Tecarterapia: cos’è, benefici e costi

Tecarterapia

La Tecarterapia, nota ai più come “Trasferimento energetico capacitivo resistivo”, è una metodologia della fisioterapia non invasiva, utile nel trattamento di patologie infiammatorie, osteoarticolari e traumatologiche dell’apparato muscolo-scheletrico. È praticata dal fisioterapista mediante l’uso di un apparecchio elettromedicale ed è incentrata sull’uso di radiofrequenze capaci di stimolare risposte biologiche nei tessuti, sia superficiali che profondi.

All’inizio la Tecarterapia veniva prescritta solo agli atleti, con l’obiettivo di aiutarli nel recupero da un infortunio agonistico e velocizzare i tempi di guarigione di traumi e infiammazioni. Successivamente sono stati scoperti molti altri utilizzi e funzionalità, che hanno permesso di ampliare il target. Ad oggi ne possono beneficiare tutti, persino le persone anziane con patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.

La Tecarterapia è praticata dal fisioterapista mediante un apparecchio elettromedicale innovativo, che attraverso le radiofrequenze agisce con estrema precisione su tessuti lesionati o infiammati. Le onde radio, a contatto con i tessuti, generano calore e stimolano la microcircolazione e alla vasodilatazione, accelerando il processo di guarigione dei tessuti. Per queste peculiari proprietà, è indicata in caso di traumi, ematomi, artrosi, reumatismi e tutti gli altri disturbi a carico della struttura muscolo-scheletrica.

Tecarterapia: a cosa serve

Nata nel settore medico-sportivo per velocizzare i tempi di guarigione degli atleti professionisti, la Tecarterapia si contraddistingue per un vasto numero di benefici. Offre un’azione antalgica, antinfiammatoria, antiedema, biostimolante e decontratturante. Trova un’infinità di applicazioni:

• cervicalgie e cefalee muscolo tensive
• periartriti scapolo omerali acute e croniche
• epicondiliti ed epitrocleiti
• distorsione alla caviglia
• sindrome del tunnel carpale
• alluce valgo
• calcificazione spalla
• rizoartrosi
• lombalgia, lombosciatalgie
• lussazione/sublussazione di spalla
• lesioni tendinee
• rachialgie da osteoporosi
• gonartrosi
• coxartrosi
• traumatismi (frattura di colles)
• artralgie degenerative (artrosi)
• talalgie
• metatarsalgie tendinee
• pubalgia
• borsiti
• tendiniti
• capsuliti
• edemi
• ematomi
• contratture muscolari
• stiramenti e strappi muscolari
• cicatrici
• caviglia gonfia

In caso di distorsione alla caviglia, nello specifico, la Tecar Caviglia risulta particolarmente utile per accelerare i processi di guarigione del trauma distorsivo, delle fratture malleolari e delle infiammazioni da sovraccarico (tendinite dei peronieri, tendinite achillea, tendinite tibiale anteriore e posteriore).

Tra i più importanti effetti benefici della Tecarterapia annoveriamo:

• velocizzazione dei processi rigenerativi dei traumi
• riduzione del dolore e recupero post-traumatico

Nel settore wellness e della medicina estetica, la Tecarterapia è in grado di esercitare una serie di notevoli benefici per ciò che concerne:

• l’insorgere degli inestetismi cutanei (cellulite)
• la riduzione del rilassamento cutaneo
• la riattivazione del microcircolo linfatico e sanguigno

Tecarterapia: come funziona

Per meglio comprendere quelle che sono le indicazioni e controindicazioni specifiche della Tecarterapia occorre spiegare il principio alla base del funzionamento. La Tecarterapia si basa sul principio fisico del condensatore, che induce nei tessuti infiammati un movimento alterno di attrazione e repulsione delle cariche elettriche degli ioni presenti nei tessuti corporei. Queste “correnti di spostamento” scatenano 3 effetti: chimico, meccanico e termico. Nel corso di una seduta di Tecarterapia si possono utilizzare due differenti tecniche: la tecnica capacitiva e la tecnica resistiva. Dopo aver effettuato un’accurata diagnosi e un’attenta valutazione dei sintomi del paziente, il fisioterapista stabilisce quale delle due modalità utilizzare.

