Ti sei mai domandato come funziona l’udito? Probabilmente si, ma forse non hai mai avuto la voglia per approfondire. O forse non te lo sei mai domandato, poiché dai per scontata la possibilità di poter godere di un senso fondamentale per il proprio benessere.
Tuttavia, in ogni caso, saperne un po’ di più su come funziona il nostro udito e come poter ritrovare una buona qualità di ascolto in caso di problemi, potrebbe essere di giovamento a molti di voi. Dunque, scopri di più circa l’anatomia dell’orecchio su InfoUdito e leggi le informazioni che di seguito abbiamo riportato per avere una maggiore consapevolezza di ciò che avviene nelle tue orecchie!
Come riusciamo a “sentire”
Il meccanismo complesso dell’udito può essere semplicemente sintetizzato e riassunto nel modo che segue. Immagina un rumore che entra nel tuo nel condotto uditivo: qui, i suoni faranno vibrare il timpano, e le vibrazioni sonore così generate si sposteranno verso gli ossicini e verso la coclea, dove le stesse vibrazioni favoriranno il movimento del liquido contenuto.
A questo punto, il movimento del fluido determina una “trasmissione” dell’impulso nelle cellule, che generano segnali neurali che vengono captati dal nervo uditivo. Le cellule ciliate, a un’estremità della coclea, inviano informazioni sonore di tono basso mentre le cellule ciliate all’altra estremità inviano informazioni sonore di tono elevato. A questo punto, il nervo uditivo invia tali segnali al cervello, dove vengono interpretati come suoni. Facile, no?
I problemi all’udito
Il processo che sopra abbiamo riassunto avviene in maniera continua e automatica… fino a quando il paziente non mostrerà dei problemi nell’orecchio esterno o medio, che impediscono al suono di essere condotto correttamente, dando così luogo a perdite dell’udito conduttivo. In alcuni casi, una perdita uditiva conduttiva può essere temporanea: a seconda della causa specifica del problema, i farmaci o la chirurgia possono aiutare a ritrovare un miglior benessere, così come l’utilizzo di specifici apparecchi acustici.
Per quanto concerne le varie tipologie di perdite uditive, possiamo distinguere in:
- perdita uditiva neurosensoriale: deriva da cellule sensoriali mancanti o danneggiate (cellule ciliate) nella coclea ed è solitamente permanente. Conosciuta anche come “sordità nervosa”, l’ipoacusia neurosensoriale può essere lieve, moderata, grave o profonda; l’ipoacusia neurosensoriale da lieve a grave può essere spesso aiutata con apparecchi acustici o con un impianto dell’orecchio medio. Gli impianti cocleari sono spesso una soluzione per la perdita dell’udito grave o profonda. Tieni conto che alcuni individui hanno una perdita dell’udito neurosensoriale solo nelle alte frequenze (sordità parziale). In questi casi, solo le cellule ciliate alla base della coclea sono danneggiate;
- perdita uditiva mista: una perdita uditiva mista è una combinazione di ipoacusia neurosensoriale e conduttiva. Deriva da problemi nell’orecchio interno, esterno o medio. Le opzioni di trattamento possono includere farmaci, chirurgia, apparecchi acustici, un impianto uditivo dell’orecchio medio o un impianto di conduzione ossea;
- perdita uditiva neurale: un problema derivante dall’assenza o dal danneggiamento del nervo uditivo può causare una perdita dell’udito neurale, generalmente profonda e permanente. Gli apparecchi acustici e gli impianti cocleari non possono essere d’aiuto perché il nervo non è in grado di trasmettere informazioni sonore al cervello.
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