Recupero attivo: strategie per ottimizzare la performance sportiva e la salute

Recupero attivo

Nell’arco di una settimana gli sportivi e appassionati di fitness si allenano duramente e talvolta trascurano la fase di recupero che intercorre tra un workout e l’altro. Allenarsi tutti i giorni, tuttavia, può causare conseguenze negative per il nostro organismo, tra queste il sovrallenamento. Praticare attività fisica quotidianamente e a ritmi frenetici, infatti, stressa i muscoli e compromette la massa magra. Per tali motivi, tra un allenamento e l’altro è importante sottoporsi a 1 o 2 giorni di recupero attivo, che possa consentire  la riparazione e la rigenerazione dei tessuti muscolari. In questo articolo approfondiremo tutti i benefici del recupero attivo e non solo: vi proporremo una lista delle migliori attività da praticare durante il vostro rest day.

Recupero attivo: cos’è e perché è importante

Per ottimizzare le performance sportive svolte e accelerare al massimo la ripresa muscolare, ecco che entra in gioco il cosiddetto recupero attivo. Non si tratta di uno step facoltativo: il recupero attivo è una parte vera e propria dell’allenamento e serve a favorire la riparazione degli strappi muscolari generati durante i workout intensi. Il recupero attivo è costituito da un insieme di esercizi di stretching o attività aerobiche in grado di stimolare la circolazione sanguigna e aumentare l’apporto di ossigeno e sostanze nutritizie ai tessuti muscolari. Questa sorta di “break” dallo sport può essere applicato sia subito dopo l’allenamento che a distanza di giorni, durante il cosiddetto rest day.

Recupero attivo: come si fa e quali esercizi scegliere

Tutti gli esercizi e attività sportive praticate a bassa intensità posso favorire la riparazione delle fibre muscolari allenate e alleviare l’indolenzimento post workout. Esistono molte tipologie e variano a seconda delle vostre preferenze. I migliori personal trainer consigliano soprattutto le seguenti attività:

Yoga

Lo yoga aiuta a stimolare la circolazione sanguigna e ad ottimizzare il trasporto d’ossigeno e dei nutrienti essenziali per il recupero muscolare. È stato dimostrato che eseguire le principali posizioni di yoga può ridurre l’indolenzimento post allenamento, migliorare il range di movimento e la flessibilità.

Jogging

Il jogging (dall’inglese to jog, letteralmente “procedere a balzi”), è una corsetta a passo lento, ovvero ad una velocità indicativamente al di sotto dei 10 km all’ora. Se praticato ad una andatura blanda, 30 o 40 minuti di jogging forniscono tutti i benefici del recupero attivo con uno sforzo minimo.

Spinning

Lo spinning, detto anche indoor ciclyng, è un’attività fisica a basso impatto, ideale come attività di recupero attivo. Oltre a stimolare la respirazione e la circolazione sanguigna, non affatica le ossa e le articolazioni. Affinché possa essere realmente definita attività di riposo, la sessione di spinning non dovrebbe superare i 60 minuti. Inoltre la frequenza cardiaca massima non dovrebbe superare il 60%.

Massaggio

Qualora non voleste strafare nel vostro giorno di recupero attivo, il trattamento che fa al caso vostro è il massaggio rilassante. Potete rivolgervi ad un massaggiatore professionista qualificato oppure farlo in completa autonomia, mediante l’ausilio di un foam roller o una pallina da tennis. Il massaggio allevia la tensione muscolare, stimola la circolazione del sangue e favorisce la riparazione tissutale.

 

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(Fonte immagine: Unsplash)
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