Bulbo oculare: tutto quello che c’è da sapere

Bulbo oculare

L’occhio, detto anche bulbo oculare, è l’organo di senso deputato al meccanismo della visione. Consiste in un sistema ottico sofisticato e affascinante che svolge molteplici funzioni: mettere a fuoco gli oggetti, captare le immagini, regolare l’intensità della luce e trasmettere le informazioni all’area visiva del cervello.

Bulbo oculare: anatomia

Il bulbo oculare è protetto dalle palpebre, dalle ciglia e dalle sopracciglia, che impediscono ai corpi estranei di entrare a contatto con la superficie dell’occhio. Ha un diametro di circa 25 millimetri e la sua parete è costituita da tre membrane: la tonaca esterna (formata da sclera e cornea), la tonaca media o uvea (formata dalla coroide, dal corpo ciliare e dal cristallino) e la membrana interna (retina). Vediamo nel dettaglio la distinzione tra bulbo oculare esterno e interno.

Bulbo oculare esterno

Cornea: è la membrana trasparente che avvolge il bulbo oculare e che lo protegge dai corpi estranei grazie al fenomeno della lacrimazione;

Iride: è la porzione colorata dell’occhio. Svolge la funzione primaria di regolare la luce che penetra all’interno, allargando o restringendo la pupilla;

Pupilla: è il foro situato al centro dell’iride, che consente alla luce di penetrare all’interno. È controllata dall’iride, che ne può regolare la dimensione;

Cristallino: è l’organo trasparente collocato al di sotto della pupilla. Funge da lente e ci consente di mettere a fuoco ciò che vediamo.

Bulbo oculare interno

Retina: è la membrana più interna dell’occhio ed è rivestita da coni e bastoncelli, delle cellule particolari che trasformano gli stimoli luminosi in segnali elettrici e li trasferiscono all’area visiva del cervello. Mediante questi segnali, il cervello può costruire l’immagine di ciò che abbiamo visto;

Nervo ottico: è strettamente correlato alla retina e consente di inviare al cervello i segnali elettrici prodotti dai coni e bastoncelli. Ciascun bulbo oculare ha il suo nervo ottico e i due nervi ottici si incrociano tra loro; questo implica che l’emisfero sinistro del cervello elabora le immagini catturate dall’occhio destro e viceversa.

Bulbo oculare: patologie

Esaminiamo le patologie più comuni che possono colpire la retina:

Cataratta: è un processo di progressiva perdita di trasparenza del cristallino, che causa una diminuzione della vista. Può colpire uno o entrambi gli occhi.

Cheratite (ulcera corneale): è un’erosione o infiammazione che si verifica nello strato esterno della cornea. Pur avendo spesso cause di natura infettiva, la cheratite può essere scatenata anche da traumi chirurgici o dalla penetrazione di un corpo estraneo nel bulbo oculare;

Cheratocono: è una malattia ereditaria degenerativa della cornea che colpisce entrambi gli occhi. La cornea tende ad assottigliarsi e ad assumere una forma irregolare;

Distacco della retina: è una delle più serie emergenze che riguardano i bulbi oculari. Consiste nella separazione della retina neurosensoriale dall’epitelio pigmentato retinico;

Entropion: è il ripiegamento della palpebra verso l’interno dell’occhio. È una malattia oculistica che a lungo andare può provocare lesioni della cornea;

Glaucoma: è una malattia oculare che colpisce il nervo ottico. Causa un significativo aumento della pressione, che può portare alla perdita progressiva della vista;

Maculopatia: è una patologia oculistica incurabile che colpisce la parte centrale della retina (macula) e scatena una progressiva scomparsa della vista, ma non causa la cecità totale;

Pterigio: è un’escrescenza carnosa triangolare della congiuntiva bulbare. Può crescere sulla cornea e interferire con la vista;

Retinopatia diabetica: è una complicazione del diabete che coinvolge i bulbi oculari. I vasi sanguigni si indeboliscono
e sono soggetti ai microaneurismi, rigonfiamenti che possono dar vita a sanguinamenti;

Strabismo: è un disturbo oculistico determinato dalla mancanza di coordinamento tra i muscoli oculari. Impedisce di orientare lo sguardo di ciascun bulbo oculare verso il medesimo obiettivo.

 

(Fonte immagine: Pixabay)
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