Il prezzo dello zafferano, per chi non lo sapesse, si aggira tra i 15 e i 30 euro al grammo. È la spezia più cara del mondo e forse non solo per il gusto, per l’uso in cucina, per i sapori che trasmette. Ma anche per i benefici che porta al nostro organismo.
Ricavata dagli stigmi del fiore di Crocus sativus, appartenente alla famiglia delle Iridaceae, la spezia si estrae da una pianta erbacea perenne, di altezza massima 30cm, che nasce in maniera spontanea in Asia Minore e in Europa Centrale, con coltivazioni sparse in tutto il mondo. In Italia si coltiva soprattutto in Sardegna, Abruzzo e Marche, mentre ultimamente sono stati avviati nuovi appezzamenti in Toscana, Lazio e Umbria.
Il nome della pianta, Crocus, deriva dal greco Kroke, filamento, e viene citato nel Cantico dei Cantici e nell’Iliade, dove gli vengono attribuiti benefici e virtù mediche contro la peste, l’impotenza e l’insonnia. Forte afrodisiaco per i romani e per i greci, la sua leggenda è fissata dall’amore tra la ninfa Smilax e Krokos, un giovane dell’Attica, un amore destinato a finire con la morte del ragazzo, così gli dei, per unirli per sempre, trasformarono la ninfa in una pianta, la salsapariglia, e lui nella pianta di zafferano. Per i romani invece era legato al dio Mercurio, protettore dei commerci e dei guadagni, che sbagliando a tirare il disco colpì e uccise il suo amico Crocus. Così decise di tingere del suo sangue gli steli del fiore della pianta, per ricordarlo per sempre.
Ama il sole e le zone collinari, ventilate e scaldate, senza eccessivi movimenti di temperatura nel corso dell’anno. Dal punto di vista morfologico la radice è un bulbo sferico, mentre le foglie sono sottili e lineari. Il cuore della pianta è il fiore: di colore viola, lilla, sbocciano in autunno e dentro la sua corona hanno tre stigmi, rossi, da cui si estrae il preziosissimo oro dello zafferano.
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Che arricchisce le tavole, è vero, ma anche il nostro organismo. Scopriamo come.
Proprietà dello zafferano
I benefici dello zafferano risiedono prevalentemente nei suoi principi attivi tra cui i carotenoidi (crocetina, α-crocina, picrocrocina e safranale), che sono anche le sostanze che danno il caratteristico colore giallo ai piatti.
Altra sostanza presente è il safranale, un composto organico che stimola l’attività cerebrale. Lo zafferano risulta quindi essere utile come antispasmodico, sedativo, regolatore dell’umore, rimedio contro il mal d’auto. Produce infatti neurotrasmettitori cerebrali che contribuiscono a dare tono all’umore, tra questi la noradrenalina, la serotonina e la dopamina, in grado anche di contrastare lo sviluppo dell’ansia.
I benefici dello zafferano risiedono anche nelle sue proprietà antiossidanti, che contrastano i radicali liberi che accelerano l’invecchiamento delle cellule, e le sue proprietà digestive, che stimolano l’appetito, aumentano la secrezione di bile e la produzione di succhi gastrici.
Il giallo dei piatti, per molti, è un calmante cromatico. Infatti lo zafferano è un rimedio, studiato e certificato dal punto di vista organolettico, per combattere burnout, stress e depressione, stimola i recettori sensoriali, le articolazioni, svolge un’azione calmante e analgesica che porta a rilassamento muscolare.
Zafferano in cucina
Non dobbiamo stare qui ad elencarvi i modi per assumere lo zafferano. Ovviamente i metodi migliori sono quelli che lo uniscono al riso o a piatti di mare come crostacei, ma anche in carni in umido. Esaltando i sapori, questa spezia va aggiunta a fine cottura. Ricordate di non usarne più di 0,15 grammi ogni 4 persone.
Fonte immagine: Pixabay