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Allattare al seno non è spesso possibile per tutte le madri, nonostante lo agognino particolarmente. Spesso la produzione di latte è insufficiente a garantire una corretta nutrizione del bebè e, dunque, si ricorre al latte artificiale che, tuttavia, non può, ovviamente, possedere gli stessi nutrimenti del latte materno, che chiaramente è molto più salutare. I bambini allattati al seno crescono meglio e più in fretta, sviluppano un sistema immunitario più resistente e si rilassano maggiormente, adorando il contatto col corpo della madre. Saranno bambini decisamente più sereni. Ma quel che non è molto noto è che anche le madri possono ricevere molti benefici dall’allattamento al seno. Un effetto benefico paritario e bilaterale da madre a figlio e da figlio a madre che migliora lo stato di salute della mamma, per consentirle di accudire al meglio il piccolo. Del resto, la maternità è condizione naturale ed imprescindibile della donna e tutto ciò che è naturale è preferibile e sicuramente vantaggioso.
I benefici dell’allattamento al seno sulla madre sono sia di tipo psicologico che fisico. Dipendono quasi del tutto dalla produzione di un ormone, detto ossitocina, favorito dalla produzione di latte che ha effetti ansiolitici sulla madre che, con più rilassatezza, potrà sopportare urla notturne ed alzatacce. I livelli più alti di prolattina ed ossitocina determinano una maggiore resistenza della madre. I livelli di stress si innalzano, facendo sì che la neo-mamma sia ancora più in forma nell’affrontare le difficoltà giornaliere che possono nascere dall’accudire il piccolo. Le madri che allattano al seno, inoltre, soffrono difficilmente di pressione alta e godono di uno stato di salute generale migliore rispetto a quelle che allattano artificialmente. Esse avranno decisamente più energia nell’accudire, ora dopo ora ed attenzione dopo attenzione, il nascituro.
L’ossitocina è un ormone buono per la donna. La sua azione è anche quella anti-stress. La sua produzione crea un naturale effetto calmante sulla madre che allatta la quale riposerà meglio e si addormenterà naturalmente. Il corpo materno è protetto, svolgendo una delle azioni più naturali del mondo. Sapevate, però, che allattare al seno fa bruciare i grassi? Si impiegano 500 calorie al giorno solo per produrre il latte materno.
Produrre molto latte espone la donna al rischio di una carenza di calcio che va assolutamente reintegrato con una dieta adeguata. Cosa mangiare? Sicuramente, com’è abbastanza noto, latticini e formaggi, ma non solo. Anche le verdure a foglia, il succo d’arancia ed i cereali integrali sono alimenti ricchi di calcio di cui la madre deve nutrirsi per mantenersi forte e sana durante l’allattamento. L’alimentazione in allattamento, infatti, è estremamente importante anche per produrre il latte stesso.
Se, dopo il primo figlio, non desiderate più sperimentare la maternità, l’allattamento al seno può essere un aiuto naturale. La prolattina, infatti, prodotta durante l’allattamento, ritarda di un anno il ritorno delle mestruazioni. Ciò non significa, ovviamente, che non esista una percentuale minima di restare incinte, anche in assenza di ciclo mestruale, tuttavia le probabilità si riducono notevolmente ed il sesso col marito può essere molto più rilassante e sereno, anche dopo il momento importante del parto. La prolattina viene prodotta dal succhiamento del latte da parte del neonato.
Niente contro il latte artificiale, soprattutto laddove la madre non possa garantire una produzione di latte sufficiente al sostentamento del figlio, tuttavia l’allattamento al seno sembra uno dei modi migliori per costruire, fin da subito, un rapporto speciale col proprio bebè, privilegiando il contatto fisico, il calore e dimostrando una maternità a tutto tondo in grado di regalare emozioni indescrivibili.
Aneto e prezzemolo per l’allattamento al seno
La dieta in allattamento è una componente importante per l’assimilazione di tutti i nutrienti che sarà possibile trasmettere al figlio. Tuttavia, non tutti gli alimenti possono essere assunti in gravidanza. Sapevate che le carote sono sconsigliate in allattamento? Ma se desiderate implementare l’assimilazione di vitamina K, utilissima per evitare carenze di calcio, potete fare un buon uso del prezzemolo in cucina. Utilizzarlo tantissimo non provocherà alcun disagio per il bebè. Potreste aromatizzare col prezzemolo piatti a base di pesce e carne, rendendoli, altresì, più gustosi e godendo delle proprietà di una pianta aromatica ricca di magnesio, ferro, potassio, acido ascorbico.
