Perché lo sbadiglio è contagioso

Sbadigliare

Il termine sbadiglio deriva dal latino bataculāre = “stare a bocca aperta” ed è un eco-fenomeno descritto fin dai tempi antichissimi. Sia nei bambini che nelle persone adulte lo sbadiglio è un atto respiratorio marginale, spesso incontrollato, in cui si osserva l’apertura improvvisa delle fauci, l’espansione dei polmoni, l’abbassamento delle palpebre e lo stiracchiamento delle braccia. Questo fenomeno respiratorio può essere scatenato da numerose cause fisiologiche (appetito, sonnolenza, digestione complicata, etc.), ma anche da specifici stati emotivi (noia, la vista di un’altra persona che sbadiglia) o da patologie serie, quali l’epilessia o l’isteria. Viene comunemente descritto come un meccanismo di natura “riflessa”, controllato da neurotrasmettitori che si trovano nell’ipotalamo.

È stato calcolato che gli individui possono sbadigliare sino a 28 volte nel corso di una giornata, anche se spesso non se ne rendono conto. Lo sbadiglio è associato alla Pandiculazione: una serie di movimenti sinergici della parte alta del corpo. Anche se molte persone lo demonizzano e lo considerano un gesto di grande maleducazione, in realtà lo sbadiglio altro non è che un riflesso fisiologico che fa bene alla salute. È stato dimostrato, infatti, che stimola una migliore ossigenazione ematica e permette di ridare equilibrio al nostro organismo. Ora che abbiamo approfondito le caratteristiche principali dello sbadiglio, cerchiamo di comprendere perché questo eco-fenomeno sia contagioso.

Perché si sbadiglia sulla scia di un’altra persona?

Come già accennato, lo sbadiglio è un meccanismo inconscio di imitazione. Può essere paragonato ad un “circuito con vari interruttori”: è sufficiente uno stimolo che agisca in un punto qualsiasi di questo circuito per innescarlo. In quanto eco-fenomeno, è fortemente contagioso. Da importanti studi e test scientifici è emerso che circa il 50% degli individui tende a sbadigliare dopo aver osservato un filmato di qualcuno intento a sbadigliare. Questo si verifica in persone adulte che non soffrono di alcun disturbo psichico. Non si manifesta, invece, nei bambini al di sotto dei 5 anni di età e nei soggetti affetti da autismo.

Il celebre psicologo evoluzionista Gordon Gallup descrisse lo sbadiglio come un meccanismo empatico primitivo. Stando ai suoi approfonditi studi e teorie, lo sbadiglio sarebbe in grado di attivare aree del cervello collegate all’imitazione motoria, al comportamento sociale e all’empatia. A suo dire, i neuroni attivati scatenerebbero l’emulazione dell’atto respiratorio anche a chi non ne sente la necessità.

Perché si sbadiglia ripetutamente?

Se lo sbadiglio è causato da una condizione di particolare spossatezza o sonnolenza, può verificarsi che la frequenza con cui si manifesta può aumentare vertiginosamente, sino a diventare ripetitivo. La spiegazione a tale fenomeno è correlata alla spossatezza e all’ozio, ma tra le ulteriori cause indicate dai siti di medicina annoveriamo le seguenti:

Sindromi legate a eccessiva sonnolenza diurna (scarsa qualità del riposo, apnee notturne, narcolessia)
Stimolazione del nervo vago a seguito di un infarto o una dissezione aortica
Disturbi cerebrali (neoplasie, ictus, epilessia, sclerosi multipla)
Effetto collaterale di alcuni farmaci, ad esempio alcune tipologie di antidepressivi
Alterazioni del controllo della temperatura corporea.

È del tutto implicito che in assenza di altra sintomatologia, lo “sbadiglio continuo” non è mai indicativo di alcun tipo di patologia e/o disturbo.

 

(Fonte immagine: Pixabay)