La varicella è una parola che sentiamo fin dalla nascita: è un terrore per molti, una certezza per tanti. Prima o poi, infatti, ci si inciampa. Ma non è mai la fine del mondo, dopotutto, perché la medicina ed il progresso oggi non hanno confini. Ma la maggior parte, ancora oggi, ne è spaventata.
Nel nostro spazio quotidiano faremo dunque luce sulla varicella, andando a scoprire specificamente cosa è, offrendo una panoramica quanto più ampia possibile sulle cause e i sintomi, per far sì che resti poi soltanto un ricordo… con qualche prurito!
Che cosa è la varicella?
La varicella è una malattia esantematica, come per esempio la scarlattina. Pertanto è altamente contagiosa ed epidemica. Viene causata da una infezione primaria con il virus varicella-zoster, uno di quelli a DNA appartenenti alla famiglia Herpesviridae.
La varicella è una malattia che si diffonde con grande facilità per via aerea, tramite colpi di tosse o starnuti di chi è infetto. Anche il contatto diretto, ovviamente, fa la sua parte, con le secrezioni del rash. Una persona con varicella è infettiva per uno o due giorni, prima che le vesciche vadano ad invadere parte del corpo.
Di solito, resta una malattia contagiosa fino a che tutte le lesioni sono ricoperte da una crosta: queste, tuttavia, non sono contagiose. La varicella è una malattia che è nota fin dai tempi più remoti ma solo nel corso del XIX secolo è stata scientificamente distinta dal vaiolo. Come sull’uomo, può essere osservata anche su altri primati: scimpanzé e gorilla non sfuggono a questa malattia.
Cause
La varicella è quini causata dall’infezione con il virus varicella-zoster. Però la sua trasmissione, che parte da 48 ore prima della comparsa dell’esantema, può avvenire solo da uomo a uomo, come la maggior parte dei virus conosciuti in natura: gli animali quindi non sono infettivi.
Per la varicella esiste un vaccino ma se non la si è avuta è molto semplice inciamparci: il contagio, come dicevamo poc’anzi, avviene per contatto diretto con goccioline sottilissime disperse nell’aria dalle persone malate, che fanno tosse o starnuti.
Il virus, per conformazione, riesce a restare nell’organismo anche dopo la guarigione della malattia e può risvegliarsi anche dopo qualche anno, dando vita ad un altro herpes-zoster, il cosiddetto “Fuoco di Sant’Antonio”.
Sintomi
La varicella si manifesta entro ventuno giorni dal contatto con il virus e generalmente in dieci giorni si cura. Un paio di giorni prima dell’esantema si manifestano sintomi come febbre alta, appetito scarso, forti mal di testa, stanchezza e malessere in generale.
Comparso l’esantema è possibile procedere alla diagnosi della malattia. Questa si manifesta, fin da subito, sotto forma di piccole bollicine rosa, molto pruriginose, dalla testa agli arti. Queste si trasformano in vescicole piene di liquido, per poi riempirsi e trasformarsi in croste.
Solitamente le lesioni sulla pelle possono arrivare fino a 500 unità e si sviluppano ad ondate successive, potendo rimanere per diversi giorni prima della caduta. A causa del loro andamento è possibile osservare, dal secondo giorno, tutti gli stadi della malattia.
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