Uva ursina: proprietà, benefici e controindicazioni

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Se dall’uva si fa il vino, dall’uva ursina si fa un vero e proprio medicinale per il nostro organismo. Partiamo da qui per andare alla scoperta di quella che scientificamente viene chiamata Arctostaphylos uva-ursi, una pianta della famiglia delle Ericaceae, famosa per le sue proprietà antinfiammatorie e antisettiche, e abile a combattere i disturbi delle vie urinarie.

Dal punto di vista descrittivo è un piccolo arbusto, a latifoglie sempreverdi, di altezza oscillante tra i 30 e i 35cm. Le bacche che produce sono rosse e hanno un sapore aspro, molto sgradevole al palato. Originaria del nord America è conosciuta anche con il nome di uva selvaggia o uva dell’orso, visto che questo animale ne è molto goloso. Diffusa in Canada, nel Caucaso, in Siberia e in Europa, in Italia la si può trovare nelle brughiere di Alpi e Appennini fino ai 2400 metri. Ama i luoghi ombreggiati, quindi boschi e sottoboschi, specie se sassosi e rocciosi. La conoscete? Cerchiamo di capire meglio.

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Proprietà e benefici dell’uva ursina

Le foglie di uva ursine riescono ad agire sulle infiammazioni e sulle infezioni procurate da batteri, specie nel tratto urogenitale. La pianta, infatti, è in grado di scatenare un’azione antimicrobica, antiinfiammatoria e calmante della minzione.

Tra i principi attivi più importanti del suo fitocomplesso ci sono:

  • Arbutina. Un glicoside a struttura isochinolinica, in grado di scindersi a contatto con le urine in glucosio e idrochinone.
  • Idrochinone. Che insieme agli eterosidi fenolici presenti nel fitocomplesso svolge un’azione antibatterica, specialmente contro stafilococchi ed Escherichia coli.
  • Tannini gallici. Che proteggono le mucose delle vie urogenitali, rivestendo le loro pareti dall’azione dei microbi all’epitelio. I tanni gallici hanno anche proprietà astringenti e contrastano l’eccessiva produzione di muco, il che rende l’uva ursina adatta a combattere la diarrea.
  • Triterpeni e i flavonoidi. Soprattutto iperina e isoquercitina che insieme all’arbutina svolgono un’azione diuretica e antinfiammatori.

L’uva ursina è prescritta in caso di cistite acuta, cistite cronica, nell’uretrite, nella colobacillosi. Questa vocazione è resa possibile dai glucosidi idrochinonici, la cui azione diuretica e disinfettante rende l’uva ursina un rimedio utile per la prevenzione e per il trattamento delle infezioni urinarie sostenute da diversi ceppi batterici.

A questo scopo è consigliabile l’assunzione interna, generalmente 500-800 milligrammi di arbutina al giorno, in due o tre dosi frazionate. Ovviamente sempre dopo aver consultato il proprio medico curante o il farmacista di fiducia.

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Controindicazioni dopo un’eccessiva assunzione

Attenzione però: in caso di assunzione eccessiva di uva ursina si possono creare irritazioni alle mucose e al parenchima epatico, quindi irritazione gastrica, nausea e vomito. In caso di sovradosaggio possono anche insorgere infiammazioni e irritazioni alle mucose del tratto urinario e della vescica.

Soprattutto i bambini possono manifestare, in caso di somministrazione prolungata, fenomeni di epatotossicità. Bisogna quindi evitare l’assunzione di uva ursina in caso d’ipersensibilità, in soggetti affetti da insufficienza epatica, patologie renali, disturbi digestivi e in pazienti che presentano un pH urinario acido.

Sconsigliata in gravidanza, l’uva ursina è da evitare anche in allattamento e nei bambini con meno di 12 anni di età.

Fonte immagine: Pixabay

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