Non buttate via la parietaria! Ecco ricette e benefici di questa strana pianta

parietaria

Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci / e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri”. Così cantava Francesco Guccini, nella sua famosissima Vorrei. La parietaria, appunto, che invade tutte le fessure, che la r itrovi ovunque, in giardino e nell’orto, e allora via a strapparla, a tagliarla, a buttarla via.

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E forse non lo farete più dopo aver letto questa guida.

Innanzitutto come riconoscere la pianta? Ha le foglie ovali, dalla caratteristica ruvidità appiccicosa che gli permette di aggrapparsi ovunque. Fiorisce in estate, ma anche in primavera se le temperature sono più alte, attirando numerosi insetti e facendo impazzire chi è allergico ai pollini. Ama crescere lungo i muri di campagna, nelle pareti di case abbandonate, ma anche in bosco, nei terreni azotati. In Italia è diffusa ovunque, senza distinzione tra nord e sud, dove viene chiamata “spaccapietra”. E nessuno ne conosce i suoi effetti.

Lo conoscevano invece gli antichi, soprattutto i romani, presso i quali la parietaria veniva aggiunta a particolari bevand e fermentate. Mentre in Europa del Nord veniva aggiunta all’idromele. Le sue foglie ruvide e appiccicose venivano usate anche per ripulire il vetro e il cuoio.

Proprietà della parietaria: consigli e ricette

parietaria proprietà

La parietaria officinalis, così chiamata scientificamente, è ottima da gustare anche come verdura. È ricca di minerali, di tannini, di flavonoidi. Può lenire la tosse, essendo un buon espettorante, combatte i disturbi della pelle, ha proprietà depurative e sudorifere.

Ma come si fa ad assumerla?

Uno dei modi più gustosi, e antichi, è il brodo vegetale di parietaria, particolarmente consigliato per cistiti o problemi dell’apparato urogenitale, ma anche l’infuso di questa erba è facile e utilizzato. Foglie e gambi di questa pianta sono usati nella cucina contadina in minestre, frittate, verdure miste.

Tra le ricette con parietaria più facili da fare c’è, ovviamente, il minestrone, in cui basta unire 200 grammi di quest’erba, lavata e tagliata a pezzetti, alle solite verdure e lasciare bollire per 30 minuti. Altrettanto gustosi sono gli gnocchi alla parietaria: per farli vi basterà lessare 10 minuti 200 grammi di erba, strizzarla, frullarla e unirla agli ingredienti classici di questa pasta, vale a dire 300 grammi di farina, 200 grammi di patate lesse e sale. Il resto è il procedimento standard degli gnocchi, ma il sapore sarà tutta un’altra cosa!

Se poi avete una parte del corpo affetta da infezioni o escoriazioni vi basterà prendere un po’ di parietaria, strofinarla a lungo tra le mani finchè non uscirà un liquido. A questo punto la pasta formata verrà posta sulla zona interessata per lenire dolore o placare l’infiammazione.

Controindicazioni della parietaria

I soggetti allergici odieranno, senza dubbio, questa pianta a causa dell’alto tasso di istamina, sostanza responsabile del senso di prurito provocato dalla pianta. A causa di questi allergeni non è consigliabile esagerare il suo utilizzo in cucina, prima del quale si ricorda di pulire accuratamente le sue foglie: polvere e piccole scorie rimangono infatti aggrappate e non sono visibili ad occhio nudo.

Con le dovute accortezze, però, la prossima volta che pulirete il giardino avrete anche la verdura pronta. Fateci sapere com’è!

Fonte immagini: nonsolobenessere.it; faidateingiardino.com

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