Nutrirsi in maniera sana ed equilibrata durante la gestazione può influenzare lo sviluppo del feto, l’esito della gravidanza stessa e la salute del bambino. Importanti studi scientifici condotti da ricercatori islandesi, norvegesi e svedesi, hanno dimostrato la stretta correlazione tra alimentazione materna e parto prematuro. Le donne in gravidanza che prestano attenzione all’alimentazione e seguono scrupolosamente una dieta bilanciata, corrono un rischio minore di parto pretermine rispetto alle altre donne incinte che non curano la dieta.
Quali alimenti sono sconsigliati durante la gravidanza?
Le donne incinte possono consumare qualsiasi tipo di pietanza oppure è fondamentale che prestino attenzione a determinati alimenti? Occorre precisare che durante la gestazione
alcuni cibi andrebbero banditi a priori, per scongiurare l’insorgere di complicazioni e disturbi. In questo articolo vi forniremo una lista degli alimenti che dovrebbero essere eliminati dalla dieta delle gestanti.
• Latte crudo non pastorizzato: durante la gravidanza è bene evitare il consumo di latte crudo non pastorizzato poiché potrebbe contenere microrganismi patogeni quali l’Escherichia coli. Nelle gestanti può causare anemia emolitica, enterorragia, microangiopatia, sindrome emolitica uremica e trombocitopenia. Nel peggiore dei casi può causare anche la morte del feto.
• Uova crude o poco cotte: le uova all’occhio di bue, alla coque e le salse a base di uovo poco cotto (ad esempio la maionese fatta in casa) possono costituire un serio rischio per la gravidanza. Le uova semicrude, infatti, potrebbero contenere microrganismi patogeni quali la Salmonella. Se contratta durante la gestazione, può ridurre l’apporto di ossigeno alla placenta, alzare la temperatura corporea e compromettere il corretto sviluppo del feto. Nel peggiore dei casi può portare al parto prematuro o alla morte del feto.
• Carni crude o poco cotte: durante la gravidanza è bene evitare il consumo di carne fresca cruda o poco cotta poiché potrebbe contenere microrganismi patogeni quali Campylobacter, Escherichia coli, Toxoplasma, Listeria monocytogenes e Salmonella. Se contratti durante la gestazione, possono causare una sindrome para-influenzale, con febbre alta, affaticamento e dolori articolari. Questi microrganismi patogeni possono scatenare, inoltre, la Listeriosi congenita, il parto pretermine o addirittura la morte del feto.
• Pesce e frutti di mare poco cotti: onde evitare di contrarre il Virus dell’Epatite A, la Listeria monocytogenes, la Salmonella e l’Escherichia Coli, le donne in dolce attesa dovrebbero interrompere il consumo di pesce fresco, frutti di mare e salmone affumicato. Se contratti, questi microrganismi possono manifestarsi dopo 15 giorni e dare sintomi quali: dolori addominali, febbre, nausea, vomito e ittero (la colorazione giallastra della cute e delle mucose causata dall’iperbilirubinemia).
• Formaggi a pasta molle e con muffa: la robiola, lo stracchino, lo squacquerone, il taleggio, il gorgonzola, il Philadelphia, il Roquefort, il Brie, il Camembert e tutti i formaggi morbidi costituiscono un serio rischio per la salute del nascituro, poiché potrebbero contenere microrganismi pericolosi quali la Listeria monocytogenes.
• Frutta e verdura cruda: sebbene la frutta fresca sia consigliata alle donne in gravidanza, durante i nove mesi di gestazione è fondamentale prestare particolare attenzione. Se non lavati adeguatamente, infatti, gli ortaggi e la frutta possono trasmettere microrganismi patogeni quali la Toxoplasma, il Norovirus, il virus dell’Epatite A e la Listeria monocytogenes.