Negli ultimi mesi, la Cina prima, e poi il resto del mondo si è visto piombare addosso una nuova emergenza, si tratta del Coronavirus. Ne abbiamo sentito molto parlare ai telegiornali, in televisione ma di cosa si tratta? Cos’è Covid-19?
I Coronavirus sono una famiglia di virus che riguardano le vie respiratorie è che possono manifestarsi in forma lieve o in forma più grave. La prima manifestazione del virus è stata accertata a fine dicembre 2019 a Wuhan, una città situata in Cina.
L’OMS, in collaborazione con un team di esperti, gli Stati membri e gli altri partner, sta lavorando per supportare al meglio i paesi maggiormente colpiti, tra cui l’Italia. Attualmente, sono in corso indagini condotte per valutare la fattibilità e il tempo di sopravvivenza del virus.
Coronavirus: terminologia
L’Organizzazione mondiale della sanità l’11 febbraio 2020 ha annunciato che “co” sta per “corona”, “vi” per “virus” e “d” per “malattia”, mentre “19” è stato per l’anno, poiché l’epidemia è stata identificata per la prima volta a dicembre.
Il nome è stato scelto per evitare riferimenti a una specifica posizione geografica (ad esempio Cina), specie animali o gruppo di persone in linea con le raccomandazioni internazionali.
Coronavirus: Quali sono i sintomi?
Il virus Coronavirus Covid-19 presenta sintomi associabili a una comune influenza:
- tosse
- gola infammata
- raffreddore
- febbre
- difficoltà respiratorie
La durata del periodo di incubazione è stimata tra i due e i dieci giorni dall’Organizzazione mondiale della sanità e tra i due e i 14 giorni dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). In certi casi, piuttosto rari, il coronavirus ha un periodo di incubazione di 24 giorni.
Essendo un’infezione delle vie respiratorie può causare polmonite. I soggetti più a rischio sono le persone anziane e i soggetti con un sistema immunitario debole.
In caso si riscontrino questi sintomi non bisogna assolutamente allarmarsi e per prima cosa telefonare al proprio medico di famiglia il numero verde del Ministero della Salute 1500 oppure il numero di emergenza 112. Cosa molto importante è non recarsi agli ambulatori medici o in Pronto Soccorso per evitare, in caso di positività al Coronavirus, ulteriori contagi e mettere a rischio la propria salute e quella di altre persone.
Coronavirus: quanto è contagioso?
Non sappiamo ancora quanto sia pericoloso il coronavirus e non lo sapremo fino a quando non saranno disponibili più dati.
Il tasso di mortalità è circa del 2% nell’epicentro dell’epidemia, nella provincia di Hubei.
Per fare un confronto, l’influenza ha in genere un tasso di mortalità inferiore all’1% e causa circa 400.000 morti ogni anno a livello globale. La Sars ha avuto un tasso di mortalità superiore al 10%.
Inoltre, non si sa quanto sia contagioso il coronavirus. Diversamente dall’influenza, non esiste un vaccino per il nuovo coronavirus, il che significa che è più difficile per i pazienti vulnerabili della popolazione – gli anziani o quelli con problemi respiratori o immunitari esistenti – proteggersi.
Lavarsi le mani ed evitare il contatto con altre persone in caso di malessere sono precauzioni molto importanti. Infatti, il coronavirus si diffonde principalmente attraverso le goccioline respiratorie (tosse e starnuti).
Uno studio epidemiologico sui primi 72.314 casi pubblicati dal governo cinese ha suggerito che potrebbe esserci stata una “fonte comune continua” dell’epidemia nel dicembre 2019, il che implicherebbe che diversi eventi zoonotici tra animali e umani si sono verificati nel mercato all’ingrosso dei frutti di mare dell’Huanan.
Secondo questa tesi, la fonte primaria di infezione è diventata la trasmissione da uomo a uomo agli inizi del mese di gennaio 2020.
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Ci sono altri coronavirus?
La sindrome respiratoria acuta grave (Sars) e la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) sono entrambe causate da coronavirus provenienti dagli animali.
Nel 2002, la Sars si diffuse praticamente senza controllo in 37 paesi, causando il panico globale, colpendo più di 8.000 persone e uccidendone più di 750.
Il virus della Mers sembra essere meno facilmente trasmesso da uomo a uomo, ma ha una maggiore letalità: uccide il 35% di 2.500 persone infette.
L’epidemia del coronavirus è una pandemia?
Secondo l’OMS, una pandemia è “la diffusione mondiale di una malattia”.
I casi di coronavirus sono stati confermati al di fuori dei confini della Cina: nella maggior parte dei casi sono viaggiatori che hanno contratto il coronavirus in Cina.
Coronavirus: dobbiamo avere paura?
No. La diffusione del coronavirus al di fuori dei confini cinesi è preoccupante ma non inattesa. L’OMS ha dichiarato che l’epidemia è un’emergenza sanitaria di interesse internazionale.
I coronavirus che si diffondono facilmente tendono ad avere un impatto più lieve. In generale, il coronavirus sembra colpire più le persone anziane, rispetto ai giovani ed ai bambini.
Coronavirus: diagnosi
L’OMS ha pubblicato diversi protocolli: il test utilizza la reazione a catena della polimerasi inversa in tempo reale (rRT-PCR). Il test può essere eseguito su campioni respiratori o ematici. I risultati sono generalmente disponibili entro poche ore o giorni.
Gli scienziati cinesi sono stati in grado di isolare un ceppo del coronavirus e pubblicare la sequenza genetica in modo che i laboratori di tutto il mondo potessero sviluppare autonomamente test PCR per rilevare l’infezione da virus.
Le linee guida rilasciate dall’ospedale Zhongnan dell’Università di Wuhan hanno suggerito metodi per rilevare le infezioni in base alle caratteristiche cliniche e al rischio epidemiologico.
L’OMS ha pubblicato raccomandazioni dettagliate sul trattamento per i pazienti ospedalizzati con grave infezione respiratoria acuta (SARI) quando si sospetta un’infezione da SARS-CoV-2.
L’OMS ha raccomandato ai volontari di prendere parte a studi controllati randomizzati per testare l’efficacia e la sicurezza di potenziali trattamenti.
La filiale di Pechino della National Health Commission cinese ha suggerito l’uso di lopinavir / ritonavir come parte dei piani di trattamento in assenza di un farmaco approvato.
Fonte immagine: Pixabay