Estrazione di un dente e fumo: cosa è necessario sapere

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L’estrazione dentale è una pratica del tutto comune in odontoiatria e si può rendere necessaria per cause tra le più svariate: 

  • una carie destruente non curabile
  • un dente del giudizio che causa problemi
  • denti interessati da malattia parodontale, ormai non curabile 
  • una frattura dentale per la quale non si ritiene conveniente optare per una ricostruzione.

L’estrazione di più denti può a quel punto rendere necessaria l’installazione di un impianto dentale (a seconda del caso si può optare per la tecnica all on 4 o quella all on 6).

Quale che sia la causa, un’estrazione dentale, affinche la guarigione sia serena, necessita che il paziente segua alcune precauzioni e, purtroppo per chi è amante della sigaretta, una tra le più importanti è proprio quella di smettere di fumare (quanto mai nel periodo successivo all’intervento, ma questo potrebbe rappresentare un’ottima scusa per farlo una volta per tutte!).

3 motivi per non fumare post intervento

 

Se dovessimo dare 3 veloci motivazioni che spieghino il perché non conviene fumare post intervento di estrazione dentale, potremmo optare per le seguenti:

1.Le sostanze chimiche contenute nella sigaretta

E’ risaputo come all’interno di una singola sigaretta si possa trovare un gran numero di sostanze tossiche (catrame e nicotina su tutte), alcune perfino cancerogene, oltre ad alcune sostanze particolarmente irritanti, come arsenico, cadmio, cromo e cianuro di idrogeno. 

Già la presenza di questo mix di sostanze ed ingredienti dovrebbe far desistere dal loro utilizzo, ma per quanto riguarda un’estrazione dentale è opportuno dire che il rilascio di queste sostanze con una semplice boccata può generare una contaminazione sulle parti sensibili e ferite del tessuto gengivale. Onde evitare infiammazioni è logico che questo sia un punto che non deve essere assolutamente sottovalutato.

2. L’aumento del calore in bocca

Una sola sigaretta (ma potremmo anche dire un semplice e singolo tiro) porta ad un aumento della temperatura registrata all’interno della bocca, generando un rallentamento del processo di coagulazione e quindi di guarigione

Queste due componenti sono estremamente collegate, in quanto durante la fase di guarigione si rende necessario non riscaldare troppo la gengiva che è in fase di guarigione. Purtroppo il calore in eccesso sprigionato dalla sigaretta tende ad alterare questo equilibrio, ecco perché il rischio maggiore è quello di incorrere in irritazioni o infiammazioni che possono provocare anche un incremento del dolore provato ed un decorso molto più lungo di quanto previsto. 

Negli abituali fumatori di sigarette, ma anche pipe e sigari si utilizza il termine “stomatite da nicotina” per definire le infiammazioni del cavo orale dovute proprio al consumo eccessivo di questi articoli per fumatori (non si tratta di una malattia grave, è sufficiente smettere di fumare per alcune settimane per riscontrare un netto miglioramento fino ad una completa guarigione).

3. Movimento di aspirazione del fumo dalla sigaretta

Le esalazioni di fumo della sigaretta possono comportare uno spostamento di coagulo del sangue, che dovrebbe invece posizionarsi sulla ferita della gengiva per arrivare ad ottenere una completa guarigione.

Se il coagulo si sposta il rischio è quello di far allungare le tempistiche, e di conseguenza non è assolutamente il caso di fumare dopo l’intervento.

Oltre ai casi già citati di infiammazioni e problematiche sulle guarigioni, un’altra problematica che potrebbe presentarsi fumando dopo un’estrazione dentale è l’alveolite dentale. Si tratta di una particolare infiammazione dell’alveolo, la cavità ossea in cui alloggiano le radici dei denti.

Nonostante si tratti di una problematica abbastanza rara, non è comunque da sottovalutare, considerando il fatto che può portare dolore intenso, alitosi e gonfiore dei linfonodi, fino a dover richiedere un’opportuna terapia antibiotica.

Quando sarebbe opportuno riprendere a fumare?

 

Se volessimo dare un periodo di tempo preciso, questo potrebbe essere pari a circa 3 giorni, probabilmente anche una settimana in alcuni casi. 

La cosa importante è rispettare questa tempistica se si ha a cuore la nostra salute dentale, e possibilmente di evitare il fumo anche nei giorni precedenti all’intervento. 

Chi ha una particolare dipendenza dal tabacco non è detto che sia in grado di prendere alla lettera queste indicazioni, in casi particolarmente difficili si può cercare di tamponare la situazione con una sigaretta elettronica, che quanto mai non contiene le sostanze nocive come il catrame, ma mantiene sempre la problematica relativa all’eccesso di calore. 

Di conseguenza, la cosa migliore da fare è portare pazienza per qualche giorno e prendere questa occasione come un buon modo per disintossicarsi e recuperare pian piano tutto ciò che si perde con l’eccessivo uso delle sigarette. 

Fonte immagine: Pixabay

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