Il ginepro è una pianta molto conosciuta non solo per il suo bellissimo aspetto, ma anche in quanto utilizzata come spezia in cucina o per i suoi poteri digestivi. Scopriamo tutto su questa pianta, dalle curiosità sino ai suoi benefici.
Caratteristiche del Ginepro
La pianta del ginepro, chiamata anche Juniperus, fa parte della famiglia delle Cupressaceae. Questa famiglia comprende la specie comune nonché altre che vengono apprezzate in varie parti del mondo sia come ornamento e sia per il legno di qualità superiore.
Il Juniperus communis – Ginepro comune presenta uno sviluppo in verticale ed un sempreverde con altezza che arriva sino a 10 metri. Le sue foglie sono aghiformi e vengono impreziosite dalla classiche bacche viola, ricoperte da una pellicina con declinazioni sul blu opaco conosciuta come pruina. In Italia la sua diffusione la vede crescere nel Lazio e in Sardegna.
Tra leggende e curiosità, questa pianta prende il nome dalla parola celtica che significa acre ed è protagonista di tantissimi detti nonché storie popolari. Per esempio “trovarsi in un ginepraio” è riferito ai suoi rami intrecciati tra loro che sono caratterizzati dalle foglie pungenti: si usa proprio questa pianta per descrivere una situazione molto particolare e difficile da affrontare.
Lo troviamo inoltre tra le favole dei fratelli Grimm e secondo una leggenda medievale passata da generazione a generazione, sarebbe stata l’unica a dare riparo alla Sacra Famiglia mentre erano in fuga in Egitto. Una pianta che per i credenti è stata benedetta dalla Madonna. I romani invece la bruciavano per purificare l’aria, secondo la credenza popolare che potesse tenere lontano gli spiriti maligni e le streghe, proteggendo il bestiame o le case appena costruite.
Naturalmente utilizzato anche per la costruzione degli utensili da cucina, visto il suo legno così robusto nonché aromatico: il mestolo, per esempio, si utilizzava per girare la polenta e donargli quell’aroma autentico.
Ginepro, proprietà e benefici
Non solo storia e leggenda, perché questa pianta presenta da sempre tantissimi benefici e proprietà:
- Ha una azione digestiva, infatti masticare le bacche a fine pasto non lascia solo un gradevole sapore in bocca ma agisce direttamente sull’apparato digerente;
- Presenta anche una azione antisettica naturale atta alle vie respiratorie e le vie urinarie, soprattutto in caso di calcoli – tosse e raffreddore intenso;
- L’olio essenziale di ginepro viene invece utilizzato per le sue proprietà antireumatiche. Gli esperti del settore consigliano di massaggiarlo sulle zone di interessate per rilassare i muscoli e tonificare;
In antichità i medici la utilizzavano come rimedio naturale per tutti quanti i disturbi legati all’influenza. Sebastian Kneipp nel XIX secolo invitava i malati a prendere una coperta e avvolgersi al suo interno, dopo averla riscaldata sopra una pentola. La stessa doveva essere piena di acqua dove venivano fatte bollire le bacche e i rami di questa pianta.
Quali sono i suoi utilizzi?
Ci sono tantissimi utilizzi della pianta e delle bacche, ricordando sempre di rivolgersi al proprio medico di fiducia prima di impiegarlo ad uso interno oppure uso esterno.
Per ottenere un buonissimo infuso di ginepro basterà lasciare 15 grammi di bacche in infusione che andranno schiacciate dentro 1 litro di acqua bollente. Bere 1 tazza la mattina e 1 la sera per favorire la diuresi, eliminare le tossine e calmare la tosse secca.
L’olio essenziale – insieme ad un vettore come l’olio di mandorle dolci – può essere massaggiato sulle zone di interesse per aiutare i muscoli e tonificarli.
Per quanto riguarda l’utilizzo in cucina, le sue bacche sono molto utilizzate sin dai tempi dei Romani che adoravano il suo sapore acido. Da impiegare sulle carni, sul pesce cotto al cartoccio oppure sulle verdure al forno.
Nella tradizione viene impiegato anche per la preparazione degli alcolici con fermentazione delle bacche (vedi l’acquavite di ginepro e il classico gin). Non dimentichiamo inoltre che il legno di ginepro è molto profumato e viene utilizzato anche per aromatizzare salumi oppure il pane durante la sua cottura nel forno.
(Fonte immagine: Pixabay)