La moda europea del cinquecento, in ambito urbanistico, era quella di ornare i viali delle grandi città con altrettanto grandi alberi. La scelta ricadde sull’ippocastano, una pianta capace di arrivare a 25-30 metri di altezza, dall’andamento arboreo elegante e imponente, la chioma che raggiunge i 10 metri di diametro.
È una pianta maestosa, solida, compatta. I cui fiori sono bellissimi: sono un piccolo calice capovolto, rosa, gialli, bianchi e rossi, non profumatissimi ma dal forte impatto visivo. Gli ippocastano frutto sono simili alle castagne, ma non sono commestibili per l’uomo.
Il nome, castagna-cavallo, farebbe pensare che i cavalli mangiassero questo frutto, ma non è vero. È invece attestato che l’esercito turco facesse mangiare ai propri cavalli, per guarirli dalla tosse, una particolare farina derivata dalle castagne, dette anche castagne d’India.
C’è poi una proprietà magica di questo frutto. Tenere una di queste castagne in tasca, o in mano, manterrebbe lontani gli spiriti maligni, il malocchio e la sfortuna. Ma aldilà di queste credenze, i benefici dell’ippocastano sono molti, scopriamoli insieme.
Proprietà dell’ippocastano
Gli estratti di ippocastano sono utilizzati in larga misura nel trattamento di malattie rettali, come emorroidi e ragadi anali, anche in tutti i disturbi circolatori nelle condizioni di insufficienza venosa periferica e nelle sindromi flebitiche.
Le gemme dell’albero, appositamente raccolte e tritate, vengono usate per la stasi e la congestione venosa e svolgono un’azione vasoprotettrice flebotonica e antinfiammatoria, favoriscono l’aumento del tono venoso, contribuendo al restringimento delle varici dilatate e tortuose. L’ippocastano ha importanti effetti benefici contro la ritenzione idrica.
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Il beneficio maggiore dell’ippocastano è però l’azione contro l’emorroidi. Questa associazione la si deve al medico omeopata di Losanna Antoine Nebel, fondatore della gemmoterapia: convogliando le scorie metaboliche dell’organismo e favorendo la loro espulsione all’esterno, si eliminano le tossine agendo sugli organi emuntori. L’aesculus ippocastanum, ottenuto dalle gemme delle piante, viene associato quindi al drenaggio venoso, perché il suo meccanismo d’azione è simile ad un salasso incruento ad effetto decongestionante, che avviene mediante il miglioramento della funzione circolatoria alterata e migliora dunque il deflusso ematico dai vasi congestionati.
Ippocastano prostata e drenaggio liquidi
L’ippocastano è utile anche per la prostata: quando questa ghiandola è congestionata o ipertrofica, la pianta è molto efficace sia presa come infuso o estratto, sia utilizzata come semicupio: riduce la prostata infiammata e facilita l’emissione dell’urina.
Insomma il drenaggio dei liquidi d’eccesso è la dote fondamentale dell’ippocastano che, per questo, è utilizzato anche per migliorare la circolazione venosa di piedi e gambe. Le eccellenti proprietà di questa pianta agiscono sulle cause che determinano ritenzione idrica ed edemi: potente drenante, l’ippocastano, riduce i gonfiori e la congestione dei vasi, stimolando il riassorbimento dei liquidi interstiziali stagnanti nei tessuti, non efficacemente drenati verso le vie di scarico, attraverso il miglioramento della circolazione sanguigna
Detto questo, ricordate di non mangiare mai le sue castagne! Tossiche per l’uomo, vanno bene solo in un caso: gettate nel sacro fuoco di Sant’Antonio, portano fortuna e fertilità. E le famose “castagnole”, i mortaretti e botti pirotecnici, prendono nome proprio da qui: da queste castagne piccole e sicuramente non buone, ma che buttate sulla brace fanno un rumore da paura!
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