrivare agli incontri, tuttavia, è necessario un lungo e costante allenamento: i vantaggi che ne derivano sono apprezzabili sia dagli uomini che dalle donne. Non solo perché grazie a questa arte marziale si ha la possibilità di scolpire il proprio fisico nel corso del tempo, ma anche perché essa permette di trovare un certo equilibrio interiore. Lo sport nazionale thailandese si basa su movimenti aggraziati che sollecitano i muscoli della parte alta e i muscoli della parte bassa del corpo.

A livello psicologico, tale disciplina conferisce una notevole forza interiore, e al tempo stesso regala la capacità di mantenere la calma. In più, contribuisce a un aumento della massa magra: ecco perché si rivela preziosa per chi si ritrova a combattere – è proprio il caso di dirlo – con qualche rotolino di troppo nella zona addominale, o comunque vuol perdere peso in modo progressivo e non traumatico. Affidandosi alle lezioni di un professionista esperto, si ha la certezza di non farsi male e di allenarsi in maniera appropriata, con le giuste sedute di fitness e di stretching: i muscoli vengono messi alla prova, ma lo stesso si può dire per il fiato. Insomma, allenamento aerobico per abituare i polmoni alla fatica.

Fonte Immagine: Pixabay

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