La celiachia comporta un’infiammazione cronica dell’intestino tenue causata da un’intolleranza al glutine, una proteina che si trova in molti cereali, quali ad esempio grano, orzo, avena, farro, presenti nella dieta. Nei pazienti celiaci gli alimenti contenenti glutine, stimolano una reazione da parte del sistema immunitario che va a danneggiare le pareti di rivestimento dell’intestino tenue (in particolare i villi), riducendosi in tal modo in maniera significativa la capacità di assorbire i nutrienti fondamentali, quali carboidrati, grassi proteine, ma anche sali minerali e vitamine.
In questo articolo ci occuperemo in particolare dei sintomi con cui si manifesta questa patologia e dei test per individuarla.
Celiachia: sintomi
La sintomatologia non è univoca, in quanto risente di una certa variabilità soggettiva. In ogni caso sono presenti alcuni sintomi dell’intolleranza al glutine. Ecco quelli principali:
1. Mal di testa e debolezza.
2. Dolori articolari, diarrea e dolori addominali.
3. Osteoporosi, ovvero perdita di densità ossea, danneggiamento dello smalto dentale.
4. Prurito, rush cutaneo.
5. Disturbi a carico del sistema nervoso, in particolare difficoltà di equilibrio e formicolio a piedi e gambe.
Celiachia: gli esami per diagnosticarla
Gli esami del sangue hanno lo scopo di individuare gli anticorpi che indicano la risposta del sistema immunitario al glutine. Tuttavia si può essere positivi anche in assenza di sintomi. Il Celiac Test, o test celiachia, nello specifico è un esame che permette di individuare con ragionevole certezza la positività alla celiachia. In particolare l’analisi consiste nel dosaggio degli anticorpi IgG e IgA. Nel caso in cui il test del sangue si sia rivelato positivo alla celiachia, allora si esegue una endoscopia per esaminare l’intestino tenue e prelevarne un piccolo campione di tessuto per analizzare i danni prodotti ai villi. Una variante dell’endoscopia tradizionale consiste nell’inghiottire una capsula che contiene al suo interno una minuta telecamera wireless, in grado di scattare delle foto dell’intestino. In ogni caso la biopsia realizzata su un tratto del duodeno resta l’esame per eccellenza che può dare la certezza di diagnosi di questa patologia.
Una volta diagnosticata, l’unica cura al momento disponibile per questa patologia, consiste nel seguire rigorosamente un’alimentazione corretta senza glutine. I sintomi tendono a regredire generalmente entro un paio di mesi, in tal modo si evitano le possibili complicanze della celiachia, quali gli stati infiammatori cronici o di natura autoimmune.
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