Cos’è il Labetalolo e come aiuta il nostro organismo

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Per combattere l’ipertensione, il Labetalolo è un farmaco che agisce bloccando contemporaneamente due tipi di recettori, gli alfa- e i beta-adrenergici. Spesso e volentieri, questo farmaco viene utilizzato dopo un infarto al miocardio e anche durante la gravidanza.

Utilizzato dalle industrie farmaceutiche, il Labetalolo come principio attivo serve per la terapia e cura di varie patologie (crisi ipertensive) ma, anche, per trattare l’ipotensione durante l’anestesia generale.

Labetalolo: benefici per l’organismo umano

Il Labetalolo agisce sui recettori alfa-adrenergici a livello delle piccole arterie per ridurre la resistenza al passaggio del sangue; inoltre, inibisce i beta-recettori venendo a ridurre gli effetti collaterali della vasodilatazione a livello cardiaco. Bloccando i due tipi di recettori, il Labetalolo aiuta il nostro organismo a ridurre la pressione sanguigna.

Per questo farmaci come il Trandate, il cui principio attivo è il Labetalolo Cloridrato, sono indicati per il trattamento di tutti i gradi di ipertensione (lieve, moderata e grave).

Pur appartenendo alla categoria dei Betabloccanti e, nello specifico Bloccanti dei recettori alfa- e beta-adrenergici, il Labetalolo non influisce in modo significativo sulla frequenza cardiaca e sulla quantità di gittata cardiaca.

Labetalolo: come deve essere assunto e posologia

Il Labetalolo si assume sotto forma di compresse a una dose iniziale di 100 mg per 2 volte al giorno (mattino e sera), sempre a stomaco pieno. Deve essere sempre prescritto dal proprio medico curante, per questo è necessaria la ricetta.

In seguito, e se necessario, il medico può valutare l’incremento del dosaggio del Labetalolo che può essere aumentato fino a 200 mg per 2 volte al giorno. Non si esclude che in casi rari, da valutarsi oculatamente, il medico prescriva al paziente la necessità di assumere anche due dosi da 400 mg al giorno.

Nelle crisi ipertensive, il Labetalolo viene iniettato per via endovenosa lentamente alla dose di 20 mg (2 ml di una soluzione all’1%). Inoltre, può essere somministrato come infusione: basta diluire la soluzione iniettabile all’1% in fiale.

Labetalolo: effetti collaterali

Fra i possibili effetti collaterali del Labetalolo si annoverano i seguenti:

  • angioedema
  • broncospasmo
  • depressione
  • astenia
  • disturbi della minzione
  • congestione nasale
  • aumento dei test di funzionalità epatica
  • alterazioni della composizione del sangue
  • bradicardia
  • danni epatici
  • dispnea
  • edema malleolare
  • formicolii al cuoio capelluto
  • disturbi della conduzione cardiaca
  • disturbi della vista
  • epatite
  • eruzioni cutanee
  • eruzioni lichenoidi
  • dolore epigastrico
  • febbre
  • ipotensione posturale
  • letargia
  • ittero
  • miopatia tossica
  • lupus eritematosus sistemico
  • mal di testa
  • prurito
  • necrosi epatica
  • sogni vividi
  • tremori
  • vertigini
  • sudorazioni
  • mancata eiaculazione
  • nausea
  • positività anticorpi antinucleo
  • rash
  • ritenzione urinaria acuta
  • secchezza della mucosa nasale
  • secchezza e irritazione oculare

Controindicazioni nell’utilizzo del Labetalolo

Il Labetalolo non deve essere assunto in caso di:

  • allattamento
  • acidosi diabetica
  • grave bradicardia marcata
  • insufficienza cardiaca resistente al trattamento con digitalici
  • insufficienza renale grave
  • shock cardiogeno ed altre condizioni associate con ipotensione severa e prolungata
  • ipersensibilità al principio attivo o agli eccipienti del farmaco (fra cui è incluso anche il lattosio)
  • blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado

Dal momento che il Labetalolo può provocare vertigini, occorre una buona dose cautela nel guidare veicoli e nel fare uso di macchinari.

Fonte Immagine: Pixabay

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