Coloro che soffrono di piedi piatti, una malformazione della superficie della volta plantare che fa aderire la pianta completamente al pavimento, accusano dolore, fatica a camminare, problemi di postura, una perdita dei rapporti articolari e di funzionalità degli arti. Trattasi di una vera e propria patologia ortopedica che può arrivare ad interessare anche altre aree del corpo, come ad esempio il tendine del muscolo tibiale, che sostiene la volta plantare. Poiché il piede piatto condiziona la qualità della vita e il benessere psichico di chi ne ne soffre, gli specialisti di ortopedia hanno stilato una serie di terapie e trattamenti utili per correggere la malformazione e migliorare la deambulazione. Proseguendo con la lettura di questo articolo troverete un approfondimento sulle migliori terapie e rimedi per correggere la postura del paziente e l’appoggio podalico.
Piedi piatti: come si effettua la diagnosi?
Per arrivare a una diagnosi corretta gli specialisti di ortopedia studiano l’impronta del paziente e lo sottopone ad esami strumentali, al fine di poter prescrivere un trattamento terapeutico personalizzato. Tra questi apparecchi diagnostici annoveriamo il podoscopio, uno strumento che consente di inquadrare la forma del piede sotto carico mostrando l’impronta plantare attraverso uno specchio illuminato da lampade fluorescenti con temperatura colore di 6000 K. Anche la radiografia al piede consente al medico di esaminare gli angoli formati dalle ossa del piede e valutare la gravità della malformazione.
Quali sono i trattamenti efficaci per trattare i piedi piatti?
Per ovviare a questa malformazione della volta plantare, gli esperti di ortopedia hanno stilato una serie di trattamenti validi ed efficaci, come ad esempio l’uso di plantari correttivi e la fisioterapia. Esaminiamoli nel dettaglio.
Uso di plantari ortopedici con sostegno
Coloro che soffrono di appiattimento della volta plantare devono indossare dei plantari con sostegno, in modo che la superficie della pianta del piede acquisisca una forma normale. Anche i tendini, le articolazioni e l’intera postura del paziente ne beneficeranno.
Intervento di chirurgia ortopedica
Il piede piatto negli adulti può essere corretto definitivamente mediante una tecnica chirurgica di minima invasività: l’endortesi. Il chirurgo esegue un piccolo foro in cui introdurre una vite all’interno del seno del tarso, l’insieme delle sette ossa brevi poste tra l’articolazione del collo del piede e il metatarso. Gli stimoli meccanici esercitati dalla presenza della vite correggeranno la vota plantare e la faranno assumere una forma normale.
La riabilitazione dopo l’intervento di chirurgia ortopedica
La durata della riabilitazione varia in base alla gravità della malformazione iniziale e dell’esito dell’operazione. Il chirurgo ortopedico seguirà l’andamento della fase post operatoria del paziente, al fine di scongiurare possibili complicazioni e/o problemi. Dopo l’immobilizzazione del piede, il chirurgo prescriverà il supporto di uno specialista di fisioterapia. Nella fase post operatoria la terapia manuale è fondamentale, poiché verte sul rafforzamento del tricipite e del tendine tibiale posteriore affinché limiti il cedimento dell’arco plantare. La fisioterapia si pone come obiettivo la risoluzione delle disfunzioni mediante:
- La stimolazione del movimento per ridurre eventuali complicazioni dovute all’inattività
- Il rafforzamento dei distretti muscolari interessati
- Il ripristino della libertà di movimento dell’articolazione e dell’appoggio podalico.
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