Scarlattina: cos’è, cause e sintomi

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La scarlattina è una malattia infettiva acuta tipica dell’infanzia. Si tratta di una malattia esantematica che rientra nel gruppo delle patologie infettive in età pediatrica, quali la rosolia, il morbillo o la varicella. Tuttavia a differenza delle altre malattie, nel caso della scarlattina l’agente patogeno non è un virus bensì un batterio, ovvero lo Streptococco Betaemolitico di gruppo A, il cui nome scientifico è Streptococcus Pyogenes. In ogni caso il fatto che ne vengano contagiati soprattutto i bambini, non esclude che possa interessare anche gli adulti, sebbene in tale evenienza si manifesta con altri sintomi.

La scarlattina si presenta come una infezione sui generis anche per quanto riguarda il contagio in età pediatrica. Mentre infatti le infezioni di origine virale si prendono una sola volta nella vita perché il sistema immunitario a contatto col virus sviluppa un anticorpo specifico in grado di neutralizzarlo in caso di altre infezioni, la scarlattina può essere contratta anche più volte nel corso dell’infanzia. Questo si verifica perché  l’anticorpo specifico che si attiva nell’organismo del bambino per contrastare questa infezione da streptococco non è in grado di dare una copertura totale. Insomma non vi è la possibilità di escludere recidive. La fascia di età più colpita va dai 3 ai 10 anni.

Scarlattina: cause

Va detto che la scarlattina rispetto ad altre malattie esantematiche, ad esempio il morbillo e la varicella, risulta meno contagiosa. In ogni caso si trasmette piuttosto facilmente per via aerea attraverso il contatto diretto con le secrezioni della persona affetta da scarlattina. Pertanto perché il batterio della scarlattina passi da un organismo ad un altro, è sufficiente entrare in contatto con il muco o la saliva della persona malata, ad esempio tramite lo scambio di goccioline di saliva infette quando si parla, si tossisce o si starnutisce. Inoltre per la sua trasmissione non è necessario che la persona che ne è affetta debba presentare i sintomi tipici della malattia, in quanto è sufficiente la trasmissione dello Streptococco Betaemolitico di gruppo A anche dai portatori sani, che quindi non accusano alcun sintomo. In ogni caso il contagio può verificarsi già uno o due giorni prima dell’esordio dei sintomi. Inoltre considerando la contagiosità della scarlattina, la profilassi medica prevede che il malato venga isolato per tre giorni dall’inizio dalla cura. Ed è proprio entro questi tre giorni che gli antibiotici sortiscono i loro effetti.

Scarlattina: sintomi

L’incubazione della scarlattina normalmente dura da 2 a 5 giorni, trascorso questo lasso di tempo, i sintomi tendono a manifestarsi improvvisamente nell’arco di 24-48 ore. In particolare andiamo ad esaminare come si manifesta nei bambini.

Scarlattina nei bambini

 

Questa infezione si manifesta con febbre generalmente alta, mal di testa e mal di gola. La sintomatologia si presenta anche con l’ingrossamento delle tonsille, su cui in alcuni casi si formano delle macchioline bianche. Un sintomo caratteristico relativo all’infezione da streptococco è la condizione della lingua che appare coperta da una patina biancastra. Questo si verifica però soltanto nelle prime fasi dell’infezione, perché dopo qualche giorno la lingua tende invece a desquamarsi, diventando di un colore rosso vivo. In tal senso si parla significativamente di lingua a fragola rossa. Ma il sintomo senz’altro più caratteristico e proprio della scarlattina è rappresentato dall’esantema, ovvero dall’eruzione cutanea che consiste in una serie di puntini rossi, che partendo dal collo, dalle ascelle e dall’inguine, si disseminano per il resto del corpo. Questa eruzione cutanea svanisce tre giorni dopo aver raggiunto la sua massima manifestazione, la scomparsa definitiva avviene nell’arco di una settimana. In totale quindi il decorso della scarlattina può andare dai 10 ai 14 giorni. In questo periodo di tempo è preferibile che il bambino stia a casa, sia per riprendersi che per evitare di poter essere fonte di contagio per altri bambini.

Scarlattina negli adulti

 

Come detto, non avendosi acquisita una immunità definitiva, la scarlattina può ripresentarsi anche in età adulta. Insomma in caso di reinfezione la prognosi è buona, tuttavia se non si segue adeguatamene la terapia antibiotica, possono presentarsi complicanze, quali febbre reumatica, glomerulonefrite acuta e reumatismo articolare.

Scarlattina in gravidanza

Un discorso a parte merita invece la scarlattina in gravidanza. Le future mamme temono che se si ammalano durante la gravidanza possono mettere a rischio la vita del feto. Tirate subito un sospiro di sollievo perché non c’è il rischio di malformazioni del feto. Secondo alcuni medici l’unico rischio nel caso in cui venga contratta nel corso della gravidanza, è quello del parto prematuro, tuttavia ciò avviene solo se i batteri sono presenti in vagina, evenienza piuttosto rara. Secondo altri medici, solo se la scarlattina viene contratta nel primo trimestre, il feto potrebbe subire delle malformazioni. La maggioranza dei medici concorda invece sul fatto che la scarlattina in gravidanza non sia pericolosa per il feto. Vi consigliamo di rivolgervi al vostro ginecologo che valuterà, nel caso il parto sia vicino, se sia o meno opportuno effettuare un tampone vaginale per evitare che possa verificarsi il rischio del passaggio del batterio al feto durante la gravidanza. Molto probabilmente vi potrà prescrivere una cura antibiotica a base di penicillina.

 

Fonte Immagine: Pixabay

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Scarlattina: cos'è, cause e sintomi
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