Il parto naturale è l’espulsione spontanea del feto che avviene al termine fisiologico della gravidanza (40 settimane). Viene definito fisiologico, spontaneo e vaginale, poiché segue i tempi e i ritmi naturali della gestante e del bambino che porta in grembo. Le donne possono scegliere in completa autonomia e consapevolezza di sperimentare questa esperienza, che può avvenire anche attraverso metodi naturali di stimolazione delle contrazioni.
Dolore del parto naturale: intensità e come affrontarlo
L’esperienza del dolore del parto è soggettiva e correlata a diversi fattori biologici e psichici. Molte gestanti descrivono il timore del parto fisiologico come paura di non essere in grado di tollerare l’intensità del dolore. In questi casi subentra l’aiuto delle assistenti di ostetricia, che rassicurano le partorienti e le aiutano a gestire il dolore, a muoversi e ad assumere posture che ridimensionano i dolori del travaglio e consentendo la presenza del partner o di un’altra persona rassicurante. Tra le tipologie di parto naturale vi è anche il parto in immersione in acqua, che facilita la dilatazione della cervice, ha grande efficacia e favorisce un travaglio a basso rischio. Ad oggi le evidenze scientifiche sul parto in acqua sostengono sia un metodo valido per contenere il dolore. Ne riconoscono inoltre gli effetti benefici sulla diminuzione delle lacerazioni perineali di II grado.
Parto naturale: come prepararsi psicologicamente e fisicamente
Per il parto fisiologico e vaginale non occorrono particolari preparazioni. Dal punto di vista psicologico, le gestanti più apprensive e previdenti scelgono di seguire un corso pre-parto, strutturati per sostenere le neo mamme sin dai primi mesi di gestazione, per aiutarle ad essere pronte al grande evento e non essere colte alla sprovvista da attimi di panico e imprevisti. Dal punto di vista fisico, invece, le partorienti possono ricorrere a metodi naturali di induzione al travaglio o svariate tecniche fisiologiche suggerite dalle ostetriche, che facilitano le attività contrattili dell’utero. Tra queste annoveriamo:
• I lassativi
• Stimolare delicatamente i capezzoli
• Sottoporsi a manovre al collo dell’utero
• Avere rapporti sessuali
• Camminare, nuotare, fare attività fisica leggera, fare i gradini, etc.
• Consumare cibi piccanti
• Consumare ananas
• Bere tisane a base di foglie di lampone
• Assumere i Fiori di bach
• Assumere globuli di Apermus, un rimedio omeopatico che stimola l’apertura spontanea del collo dell’utero (muso di tinca)
• Fare impacchi caldi e bagni rilassanti
• Assumere olio di ricino
Il sostegno psicologico del partner o della persona di fiducia che accompagna la gestante svolge un ruolo cruciale durante le fasi del parto naturale.
Parto naturale: la luna influenza il travaglio?
Importanti studi scientifici si sono occupati di verificare l’attendibilità delle teorie secondo le quali le fasi lunari aumenterebbero le probabilità di travaglio. Secondo il calendario lunare, ci sarebbe un vero e proprio incremento dei travagli nei giorni di luna piena. Verità o leggende prive di fondatezza? Gli scienziati che si sono occupati di confutare tali teorie non hanno evidenziato alcuna correlazione tra luna e parto. Non vi è dunque alcuna prova scientifica dimostrabile che la luna piena possa avere qualche ascendente sulle fasi del parto fisiologico.