Melatonina e fertilità: cosa sapere

Melatonina e fertilità

La melatonina è un ormone naturale presente in tutti gli esseri viventi ed è utile a risolvere l’alterazione dei ritmi biologici. È stata ribattezzata “l’ormone del sonno” poichè è coinvolta nella regolazione del ciclo sonno-. Il suo potere rilassante e sedante si manifesta mediante l’attivazione di recettori MT ed è capace di favorire l’addormentamento ed il riposo notturno. La melatonina, infatti, è secretata di notte dalla ghiandola pineale (ipofisi) ed in minor misura da altri organi quali la retina, le piastrine e l’intestino. La secrezione di melanina è stimolata dall’assenza di luce e inibita dai raggi solari. Di notte la concentrazione ematica di melatonina aumenta velocemente, salvo poi diminuire col l’avvicinarsi del mattino. La melatonina è un ormone intelligente, poiché agisce soltanto quando è necessario. Non tutti sanno che in linea con l’avanzare dell’età della donna, avviene anche la riduzione della produzione di melatonina. Numerose ricerche scientifiche internazionali hanno dimostrato che la causa della progressiva diminuzione dei livelli di melatonina nella donna è da attribuire, senza ombra di dubbio, all’invecchiamento.

Melatonina e fertilità: qual è la correlazione?

Le possibilità di concepimento diminuiscono con l’avanzare dell’età della donna parallelamente al decremento della secrezione di melatonina. Anno dopo anno i livelli notturni di melatonina nelle donne over 35 subiscono un decremento non indifferente e provocano una riduzione della quantità disponibile per i vari organi, come nel caso dell’apparato riproduttivo. Le donne over 35 subiscono un calo della fertilità e, di conseguenza, anche una diminuzione della quantità e della qualità degli ovociti. La ridotta qualità embrionale è uno dei fattori principali che possono influenza negativamente l’esito delle tecniche cliniche di fecondazione. Una ridotta qualità e quantità embrionale porta inevitabilmente a scarse probabilità di concepimento. In questo caso ecco che entra in gioco la melatonina.

Fertilità e gravidanza: il ruolo dell’integratore di melatonina

Numerosi studi scientifici internazionali hanno confermato che assumere integratori nutrizionali a base di melatonina può migliorare la qualità degli ovociti ed embrioni con uno sbalorditivo incremento del numero di gravidanze. Nell’ultimo decennio, infatti, sempre più donne over 35 ricorrono all’assunzione di integratori alimentari a base di melatonina per aumentare le chance di avere un figlio. La logica di questa supplementazione è quella di colmare la carenza dell’ormone e garantirne un introito giornaliero costante. I livelli ematici di melatonina, se equilibrati e sempre costanti, possono esercitare un effetto benefico sulla fertilità. Per ciò che concerne il dosaggio, si può ottenere un miglioramento dell’equilibrio di melatonina sia a basse concentrazioni (0.3 – 0.5 mg) che a concentrazioni più alte (3 – 5 mg).

Melatonina: controindicazioni ed effetti indesiderati

L’integratore di melatonina è sconsigliato nei casi di malattie a carico del fegato, dei reni e del cuore. È controindicato anche in caso di allergie, malattie autoimmuni, gravidanza e allattamento. Tra gli effetti indesiderati comuni annoveriamo:

• Cefalea ed emicrania
• Stanchezza diurna e spossatezza
• Senso di nausea
• Giramento di testa e vertigini

Tra gli effetti indesiderati meno frequenti annoveriamo invece:

• Irritabilità
• Depressione lieve
• Stato di agitazione e ansia
• Spossatezza fisica e mentale
• Battito cardiaco accelerato
• Ipotensione
• Dolore all’addome
• Pelle e occhi gialli (Itterizia).

(Fonte immagine: Unsplash)
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