5 curiosità sulla dieta dissociata

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La dieta dissociata è senza dubbio una delle più famose ed adottate da parte di chi ha problemi di peso. La dieta dissociata è stata ideata dal medico americano Wiliam Howard Hay ed è stata particolarmente in voga negli anni Novanta. Si basa sul principio di evitare accumuli sbilanciati di tipo digestivo e metabolico nell’organismo, dissociando determinati alimenti.

Il dottor William Howard Hay era affetto dalla Malattia di Bright, una patologia degenerativa renale. Hay decide di provare a curarsi da sé, facendo molta più attenzione a quello che mangia e dopo tre mesi di “dieta” le sue condizioni migliorano con grande stupore e interesse da parte dei suoi colleghi.

Le curiosità

Ma come funziona esattamente la dieta dissociata? Innanzitutto con questo regime alimentare non si possono assumere durante lo stesso pasto gli alimenti alcalini, cioè i carboidrati (pasta e pane) o gli amidi (contenuti nelle patate) e gli alimenti acidi, (proteine che si trovano in carne, pesce, uova e formaggi). Inoltre non bisogna assumere caffeina e alcol, così come non bisogna bere troppi liquidi prima e durante i pasti. 

La regola dei cinque pasti

La dieta dissociata prevede cinque pasti giornalieri: colazione, spuntino a metà mattina a base di frutta o frutta secca, pranzo, merenda a base di frutta o frutta secca a metà pomeriggio e cena. Questo serve a dare al corpo l’energia di cui ha bisogno durante il giorno. L’ultimo pasto andrebbe consumato alle 19, in modo da consentire una corretta digestione dei cibi.

I gruppi alimentari

La dieta dissociata si divide in cinque gruppi alimentari: i carboidrati, i frutti, i grassi, le proteine e le verdure. Nei carboidrati rientrano riso, mais, farina, pasta, ceci, fagioli, lenticchie, fave e soia. Nei frutti arance, mandarini, limoni, kiwi, ananas, more, uva, anguria, banane, fragole e mele. Nei grassi, invece, olio d’oliva, olio di girasole, nocciole, nove, cioccolato, uva passa. Le proteine derivano da carne, pesce, frutti di mare, latticini, formaggi e uova. Le verdure, invece, raggruppano lattuga, spinaci, cavolfiori, zucchine, peperoni, asparagi, carote, cetrioli, cipolle, bietole, porri e sedano.

I vantaggi per la salute

Secondo gli esperti sono tanti i vantaggi derivanti dalla dieta dissociata. Il più grande vantaggio delle diete dissociate è che possono contribuire ad alleviare alcuni disturbi digestivi come stipsi, meteorismo, gonfiore, dolore addominale e così via. Questo tipo di dieta ci induce infatti a combinare insieme alimenti possono essere digeriti più facilmente.

I tre metodi per la dieta dissociata

Ci sono tre metodi per applicare la dieta dissociata. C’è il metodo Antoine che implica il consumo esclusivo di alimenti di una categoria su base giornaliera. Ad esempio: lunedì carboidrati, martedì proteine, mercoledì grassi e così via.

C’è il metodo Shelton in cui ogni pasto comporta l’assunzione di cibo di una sola categoria, ma in quantità illimitate. Sono consentiti 5 pasti al giorno, quali colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda e cena. Ogni gruppo di alimenti è consentito in uno o più di quei pasti. Ad esempio: carboidrati a colazione, frutta a metà mattina, proteine a pranzo, frutta secca a merenda e latticini o grassi a cena.

E c’è il metodo Montignac che si basa sul principio di escludere i carboidrati con un elevato indice glicemico, vietando al contempo la combinazione di alcuni alimenti durante lo stesso pasto, in particolare la coppia carboidrati-lipidi.

Fonte immagine: Pixabay

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