Un tema su cui spesso si tende a fare confusione è la differenza tra discalculia e dislessia, due disturbi dello sviluppo cognitivo e dell’apprendimento scolastico, non imputabili a disabilità mentale. La discalculia e la dislessia appartengono alla categoria dei Disturbi Specifici dell’apprendimento (DSA), una categoria diagnostica dal punto di vista clinico e scientifico, che può riguardare un ambito specifico, come l’abilità di espressione orale, lettura, ragionamento e matematica. Ma come si differenziano, esattamente, la discalculia e la dislessia? Nelle righe che seguono cercheremo di faremo chiarezza e illustrarvi le principali differenze che caratterizzano queste due problematiche dell’apprendimento.
La discalculia: caratteristiche principali, cause e sintomi
La discalculia, nota anche come disturbo dell’aritmetica, è un DSA che riguarda le abilità aritmetiche e numeriche. Si manifesta in fase evolutiva con una marcata difficoltà nell’effettuare le giuste procedure di calcolo. Si parla di discalculia primaria quando lo studente ha semplicemente difficoltà aritmetiche e algebriche. Si parla, invece, di discalculia secondaria, quando uno studente ha una situazione più problematica e complessa, caratterizzata da altri tipi di disturbi come la disgrafia. Ma come si manifesta e come si riconosce la discalculia? Nella maggior parte dei casi, i sintomi più comuni sono:
• Confondere i numeri
• Confondere le operazioni matematiche tra loro (ad esempio l’addizione con la moltiplicazione)
• Lentezza nelle procedure di calcolo
• Incolonnare erroneamente i numeri
• Dimenticare di effettuare il riporto
• Difficoltà a memorizzare i numeri
• Incapacità nell’eseguire un conto alla rovescia
• Incapacità nell’imparare le tabelline a memoria
• Difficoltà a ricordare numeri a tante cifre
• Problemi con l’uso di tabelle e grafici.
Secondo importanti studi di neuropsicologia cognitiva le cause della discalculia potrebbero essere strettamente correlate a fattori ereditari e genetici (avere un genitore o un fratello con disturbi inerenti all’area della matematica), lesioni e disfunzioni nelle aree cerebrali (postero-superiore del lobulo parietale) e possibile storia genitoriale di alcolismo o tossicodipendenza.
Dislessia: caratteristiche principali, cause e sintomi
La dislessia, nota anche come disturbo specifico della lettura, generalmente si manifesta con una marcata difficoltà nel leggere un testo in maniera scorrevole e fluente. A volte può essere associata a difficoltà nella comprensione di un testo e difficoltà nella competenza fonologica. Lo studente dislessico ha serie difficoltà ad imparare a leggere e lo fa commettendo errori frequenti. La dislessia può riguardare sia la lettura orale che mentale e manifestarsi attraverso i seguenti sintomi:
• Difficoltà nell’imparare l’alfabeto
• Lentezza nel leggere un testo
• Difficoltà a comprendere il significato un testo
• Difficoltà a distinguere le consonanti e le vocali
• Difficoltà a riconoscere i segni dell’ortografia
• Difficoltà nel memorizzare i giorni della settimana e i mesi dell’anno
• Confusione nel distinguere la destra e la sinistra
• Difficoltà nella lettura delle ore
• Frequenti e sbagliate anticipazioni nella lettura delle parole
• Difficoltà nell’imparare nuove parole
• Possibili difficoltà nell’espressione verbale
• Difficoltà a riassumere e ricopiare un testo.
Tra le cause della dislessia annoveriamo i fattori ereditari e genetici, possibile storia genitoriale di alcolismo o tossicodipendenza, l’esposizione prenatale alla cocaina, la nascita prematura, l’esposizione al fumo materno durante la gravidanza e fattori psicologici traumatizzanti avvenuti in età infantile.