Tutti i segreti della rosa canina: una bomba di vitamina C

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Facciamo innanzitutto un passo indietro. Perché questa rosa si chiama canina? Nel rosa canina significato c’entra un cane, ovviamente, ma soprattutto lo scienziato e autore romano Plinio Il Vecchio. È lui che affibbia questo appellativo botanico alla pianta e spiega anche perché: lo si deve alla storia di un soldato romano che, morso da un cane affetto da rabbia, guarì da questa malattia dopo aver bevuto un decotto delle sue radici.

La pianta in questione, diffusa in una vasta area delle zone temperate di quasi tutto il globo, cresce in campagna e in collina fino a 1.500 metri di altitudine. Riempie siepi, radure, macchie, bordi di sentieri e si adatta a qualsiasi terreno ben azotato e soleggiato. Apprezzata per la sua efficacia nel rafforzare le difese dell’organismo contro infezioni e particolarmente contro il comune raffreddore, nel Medioevo si usava come rimedio per problemi respiratori mentre i suoi frutti erano delle vere e proprie caramelle dell’epoca. Un uso che si è protratto fino alla Seconda Guerra Mondiale, basti pensare a quanto si faceva in Gran Bretagna: visto il suo alto tasso di Vitamina C, ai bambini britannici venivano offerte bacche di rosa canina.

Dal punto di vista tecnico, questa pianta è un arbusto spinoso, con fusti legnosi e spine robuste. Le foglie sono composte da un insieme di foglioline ovali dentate. I fiori hanno grandi petali ma sono poco profumate. I suoi frutti sono ovoidali, colorati dal giallo al rosso, comunemente detti cinorrodi e maturano in autunno.

Proprietà della rosa canina

 

Della rosa canina si usa tutto, in ambito officinale. A cominciare dai giovani germogli, dotati di proprietà immunomodulanti, che regolano la risposta immunitaria dell’organismo, conferendo al preparato un’efficace azione contro tutte le forme allergiche e migliorando la risposta immunitaria nei soggetti a tendenza allergica e nei bambini. La stessa proprietà antiinfiammatoria trova impiego nelle alterazioni delle mucose nasali, degli occhi e delle prime vie aeree con conseguente produzione di catarro.

La pianta è quindi consigliata nelle infezioni infantili come tonsilliti, rinofaringiti, otiti, tosse e raffreddore. Le bacche di rosa canina sono, come dicevamo, un concentrato di Vitamina C, presenti in quantità fino a 100 volte superiori rispetto alle arance e limoni, e in grado di contribuire al rafforzamento delle difese naturali dell’organismo.

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Per intenderci 100 grammi di bacche contengono la stessa quantità di vitamina C di 1 chilo degli agrumi tradizionali!

La rosa canina è quindi un tonico per fronteggiare stanchezza e spossatezza, aiutando a sconfiggere lo stress ed eliminando le tossine. Attenzione però: assumere troppe bacche può avere controindicazioni. Hanno infatti un alto tasso di tannini, sostanze astringenti utili in caso di diarrea o coliche intestinali ma allo stesso tempo deleterie in soggetti non malati.

Le ricette con la rosa canina

 

Tra i suoi usi in erboristeria abbiamo ricordato gli oli o la polvere di rosa canina, in cucina invece sono diverse le ricette in cui impiegare questa pianta. Le due più famose sono la tisana e la marmellata. Per entrambe vi servono pochi ingredienti: bacche essiccate, zucchero e acqua.

  • Marmellata di rosa canina

Lavare e tagliare le bacche di rosa canina, eliminando le parti nere, e aprendo in due ogni frutto, avendo cura di estrarne peluria e semi. Sciacquare il tutto sotto acqua corrente, pesare in modo da aggiungere in proporzione lo zucchero, che deve essere la metà del peso finale delle bacche. Buttare le bacche in una pentola e riempire di acqua. Mettere il tutto su fuoco per 40 minuti, quando i frutti diventeranno morbidi al tatto. Aggiungere se necessario acqua al composto. Una volta ottenuta la giusta morbidezza, frullare il tutto e passare l’ottenuto in un colino a maglie ben strette. La purea ottenuta va rimessa in pentola, coperta di zucchero e fatta addensare. Dopodichè possiamo riempire i vasetti, opportunamente puliti e sterilizzati. Sigillate ermeticamente e non dimenticate di capovolgere i vasetti fino a che non saranno freddi.

Fonte immagine: Pixabay

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