• La modalità capacitiva rilascia più energia nei tessuti molli e superficiali (muscoli, sistema vascolare e linfatico, etc). La distribuzione dell’effetto terapeutico avviene immediatamente sotto l’elettrodo ed è indicata per trattare contratture muscolari e gli ematomi superficiali.

• La modalità resistiva rilascia più energia nei tessuti più profondi (ossa, cartilagine, tendini, etc). La distribuzione dell’effetto terapeutico avviene nei tessuti ossei ed è indicata nel trattamento di tendiniti e altre patologie della struttura muscolo-scheletrica.

Nella pratica clinica, a discrezione del fisioterapista, è possibile attuare un mix tra le due differenti tecniche, a seconda della specifica patologia da curare.

Tecarterapia: quanto dura una seduta

Ogni patologia è a sé stante e, di conseguenza, anche l’approccio terapeutico. Per ottenere risultati significativi e benefici concreti, una seduta di Tecarterapia dovrebbe durare tra i 20 e i 30 minuti. In genere si usa abbinare il trattamento resistivo a quello capacitivo, ma questo dipende dalla zona da trattare e dalla sede del problema.

Tecarterapia: quando utilizzarla

La Tecarterapia è un trattamento mirato, non invasivo, indicato a pazienti di tutte le fasce d’età e non presenta gravi controindicazioni. A seguito di una diagnosi adeguata, il medico specialista (fisioterapista, fisiatra, massofisioterapista, medico riabilitativo, ortopedico e osteopata) prescrive una terapia appropriata per ogni esigenza e tipologia di disturbo. Il numero delle sedute complete e la durata del trattamento è a discrezione del proprio medico e varia a seconda della problematica da curare.

Sebbene la Tecarterapia consenta un trattamento sicuro e con basse radiofrequenze, a livello puramente precauzionale i medici sconsigliano severamente le sedute alle seguenti categorie:

• pazienti affetti da neoplasie o che sono stati affetti da tale patologia negli ultimi 10 anni. Il motivo che vieta severamente di effettuare la Tecarterapia a questo tipo di persone è l’ipotetico rischio che lo stimolo biologico della Tecar possa stimolare un’eventuale presenza di cellula tumorale

• Pazienti in stato di gravidanza: anche in questo caso si teorizza che lo stimolo biologico indotto dalla Tecarterapia possa influenzare negativamente lo sviluppo del feto e causare  delle malformazioni al nascituro

• Pazienti in età pediatrica: si tratta di tessuti in continuo sviluppo e, nel dubbio che lo stimolo biologico possa alterare tale crescita, si preferisce vietare assolutamente questo tipo di terapia

• Pazienti portatori di pacemaker o qualsiasi altro device non scollegabile dal corpo: come ad esempio il device utilizzato dai diabetici per l’insulina. Il campo elettromagnetico della Tecarterapia potrebbe interferire con i dispositivi elettronici, e nel caso di pacemaker, qualora si creassero delle alterazioni di funzionamento si rischierebbe di mettere in gravi condizioni il paziente

• Pazienti affetti da epilessia.

Tecarterapia: quanto costa

Il costo di una seduta di tecarterapia può oscillare tra i 25 e i 50 euro. L’importo varia in base alla zona da trattare e alla durata della terapia. Per ottenere dei risultati tangibili sono necessarie dalle 5 alle 10 sedute. Il costo di una terapia completa può andare da un minimo di 125 euro a un massimo di 500 euro. Per venire incontro ai pazienti, alcuni centri di fisioterapia propongono dei pacchetti da 5 sedute ad un prezzo conveniente. Se accompagnate da prescrizione medica, le sedute di tecarterapia possono essere rimborsate dalle principali compagnie assicurative.

 

(Fonte immagine: Unsplash)
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