Influenza intestinale in gravidanza: sintomi e rimedi

Influenza intestinale in gravidanza

La gastroenterite virale, nota ai più come influenza intestinale, è un processo infiammatorio di origine virale a carico dell’apparato gastrointestinale. È caratterizzata dall’emissione rapida di feci liquide o semi liquide, dolori addominali anche intensi, senso di vomito e talvolta aumento della temperatura corporea. Quando si manifesta nelle sue forme più severe, è possibile riscontrare anche la presenza di muco nelle feci. Affinché si parli di influenza intestinale vera e propria, devono verificarsi contemporaneamente più di 3 evacuazioni al giorno e l’alterazione della consistenza delle feci. Il modo più comune per imbattersi in questo fastidioso processo infiammatorio è il contatto con una soggetto già infetto, il consumo di alimenti andati a male o l’ingerimento di acqua contaminata. Vediamo perché l’influenza intestinale può insorgere durante la gravidanza e quali sono le migliori soluzioni terapeutiche.

Quali sono le cause e i sintomi dell’influenza intestinale durante la gravidanza?

A causare l’influenza intestinale possono essere molteplici virus. Tra i più noti annoveriamo l’adenovirus, l’astrovirus, il norovirus e il rotavirus. La sintomatologia della gastroenterite in gravidanza è del tutto sovrapponibile a quella che si manifesta in altre fasi della vita di una donna. Ciononostante ricordiamo quali sono i sintomi caratteristici:

Diarrea
• Vomito
• Nausea ricorrente
• Crampi addominali che si acuiscono
• Sudorazione talvolta anche fredda
• Aumento della temperatura corporea.

Quali sono le soluzioni terapeutiche per l’influenza intestinale durante la gravidanza?

Che causi o meno una sintomatologia fastidiosa e invalidante, ogni episodio di influenza intestinale va monitorato e tenuto nella massima considerazione sia per le ripercussioni nocive che potrebbe avere sul corretto andamento della gestazione che per la crescita del feto. Nelle righe che seguono vi forniremo alcuni consigli utili e regole base da seguire scrupolosamente.

Bere molta acqua minerale naturale: le gestanti che contraggono la gastroenterite virale dovrebbero bere più di 1 litro e mezzo di acqua minerale naturale al giorno. L’obiettivo è mantenere costante il livello di idratazione e reintegrare i sali minerali perduti con le frequenti evaquazioni di feci liquide.
Consumare alimenti ricchi di amido: tra i cibi più indicati in caso di gastroenterite virale annoveriamo il riso bianco, la pasta, le patate, le mele, le banane, le fette biscottate e il pane tostato.
Non assumere antidiarroici: è da evitare l’automedicazione mediante l’assunzione di farmaci inibitori della motilità intestinale (quali Loperamide, Imodium, Dissenten, Diarstop, Enterogermina, etc). Sono consentiti solo dietro prescrizione medica.
Ridurre il consumo di fibre: per ripristinare l’equilibrio gastrointestinale, la dose giornaliera di fibre consigliata dai nutrizionisti è di 30 grammi circa.
Assumere dei fermenti lattici: i batteri vivi e vitali vantano uno straordinario potere riequilibrante. Oltre ad esercitare un’azione benefica sulla flora batterica compromessa, favoriscono la regolarizzazione della motilità intestinale poiché ricolonizzano il colon e forniscono i microrganismi assenti.
Evitare cibi che possono aggravare la diarrea: tra gli alimenti da bandire annoveriamo il latte e tutti i latticini in generale (panna da cucina, Philadelphia, mascarpone, crescenza, stracchino, etc), le pietanze piccanti, la frittura, il junk food e i dolci elaborati.
Distribuire i pasti nell’arco della giornata: le gestanti affette da influenza intestinale dovrebbero distribuire i pasti in maniera intelligente. Ciascun pasto principale andrebbe distanziato l’uno dall’altro ogni 3-4 ore e non troppo vicino all’ora di andare a dormire.

 

(Fonte immagine: Pixabay)
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