Quante volte la avete ordinata al ristorante, magari ripassata in padella, senza sapere quali benefici portava alla vostra salute! Stiamo parlando della cicoria, la pianta più diffusa sulle nostre tavole nei nostri campi.
Nome scientifico Cichorium intybus, specie sia coltivata che selvatica, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Potete riconoscerla dalla presenza di fiori color celeste, che a volte si alzano addirittura fino ad un metro. La sua storia inizia da lontano: è stata utilizzata fin dall’antichità dagli Egizi, dai Greci e dai Romani proprio per le sue proprietà benefiche. Scopriamole insieme.
Proprietà cicoria
Se in cucina ci finiscono soprattutto le foglie, in erboristeria della cicoria si apprezzano soprattutto le radici. Sono queste le parti più utilizzate a scopo medicinale: ricche di sostanze zuccherine ma anche amare, derivate dall’acido caffeico, alterna sali minerali importantissimi come potassio, calcio e ferro. Il suo caratteristico sapore amaro è dovuto all’alto tasso di acido cicorico mentre per quanto riguarda le vitamine è ricchissima di vitamina C, vitamina B, e le vitamine P e K.
Come tutte le piante amare, la cicoria è nota soprattutto per le sue proprietà depurative e disintossicanti, con particolare riferimento alle radici, che stimolano l’attività del fegato e dei reni. Altro beneficio fondamentale è quello delle proprietà digestive, con particolare riferimento alla sua capacità di stimolare la produzione della bile. Oltre che avere effetti positivamente lassativi, la cicoria è anche un diuretico naturale, è una sostanza regolatrice del battito cardiaco, della glicemia e di ridurre alcuni tipi di infiammazioni. Estratti di cicoria sono usati anche contro meteorismo, stitichezza e colon irritabile.
Della cicoria, abbiamo capito che non si butta via niente, nemmeno l’acqua di cottura. Sembra strano ma bere un bicchiere di acqua di cottura di cicoria a prima mattina è un ottimo rimedio naturale contro la cistite.
Valori nutrizionali della cicoria
Se siete a dieta, non c’è problema: la cicoria è assolutamente leggero, 100 grammi di questa pianta hanno solo 23 calorie.
La parte commestibile apporta al nostro organismo qualcosa come 1.7g di proteine, 4.7 di carboidrati, 0.7 di zuccheri, 0.3 di grassi e 4 di fibre alimentari.
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Cicoria in cucina e in erboristeria
I fiori, che sbocciano in primavera, quando le foglie nate in autunno si seccano, sono utilizzati in erboristeria per le tisane, mentre le radici vengono impiegate per creare decotti e di sciroppi, oltre che di creme per il viso adatte a contrastare gli arrossamenti.
Per molto tempo, grazie alla presenza di alcuni derivati dell’acido caffeico, dalla cicoria si è estratta una bevanda simile al caffè, con tanto di produzione di chicchi, diffusi soprattutto durante la guerra e iniziati a circolare nel lontano 1600.
In cucina si usano soprattutto le foglie: sia crudi che cotte, la loro raccolte è preferibile però prima della fioritura. Inutile starvi qui ad elencare tutte le ricette: dai risotti ai pure, dai contorni alle frittate. Vi diciamo invece che da secoli un suo decotto è usato contro la stitichezza, per curare il fegato e contro i bruciori di stomaco.
Controindicazioni cicoria
Ebbene sì, anche la cicoria ha le se controindicazioni. È sconsigliata in gravidanza, a causa della sua azione utero-stimolante. È sconsigliata in caso di gastrite e ulcera peptica a causa dell’inulina, sconsigliata in caso di fermentazioni intestinali abbondanti. La cicoria può inoltre causare il riassorbimento di farmaci beta bloccanti, per abbassare la pressione sanguigna e regolano la frequenza cardiaca.
Fonte immagine: Pixabay