L’alloro, la pianta della gloria e dei benefici per la salute

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Le foglie dei laureati, della gloria, del sapere. L’alloro è una pianta famosissima e nobile. Ovidio nelle sue Metamorfosi ci dice che la ninfa Dafne, per scappare al corteggiamento del dio Apollo, chiese di essere trasformata in una pianta di alloro. Un albero sempreverde, sacro, da porre sul capo dei migliori, degli eroi, dei saggi.

Benefici dell’alloro

Ma, oltre a questo, sapevate che le sue foglie offrono tantissimi vantaggi e che l’alloro ha proprietà cosmetiche? L’oleolito di questa pianta è un ingrediente naturale molto utilizzato nella preparazione del sapone di Aleppo, un prodotto dai molteplici benefici per la pelle e particolarmente adatto a chi soffre di allergie e intolleranze.

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Un infuso di alloro o un suo estratto può essere anche usato per la cura dei capelli vista la sua azione riequilibrante sulla cute, regolando la produzione di sebo e prevenendo infiammazioni del cuoio capelluto, acne e alterazioni di varia origine. Passare un infuso di alloro sulla pelle e sulla nuca si stimola la micro-circolazione e l’ossigenazione, contrastando efficacemente l’indebolimento e la caduta dei capelli. Come olio per massaggi invece è usato per rilassare la muscolatura dopo traumi o affaticamenti e aiutare la normale attività delle articolazioni.

Famoso è l’uso di alloro per combattere il diabete. Le foglie di questa pianta infatti hanno notevoli proprietà antiossidanti, che che possono ridurre gli effetti collaterali del diabete di tipo 2. Consumare alloro contribuisce a rallentare l’invecchiamento cellulare e a frenare l’azione dei radicali liberi.

Alloro tossico?

Molti, però, credono che l’alloro sia tossico o velenoso.

Ovviamente, come tutte le piante aromatiche d’altronde, anche questa pianta se assunta in grande quantità può avere controindicazioni: tra le più generiche ci sono le dermatiti e le reazioni allergiche. Assumere i suoi estratti o oli in dose adeguate non comporta nessun tipo di problema, perché è una pianta tutt’altro che tossica, anzi. L’unica specie a rischio è il Lauro velenoso, noto come Lauroceraso, non particolarmente sviluppato in Italia.

Come sempre, vi ricordiamo, di consultare il vostro medico di famiglia che saprà darvi maggiori informazioni in base al vostro caso specifico.

Coltivazione dell’alloro

Infine, ecco qualche nozione e consiglio sulla coltivazione dell’alloro. Pianta selvatica tipica del Mediterraneo, è molto resistente e predilige un clima temperato, temendo le gelate prolungate. Si può coltivare sia in pieno terreno che in vaso, avendo cura però di contenerne lo sviluppo.

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La sua componente selvaggia la rende una specie dalle esigenze minime: poca acqua, quasi nullo il concime. Potete provare a piantare la sua talea tra agosto e settembre, ricordandovi di annaffiare a lungo il terreno, almeno nei primi giorni, per permettere il radicamento.

Fonte immagine: Pixabay

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