Il nuoto è un’attività sportiva dalle molteplici sfumature e virtù benefiche. Oltre a migliorare la coordinazione motoria, respiratoria e ridurre la spasticità, stimola il recupero muscolare e apporta benefici non indifferenti alle problematiche di natura osteoarticolare. La branca del nuoto che si occupa della riabilitazione delle lesioni muscolari e degli infortuni prende il nome di nuoto terapeutico. Sebbene sia molto conosciuto in ambito della fisioterapia, della riabilitazione e della rieducazione funzionale, i suoi benefici e vantaggi non sono ancora noti a tutti. Nelle righe che seguono ne approfondiremo le caratteristiche e i benefici.
Nuoto terapeutico: tutti i benefici per i problemi osteo-articolari e reumatici
I vantaggi e i benefici dell’attività fisica in ambiente acquatico per la cura dei disturbi articolari e il recupero muscolare sono molteplici. Esaminiamo i principali:
- L’assenza della forza di gravità favorisce gli esercizi e le articolazioni non risentono dello sforzo muscolare
- Le vasche dedicate alla riabilitazione presentano un livello di acqua che normalmente non supera i 120 cm e sono presenti degli attrezzi che forniscono il supporto necessario per il galleggiamento
- Corregge la scoliosi migliorando la postura, donando maggiore flessibilità e rinforzo muscolare
- Previene le patologie idiopatiche croniche, come la lombalgia.
Nuoto terapeutico: azioni benefiche per il recupero muscolare
Praticare nuoto terapeutico favorisce il recupero e il defaticamento muscolare, ovvero la riparazione e la rigenerazione dei tessuti muscolari. I movimenti compiuti in ambiente acquatico, infatti, consentono di mantenere una tensione muscolare uniforme che stimola il recupero del tono e della flessibilità dei tessuti. Esaminiamo i principali effetti benefici e i vantaggi:
- Favorisce un recupero muscolare più rapido rispetto a tutte le altre discipline sportive
- Rilassa gli stiramenti e le lesioni muscolari di I, II e III grado (noti come strappi muscolari)
- Migliora la circolazione sanguigna e stimola il circolo linfatico
- La vasta gamma di movimenti ed esercizi previsti dal programma di nuoto terapeutico contribuisce alla prevenzione dell’insorgenza di contratture muscolari e infortuni
- La temperatura dell’acqua della piscina riabilitativa (34° C) aiuta a normalizzare il tono del muscolo leso e facilita il riassorbimento di eventuali edemi ed ematomi.
Nuoto terapeutico: durata e frequenza delle sessioni
La stragrande maggioranza dei programmi di nuoto terapeutico possono affiancare il lavoro riabilitativo svolto nella sala attrezzi della palestra e sono finalizzati principalmente al defaticamento muscolare. A seconda del tipo di problematica muscolare da risolvere, viene stilato un percorso di riabilitazione che stabilisce la frequenza e la durata delle sessioni. Solitamente si tratta di sessioni di circa 60 minuti, 2 o 3 volte alla settimana. A differenza delle altre discipline acquatiche (come l’allenamento Tabata in acqua), gli esercizi del nuoto terapeutico sono decisamente blandi e il loro scopo è quello di indurre il recupero del tono e l’elasticità dei tessuti. In caso di lesioni muscolari subacute e croniche, il percorso di nuoto terapeutico è incentrato su movimenti ed esercizi ulteriormente leggeri, per scongiurare sovraccarichi muscolari e le contratture. Il nuoto terapeutico e riabilitativo può essere individuale o di gruppo, costantemente monitorato da un medico fisioterapista.
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