Ibisco: benefici contro infiammazioni e proprietà lassative

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Originario dell’India, ma diffuso anche in tutta l’Asia e in gran parte dell’Africa, specie Etiopia e Sudan, l’Ibisco è una pianta arbustiva che fa parte della famiglia delle Malvaceae. Il suo nome scientifico è Hibiscus sabdariffa L., ed è conosciuto anche con il nome di Karcadè o Tè rosa dell’Abissinia.

Cosa si sa dell’ibisco?

Viene utilizzato nella medicina popolare e nei rimedi di erboristeria per le sue proprietà protettrici e antinfiammatorie, rinfrescanti e dissetanti, lassative, diuretiche e vitaminizzanti.

Cerchiamo di chiarire il primo dubbio: cosa si usa di questa pianta? Ad essere utilizzati nelle preparazioni erboristiche sono soprattutto i fiori di ibisco ma anche le foglie, le radici e i semi, da cui viene estratto un olio essenziale che ha proprietà ipocolesterolemizzanti, vista la sua ricchezza di acidi grassi essenziali e vitamina E.

Le foglie di ibisco, invece, possono essere consumate in insalate, favorendo così i loro effetti emollienti, rinfrescanti e diuretici, mentre i fiori hanno soprattutto una funzione antirughe e possono essere utilizzati nella creazione di salse, marmellate, gelatini, addirittura vini e liquori. In quest’ultimo caso soprattutto sono utilizzate le radici che, grazie al loro sapore particolare, rendono possibile la produzione di un ottimo amaro.

Proprietà dell’ibisco

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Tra i principi attivi presenti nell’ibisco ricordiamo:

  • acidi organici (acido ibisico, acido citrico, acido ossalico, acido tartarico, acido malico) antociani
  • acido ascorbico
  • tannini
  • mucillagini
  • fitosteroli

Particolarmente indicato per il trattamento di turbe epatiche e stipsi, l’ibisco è utile anche per lenire le pelli infiammate, soprattutto se abbinato a ippocastano, calendula, mirtillo e rusco.

Prima vi abbiamo elencato cosa si usa di questa bellissima pianta, adesso vi diciamo come potete trovarlo in erboristeria. Qui l’ibisco è venduto sottoforma di estratti, polveri, tinture e infusi, che vanno consumati in quantità non superiori a 1.5 grammi in 150 ml di acqua bollente, 40 gocce di tintura, 50 mg di estratto. Per tutte queste evenienze vi ricordiamo sempre di consultare medico, farmacista o erborista di fiducia, anche se l’ibisco non presenta particolari controindicazioni.

Nella medicina popolare e medievale, l’ibisco veniva usato in particolar modo come bevanda dissetante, rimineralizzante e diuretica, anche se oggi mancano studi e ricerche che confermino la sua efficacia in questi campi.

Sicure invece sono le sue proprietà lassative, dovute al contenuto di acidi organici scarsamente assorbibili, e il suo effetto rilassante sulla muscolatura uterina. Uno studio ha rivelato l’efficacia dell’ibisco nell’abbassare i livelli troppo elevati di pressione arteriosa, che rendono i suoi estratti utili in caso di ipertensione.

Nella cultura e medicina cinese l’ibisco viene utilizzato invece contro infiammazioni, gonfiori cutanei, scottature, herpes e carbonchio.

Fonte immagine: Pixabay

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