Un tema su cui spesso si tende a fare confusione è il concetto di equilibrio acido-base e la differenza tra alcalinità e acidità corporea. Per comprendere appieno come supportare l’organismo a mantenere il pH all’interno dei valori corretti, può essere utile familiarizzare con questo fenomeno biologico dando uno sguardo alla definizione fornitaci dal sito Wikipedia. In biologia l’espressione equilibrio acido-base fa riferimento all’insieme di processi fisiologici che il nostro organismo attua per riequilibrare al suo interno la percentuale di acidità compatibile con lo svolgimento delle normali funzioni metaboliche. Quello tra acido e base è, infatti, uno degli equilibri più importanti del nostro organismo. Per garantire il buon funzionamento di tutti i processi metabolici e purificarci dall’accumulo di acido e scorie che il corpo non riesce a far fronte in maniera efficace, il pH ematico dovrebbe mantenersi praticamente costante tra i valori di 7.35 e 7.45. Anche l’acidità dei liquidi intracellulari (fatta eccezione per la screzione gastrica) dovrebbe rientrare entro valori ben precisi, poiché anche piccole variazioni del pH possono influenzare negativamente le reazioni biochimiche che avvengono nell’organismo. Nella circostanza in cui nel nostro corpo si generano sostanze acide in eccesso, più di quelle consumate, questo importante carico acido necessita un bilanciamento tempestivo. Sfortunatamente in caso di disturbi dell’equilibrio acido-base, specifiche malattie endocrine e metaboliche, il nostro organismo non sempre riesce ad attuare quei meccanismi compensatori automatici in grado di ripristinare il pH ematico ai livelli corretti. In questo articolo vi spiegheremo come fare per alcalinizzare il corpo e recuperare l’equilibrio acido-base attraverso l’assunzione dei sali minerali alcalinizzanti.
L’importanza dei sali minerali alcalinizzanti: la chiave del nostro benessere
Come accennato all’inizio dell’articolo, ad ogni dislivello del rapporto acido-base corporeo non sempre si innescano automaticamente dei meccanismi fisiologici compensatori che aiutano a ripristinare il pH ematico. Pertanto è necessario intervenire attraverso l’assunzione di sali minerali alcalinizzanti: il calcio, il magnesio e il potassio. Ma quali sono, nello specifico, tutti gli effetti benefici che questi sali minerali apportano al nostro organismo? Esaminiamoli uno ad uno.
Promuovono la salute dell’apparato osteoarticolare e muscolare
Il calcio contenuto nel tessuto osseo, nel tessuto muscolare, nel plasma, nel fluido extracellulare e in altre cellule rappresenta una delle principali riserve alcaline dell’organismo. Per tale motivo, quando il nostro corpo è obbligato a riequilibrare un importante carico acido, l’organismo richiama il calcio dai tessuti ossei e attua un processo automatico compensatorio che indebolisce la struttura scheletrica, incrementando significativamente il rischio di osteoporosi, la rarefazione e indebolimento delle ossa, dovute alla decalcificazione e mobilizzazione dei sali di calcio. Una delle chiavi di volta per contrastare la carenza di calcio è l’assunzione di integratori e supplementi alimentari.
Stimolano l’ormone della crescita
Bilanciare il pH corporeo e recuperare l’equilibrio acido-base aiuta ad incrementare i livelli di ormone della crescita. Questo, a sua volta, può esercitare numerosi effetti benefici sul nostro benessere:
- Riduzione del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari
- Rafforzamento delle abilità di memoria e le funzioni cognitive
- Miglioramento generale della qualità della vita.
Invertono il rapporto sodio-potassio in favore del potassio
L’alimentazione moderna, talvolta ricca di sodio e povera di potassio, può causare un aumento dell’ipertensione arteriosa. Invertire il rapporto sodio-potassio in favore del potassio, seguendo un regime alimentare alcalino o assumendo integratori alimentari a base di minerali alcalinizzanti, contribuisce a tutelare il benessere delle nostre strutture osteo-muscolari e a contrastare l’insorgenza di patologie cardiocircolatorie.
Prevengono la formazione di calcolosi renale
Un importante carico acido nel nostro organismo, causato da un consumo eccessivo di cibi ricchi di sodio, può causare il rischio di sviluppare la calcolosi delle vie urinarie, ossia quella condizione clinica in cui uno o più calcoli sono contenuti nelle cavità escretrici del sistema urinario. Per far fronte a questo potenziale rischio, è utile assumere uno o più supplementi alimentari a base di minerali alcalinizzanti: il potassio e il magnesio, particolarmente indicati nella prevenzione e trattamento della calcolosi renale.
Introdurre il calcio, il potassio e il magnesio attraverso l’alimentazione alcalina
Seguire un regime alimentare variegato e bilanciato, caratterizzato dal consumo quotidiano di frutta e verdura, costituisce la migliore strategia nutrizionale per garantire l’introduzione di sali minerali alcalinizzanti e mantenere il pH corporeo all’interno dei valori corretti. Poiché i nutrienti con il carico acido maggiore sono le proteine della carne, i consumatori che per ragioni di natura etico-religiosa, ambientale o medica scelgono consapevolmente di seguire uno stile alimentare restrittivo come quello vegetariano o vegano, dovrebbero rivolgersi ad uno specialista in nutrizione che possa seguirli e stilare un piano alimentare creato su misura per loro. In questo caso gli integratori di sali minerali alcalinizzanti rappresentano un prezioso supporto. Trattasi di supplementi a base di aminoacidi e sali minerali alcalini, in grado di ridurre i sintomi o i fastidi derivanti dalle alterazioni dei livelli di acidità e alcalinità corporei.
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