Yoga: benefici e controindicazioni

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Lo yoga intanto è un termine che deriva dal sanscrito e significa unione. Può intendersi come una disciplina che consiste in una serie di esercizi fisici per il corpo, ma comprende anche la meditazione al fine di raggiungere un benessere psicofisico. In questo articolo andremo ad esaminarne i benefici, ma anche le controindicazioni che vengono spesso sottaciute.

I benefici per chi pratica yoga

Questa antica disciplina produce molteplici benefici per il nostro organismo. A livello mentale e piscologico aumenta la capacità di gestire lo stress e l’ansia, inoltre migliora anche la concentrazione grazie alle tecniche relative alla respirazione profonda. Lo yoga comporta un aumento della flessibilità dei muscoli e quindi aumenta anche la mobilità articolare. E’ in grado di dare sollievo nel caso di patologie che comportino dolore cronico alla schiena o alle ginocchia anche se dipende dalle situazioni personali.

Questa disciplina viene considerata anche un rimedio naturale per chi soffre di mal di schiena, inoltre è in grado di ‘sciogliere’ la muscolatura di chi conduce una vita sedentaria, rendendola più flessibile.

Inoltre lo yoga, nello specifico alcune varietà di questa disciplina, è utile anche per dimagrire. In questo senso bisogna praticare degli esercizi specifici compresi nello yoga dinamico. Tale pratica comporta anche dei benefici riferiti alla sfera sessuale: stando a uno studio condotto da Harvard ben il 75% delle donne che lo praticano, hanno sperimentato orgasmi più intensi e piacevoli. Negli uomini invece aiuterebbe a contrastare l’eiaculazione precoce in maniera più efficace rispetto a chi utilizza farmaci antidepressivi. Passiamo adesso ad analizzare le controindicazioni.

Quali sono controindicazioni per lo yoga?

Intanto va tenuto conto che lo yoga è una pratica che nasce in India, dove si è abituati a sedersi accovacciati o inginocchiati, tanto che alcuni esercizi yoga ripropongono proprio queste posizioni. A dire il vero di posizioni Yoga ne abbiamo parlato piuttosto ampiamente, comprese le posizioni yoga in due. Di certo invece non è così in Occidente, dove invece siamo abituati a rimanere seduti anche per molte ore. Ad esempio nel mettere in pratica degli esercizi a testa in giù, si corrono alcuni rischi per la struttura muscolo-scheletrica del collo. In particolare in tale posizione aumentano i rischi per chi è soggetto a glaucoma, patologia che deriva da un aumento della pressione all’interno dell’occhio. Sempre rimanendo nell’ambito degli infortuni di questo tipo, il collo può flettersi di 75 gradi, 40 in avanti e 45 lateralmente, nello yoga invece, come nel caso della posizione del cobra, questa torsione è maggiore (la testa viene piegata indietro quanto più è possibile). Tali torsioni comportano una compressione dell’arteria basilare che porta il sangue al cervello, per cui questa compressione eccessiva può provocare vari tipi di infarto.

Un altro problema che si può presentare è il “piede cadente da yoga”. Una posizione comune di questa disciplina, la vajrasana, comporta una compressione di una parte perifica del nervo sciatico che si trova sotto il ginocchio. Il nervo privato dell’ossigeno a causa di questa posizione, si può danneggiare molto gravemente. La maggior parte degli infortuni da yoga riguardano la zona lombare, spalla ginocchio e collo.

Fonte Immagine: Pixabay

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