L’aneto è una specie di finocchio, dal sapore gradevole molto simile ad esso ed è una delle piante più indicate a favorire l’allattamento al seno della madre. Nessuna controindicazione è stata riscontrata dall’utilizzo quotidiano di aneto, in infusi o tisane. La pianta è ricca di fosforo e ferro ed ha un potere gastro protettivo importante. Migliora decisamente l’allattamento. Mantenete i semi di aneto in infusione per un paio d’ore. Dopodiché bevete mezza tazza d’infuso di aneto al mattino, appena sveglie, e mezza tazza alla sera, prima di coricarvi. Al mattino, potete optare per una prima colazione a base di yogurt ed aneto. Mescolate i semi sbriciolati della pianta in un gustoso yogurt. Noterete, fin dalle prime settimane, un allattamento ancor più naturale, grazie ai prodigi dell’erboristeria, dalla parte, anche, delle mamme.
Alimenti che aumentano la produzione di latte materno
Se ne sentono così tante sulle madri, oggigiorno. Un tempo, le nostre nonne allattavano senza problemi e qualche madre allattava persino figli non suoi. Sebbene, spesso, dietro ad una scarsa produzione di latte via siano cause fisiche che non possono essere valicate, altrettanto spesso sono le false credenze e la sfiducia in loro stesse a frenare le madri dal provare l’allattamento al seno. Del resto, provare non costa nulla! Potete sempre passare all’allattamento con biberon se non dovesse funzionare.
Tuttavia, la naturalezza dell’allaJttamento al seno rende ancor più stretto ed unico il rapporto madre-figlio, conferendogli un’antica saggezza e resistenza, tipiche di tempi passati. Un segreto infallibile per un corretto allattamento al seno consiste nel rispettare le ore di riposo. Sebbene il bimbo ci dia molto da fare, dobbiamo imporci di riposare qualche ora durante il giorno o il latte potrebbe regredire e non esserci più possibile allattare il piccolo naturalmente. Riposarci qualche ora, inoltre, ci farà essere madri più attente, al risveglio.
Spesso l’allattamento al seno è ostacolato da un’alimentazione non corretta che non tiene conto dei fabbisogni di madre e figlio. Esistono molti alimenti, infatti, che è possibile assumere per favorire la montata lattea, alimenti spesso comuni di cui, magari, non si conoscono a fondo le proprietà. Abbiamo già parlato di anice e finocchio. Tratteremo, adesso, altre piante galattogene. Gli ortaggi crudi aiutano la produzione di latte, soprattutto il finocchio e la carota. I chicchi d’avena maciullati, per circa 20 minuti, in 1 litro d’acqua, favoriscono la produzione di latte materno. Le madri che allattano dovrebbero consumare, una volta a settimana, anche mandorle e lenticchie. Abbiamo già incluso tra gli alimenti che favoriscono la montata lattea, i semi di anice, da assumere, sotto forma di infusi dopo i pasti (utili anche per lo stomaco). Sapevate, però, che il luppolo combatte la stanchezza materna? Pare davvero miracoloso. Da provare!
Le mamme che allattano possono trovare giovamento, altresì, dall’assunzione di fieno greco, in un infuso, nella misura di un cucchiaino per tazza.
Tutti gli alimenti che favoriscono un aumento della produzione di calcio saranno validi per contrastare le carenze dovute all’allattamento naturale ed incrementare la montata lattea, necessaria per un sostentamento ideale del piccolo. Ricordate, madri, di svuotare completamente il seno alla fine di ogni poppata, al fine di evitare la creazione di ingorghi mammari che possano inficiare l’allattamento in futuro.
Non temete di non possedere abbastanza latte per sostentare il vostro bebè. Sappiate che, solo tramite una suzione continua e costante, il latte verrà prodotto nella giusta quantità. Più il bambino succhierà latte, dunque, maggiore sarà l’offerta. Mai saltare le poppate. Servirà unicamente a favorire la regressione del latte. Non impressionatevi, madri, se dopo le prime due settimane il seno tende a sgonfiarsi. Nelle prime settimane troviamo normale che sia turgido, al fine di assolvere la grande richiesta di latte da parte del piccolo. Dopo questo breve lasso di tempo, il seno si sgonfia naturalmente ma non significa affatto che non via sia più latte da offrire al piccolo. Se, alla sera, il piccolo diviene più lamentoso e piagnone non vuole dire che non si sta nutrendo correttamente. La sera il bambino fa poppate a grappolo, ossia si attacca poco e spesso. Ciò si deve alla diversa conformazione del latte alla sera o alla stanchezza del bambino. Vivete la cosa con tranquillità. Non date mai da bere acqua al piccolo. Il latte materno sazia già la sete del piccolo senza bisogno di ulteriori aggiunte. Solo la valutazione del pediatra potrà stabilire se il piccolo si sta nutrendo correttamente o meno.
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Fonte immagine: Pixabay