Tra le piante che trovano spazio in tutti i ricettari e trattati medici di Grecia e Roma, quella del sambuco è sicuramente la più presente. Il suo nome deriverebbe dal greco “sambyke”, una specie di flauto fabbricato con i rami cavi di questo arbusto, che permettono la creazione di melodie sonore. Nota dall’antichità per i suoi usi medicinali, per il filosofo e naturalista greco Teofrasto era trar gli ingredienti per preparare l’Aktè, una bevanda che doveva accendere il desiderio oppure favorire il riposo di chi la beveva.
Il suo uso è descritto, in ambito romano, da Apicio, che ne utilizzava le bacche come nutrimento e guarnizione in particolari ricetti. Poi nel corso del Medioevo il sambuco è stato sempre visto come albero della gioia: lo si piantava vicino casa, per attrarre gli spiriti benigni e tenere lontano i serpenti. I suoi fiori, raccolti alla vigilia del giorno di San Giovanni, venivano lasciati all’aperto affinchè il santo, al suo passaggio, potesse benedirli prima di farne un infuso.
Proprietà del sambuco
La pianta del sambuco ha molte proprietà terapeutiche: svolge azione diuretica, diaforetica, antinevralgica, emolliente, lassativa o purgante, antifibrillante, emetico, antireumatica, debolmente antinfiammatoria, stimolante la secrezione bronchiale, depurativa. Sciroppi a base di sambuco sono comunemente consigliati in caso di raffreddore e infezioni delle vie respiratorie, tosse, faringiti, bronchiti ma anche emorroidi, aritmie, cistiti, dermatosi, epilessia.
In passato veniva considerata una pianta tuttofare, in ambito medico: favoriva la pulitura e la prevenzione di cuore, cavo orale, intestino, stomaco, reni e fegato.
I ricercatori della Justus Liebig University di Giessen in Germania, inoltre, hanno notato come alcuni microrganismi patogeni possono essere efficacemente combattuti proprio con il sambuco. Si può considerare dunque una sorta di antibiotico naturale in grado di bloccare la crescita dei batteri fino al 70%. In particolare la sua azione si è evidenziata nei confronti dello Streptococcus pyogenes e della Catarrhalis Branhamella, responsabili di diverse infezioni alle vie respiratorie.
Come usare il sambuco?
Il sambuco si trova sottoforma di estratto secco o liquido, tintura madre, succo, sciroppo, bacche fresche e foglie essiccate. La più famosa forma, però, per assumere le sue proprietà è ovviamente la tisana. Prepararla è semplicissimo: basta recarsi in erboristeria e acquistare della pianta secca. Portate ad ebollizione una tazza d’acqua, spegnete il fuoco e lasciate in infusione per circa 5 minuti due cucchiaini di sambuco. Poi filtrate e bevete. Si può assumere anche due o tre volte al giorno.
Uso del sambuco in cucina
La pianta di sambuco, ad esclusione dei sui fiori, è una pianta tossica. In cucina le infiorescenze di sambuco sono molto utilizzate per la preparazione di marmellate e sciroppi. Ecco alcune semplici ricette a base di fiori di sambuco che potrete provare a preparare per stupire i vostri commensali.
- Frittelle di fiori di sambuco
Ingredienti: 16 fiori di sambuco, 150gr di farina, 2 uova, 100ml di acqua e un litro di olio di semi di girasole, sale q. b.
Tagliare e lavare per bene i fiori di sambuco, lasciar sgocciolare i fiori a testa in giù su un canovaccio pulito. In una ciotola sbattere le uova, incorporare poi la farina, l’ acqua e un pizzico di sale. Una volta che i fiori sono sgocciolati per bene immergerli a testa in giù nella pastella e friggerli in olio bollente. I fiori, una volta fritti, farli sgocciolare dall’olio in eccesso su un panno di carta assorbente.
- Risotto ai fiori di sambuco
Ingredienti: 350gr di riso carnaroli, uno scalogno, una noce di burro, 1/2 bicchiere di vino bianco, 12 infiorescenze di sambuco, 50gr di parmigiano reggiano, un cucchiaioni nocciole tritate, brodo vegetale, sale e pepe q.b.
Lavare e tagliare i fiori di sambuco e lasciar sgocciolare i fiori a testa in giù su un canovaccio pulito. Dopo aver sbucciato lo scalogno tritarlo finemente. In una padella sciogliere il burro, versare lo scalogna tritato e farlo rosolare. Aggiungere il riso e farlo tostare. Versare 1/2 bicchiere di vino e far sfumare. Irrorare il risotto con il brodo vegetale incorporando, di volta in volta, la quantità necessaria fino a completa cottura. Aggiungere durante la cottura i fiori di sambuco e salare a piacimento. A cottura ultimata aggiungere una noce di burro, il pepe e il parmigiano. Lasciare riposare e poi aggiungere le nocciole tritate. Impiattare e decorare con dei fiori di sambuco e una spolverata di granella di nocciole.
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