Dislessia: cos’è, cause e come si riconosce

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I DSA, ossia i disturbi specifici dell’apprendimento, si manifestano all’inizio del percorso di scolarizzazione dei bambini e riguardano la loro capacità di lettura, scrittura e di fare calcoli. I DSA si dividono in diverse tipologie:

  • dislessia, consiste nella difficoltà nella lettura
  • disgrafia, consiste in un disturbo della grafia
  • disortografia, consiste in un disturbo della scrittura
  • discalculia, consiste nella difficoltà di fare calcoli

Questi sono tutti disturbi dell’apprendimento di cui occorre comprendere le sfumature e le attitudini e capire le ragioni per le quali nasce e si sviluppa. Di seguito approfondiremo la dislessia, in cosa consiste e come riconoscerla.

Dislessia: che cos’è

 

Molti sono i miti connessi alla dislessia e tante le cose dette su questa tendenza che può svilupparsi tra i più piccoli. La dislessia è ancora poco conosciuta in Italia e per prima cosa dobbiamo dire che non è una malattia ma si tratta di un disturbo dell’apprendimento che colpisce il 3, 4% della popolazione in età scolastica.

Leggere e scrivere alla maggioranza delle persone appaiono come attività molto facili da realizzare ma per chi soffre di dislessia sono complesse e ciò non presuppone un grado per cui chi vi riesce è più intelligente e chi non vi riesce lo sia meno, va ribadito questo concetto visto che esiste uno stigma su tale propensione che non aiuta a superarla.

Coloro che sviluppano la dislessia o coloro che hanno a che fare con una persona dislessica lo sanno bene. La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che può delineare una difficoltà nella lettura, nella scrittura, nella memorizzazione di informazioni, ed anche nella comprensione e nell’elaborazione di quello che si legge. Questo è uno di quei disturbi le cui cause e tipologie restano a tutt’oggi oggetto di svariati studi e supposizioni.

Il fattore genetico ha una discreta rilevanza nello sviluppo della dislessia. Purtroppo quando si parla di dislessia si deve anche cercare nella genetica una delle cause, infatti quasi il 40% delle bambine e dei bambini dislessici ha avuto in famiglia almeno una persona dislessica. Ma come riconoscere la dislessia? Vediamolo insieme.

Riconoscere la Dislessia

 

Prima di comprendere come riconoscere la dislessia, bisogna fare una precisazione molto importante. L’intelligenza della persona non ha nulla a che vedere con la dislessia. Una persona dislessica non è meno intelligente di una persona non dislessica.

Purtroppo, a volte, l’ignoranza, intesa come mancanza di conoscenza o competenza, e anche la competizione non fa accettare che vi possa essere una diversità anche nell’intelligenza. Quindi un soggetto con dislessia che presenta le sue debolezze potrebbe essere considerato inferiore di altri ma così non è.

Aggiungiamo che è incorretto anche correlare la dislessia con problemi psicologici o deficit di natura neurologica. Si tratta infatti di un disturbo ancora poco conosciuto, nonostante ad esserne affetta sia il 3-4% della popolazione scolastica, è facile e estremamente cattivo anche quando inconsapevole, cadere in alcuni falsi miti che non hanno alcun fondamento scientifico.

Alcuni fenomeni che possono indicare la presenza di dislessia sono:

  • Disorientamento del minore
  • Disattenzione
  • Difficoltà nello sforzo di restare concentrato
  • Difficoltà nel mettere assieme frasi o concetti letti (non letti correttamente)

Molto importante è la precocità nella diagnosi della dislessia, prima si interviene prima si potranno studiare strategie cognitive di compensazione utili per il soggetto dislessico. La dislessia è un disturbo che può essere corretto ma non scompare e le sue conseguenze si verificano anche in età adulta.

Riconoscere la dislessia non è molto semplice ma quando un genitore sospetta che il proprio figlio sia dislessico la prima cosa da fare sarebbe quella di contattare il proprio pediatra e le insegnanti del bambino. L’importante è non far sentire il bambino inadeguato per non compromettere la sua autostima.

Fonte immagine: Pixabay

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