Gravidanza ectopica: cos’è e quanto dura?

Gravidanza ectopica

La gravidanza ectopica, detta anche gravidanza extra uterina, è quella condizione patologica in cui l’impianto dell’ovulo fecondato si verifica in sedi differenti dalla cavità dell’utero. Nel 95% dei casi la sede atipica dell’impianto dell’embrione sono le Tube di Falloppio (gravidanza tubarica) o l’addome (gravidanza addominale). La gravidanza ectopica non ha una causa unica, bensì un’eziologia multifattoriale. Tra le cause più diffuse annoveriamo la presenza della salpingite, un processo infiammatorio che interessa una o entrambe le Tube di Falloppio. In quest’eventualità si verifica un’alterazione della mucosa che riveste le tube e che influenza il processo del passaggio dell’ovocita fecondato in direzione dell’utero. Tra gli altri fattori di rischio che possono indurre una gravidanza ectopica annoveriamo eventuali interventi chirurgici pregressi (appendicectomie) oppure infezioni batteriche severe e lesioni alle tube di Falloppio causate da endometriosi.

Gravidanza ectopica: quando compaiono i sintomi e quanto dura?

I sintomi della gravidanza ectopica non si presentano immediatamente, bensì fanno il loro esordio dopo un periodo compreso tra le 5 e le 6 settimane dal momento del concepimento. Si tratta di un fase molto delicata, durante la quale la gravidanza può interrompersi spontaneamente attraverso un aborto. Sebbene un episodio di tale entità non comprometta le future gravidanze, può comunque aumentare di ben 4 volte le probabilità di subire un’altra gravidanza ectopica.

Gravidanza ectopica: quali sono i sintomi?

Solo dopo 5 o 6 settimane dal concepimento, la gravidanza ectopica può scatenare manifestazioni importanti: dolori al basso ventre, nausea, amenorrea, mal di gambe e turgore al seno. Via via che la gravidanza euctopica avanza, possono apparire nuovi sintomi, come ad esempio delle perdite ematiche acquose, spesso equivocate con il ciclo mestruale. Inoltre i dolori al basso ventre possono accentuarsi, soprattutto nei casi di gravidanza tubarica. In altri casi, decisamente più rari, alcune donne accusano anche dei dolori alla spalla, crampi o una sensibilità accentuata ad un fianco.

Gravidanza ectopica: le possibili evoluzioni

La stragrande maggioranza delle gravidanze ectopiche (orientativamente il 70%) si risolve da sola mediante un aborto spontaneo. Se ciò non dovesse verificarsi, i medici possono intervenire in due modi differenti: l’intervento chirurgico o la terapia farmacologica. Nel primo caso il chirurgo utilizza la laparoscopia, che permette di asportare la camera gestazionale con l’embrione al suo interno o, nei casi più gravi, di asportare tutta la Tuba di Falloppio. Nel secondo caso, invece, il medico somministra alla donna incinta un farmaco, il metotrexate, in grado di interrompere lo sviluppo dell’embrione ancora alle prime settimane di gestazione. Si tratta di un farmaco controindicato alle donne che soffrono di patologie renali o emofilia, una malattia congenita causata da un deficit delle proteine che coagulano il sangue.

Gravidanza ectopica: le possibili conseguenze sulla fertilità

Se una gravidanza ectopica si interrompe da sé attraverso un aborto spontaneo, le conseguenze negative sulla fertilità sono da escludere. Il rischio relativo a problemi di infertilità, invece, aumenta di circa 7-9 volte nelle donne che hanno già affrontato altre gravidanze ectopiche. I livelli di fertilità possono risultare compromessi in maniera irreversibile qualora la paziente abbia un’unica Tuba di Falloppio ed è necessario procedere chirurgicamente alla sua asportazione. In quest’ultima ipotesi, se la donna ha già subito in passato gravidanze ectopiche multiple, i medici suggeriscono di ricorrere alla fecondazione in vitro.

 

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(Fonte immagine: Pixabay)
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