In estate potete vedere i campi letteralmente invasi da questi piccoli fiori lilla, a forma di calice rovesciato, a cinque foglie. Stiamo parlando del raperonzolo, pianta piccola e bassa, che non supera quasi mai i 10 cm. Lo potete riconoscere dalle foglie lanceolate e dal fusto glabro, ma soprattutto dalla radice che fuoriesce dal terreno, quasi fosse una rapa o un ravanello. Per questo cinghiali, tassi e istrici ne sono ghiotti, e i latini lo chiamavano rapunculus, ovvero rapetta.
Di questa pianta, ricca di benefici per la nostra salute, si colgono la radice, in inverno, mentre i fiori, anch’essi commestibili, si raccolgono in primavera, quando sono sbocciati completamente.
Prima di addentrarci nel panorama delle proprietà vi diamo qualche informazione su dove trovare il raperonzolo, che cresce in tutta la penisola, specie in prossimità di boschi o campi non coltivati. Diffuso in Inghilterra, Asia Minore, Svezia, Nordafrica, è una pianta che non soffre particolarmente le variazioni climatiche e può essere facilmente coltivata anche nel nostro orto domestico.
Non possiamo, infine, non possiamo non ricordarvi che la famosa Rapunzel è un nome che deriva proprio da Raperonzolo, fiaba basata sul mito greco di Danae e su quello persiano di Rudaba. Ma adesso bando alle ciance, vediamo quali sono i benefici del raperonzolo, una pianta che nel passato veniva usata soprattutto per un olio estratto dalle radici, considerato un regalo prezioso e nobile.
Proprietà del raperonzolo
La componente più importante del raperonzolo è quella dell’acido ascorbico, che in accordo ad altri oligoelementi presenti nel vegetale, ha il potere di sostenere e potenziare il lavoro del sistema immunitario.
Il raperonzolo è anche un sicuro antinfiammatorio, indicato particolarmente contro afte, gengiviti e principi di ascessi. È usato anche come rinvigorente, digestivo ed energizzante, grazie alla folta presenza di vitamina C e di proteine, che ne fanno un ottimo rimedio fitoterapico, conosciuto fin dall’antichità e da tutte le civiltà contadine, specie quelle montanare.
Per assumere questa pianta possiamo distinguere due modalità:
- Uso interno: ovvero quello gastronomico, particolarmente indicato se ci piace il suo sapore amarognolo. Quindi basta utilizzare le foglie della rosetta basale del raperonzolo nelle vostre misticanze o insalate, sia crude che cotte. La modalità interna riguarda anche l’ingestione del raperonzolo e la sua masticazione per mantenere in salute il cavo orale.
- Uso esterno. In questo caso basterà pestare o tritare le foglie, ottenendo un impasto che, grazie alle sue qualità anti microbiche, sarà utile per arginare le verruche. Potete anche mettere in una soluzione di acqua alcune foglie di raperonzolo, per ottenere un liquido ricco di mucillagini che vi sarà utile per contrastare le screpolature sulle mani derivate dal freddo.
Raperonzolo, controindicazioni
Non sono note particolari controindicazioni di questa pianta ma, come sempre, vi ricordiamo di consultare il medico di famiglia che saprà indicarvi la cura migliore per voi. Per il resto l’unico accorgimento da tenere è quello di controllare il terreno e assicurarsi che sia privo di agenti inquinanti e, inoltre, di pulire in maniera scrupolosa le radici.
Fonte immagini: ideegreen.it; luirig.altervista.org