Seguire scrupolosamente una corretta alimentazione durante la gestazione rappresenta un principio di prevenzione per patologie cardiovascolari e metaboliche, ma anche uno dei primi suggerimenti elargiti dai nutrizionisti e ginecologi alle loro pazienti in stato interessante. Per una donna in gravidanza nutrirsi in maniera sana ed equilibrata è un gioco di equilibri, con esclusioni e privazioni di determinati alimenti o ingredienti.
I ginecologi suggeriscono alle gestanti di prediligere la frutta, il pollame e gli ortaggi rigorosamente cotti, piuttosto che rimpinzarsi con il cosiddetto street food e abbandonarsi ai piaceri della frittura, del cibo spazzatura o dei dolciumi industriali. In quest’ultima categoria rientra il cioccolato al latte, croce e delizia di tutte le donne. Ma è possibile consumarlo durante gravidanza? Sembra un quesito banale e irrilevante ma, in un periodo delicato come la gestazione, assume una valenza non indifferente.
Se si possa consumare o meno il cioccolato al latte durante la dolce attesa è un interrogativo legittimo di tutte le future mamme alle prese con la pianificazione delle loro nuove regole alimentari. Il cioccolato al latte di per sé non è pericoloso. Ciò che invece costituisce un problema per il feto è la percentuale di caffeina contenuta al suo interno. È oltremodo noto che la caffeina provochi effetti negativi non indifferenti durante la gravidanza (esattamente come il consumo di alcolici, insaccati, pesce crudo, etc) poiché attraversa la placenta e raggiunge il feto, che non ha gli enzimi adeguati per metabolizzarla.
È sicuro mangiare il cioccolato al latte durante la gravidanza?
Nutrirsi in modo scrupoloso e assennato durante la gestazione può avere effetti benefici non soltanto sulla salute della gestante, ma anche sullo sviluppo del feto. È fondamentale, infatti, tenere a bada alcuni valori, in particolare quelli del diabete, che potrebbero scatenare conseguenze anche serie, come possibili minacce di aborto o sviluppo di gravi patologie.
Consumare una piccola quantità di cioccolato al latte a partire dal secondo trimestre non comporta alcun rischio per le donne in dolce attesa. Dal momento che la caffeina contenuta nel cioccolato è un eccitante potenzialmente nocivo, le donne in gravidanza non dovrebbero consumare più di 20 o 30 gr al giorno. Ad onor del vero, una tavoletta di cioccolato al latte contiene orientativamente 8 gr di caffeina, pertanto sarà sufficiente consumarlo con moderazione, senza fare usi e abusi. Prestando le dovute attenzioni, dunque, è possibile soddisfare la propria voglia di cioccolato senza particolari rinunce.
Un oculato consumo di cioccolato al latte, inoltre, stimola il benessere psicofisico delle gestanti. Importanti studi e ricerche hanno dimostrato che influisce in maniera positiva sulla circolazione uterina, limita la pressione arteriosa e migliora la funzione placentare per la crescita e lo sviluppo del bambino. Si evince, pertanto, che per poter consumare in completa serenità il cioccolato al latte, fondente o extra fondente è sufficiente controllare i suoi valori nutrizionali e l’apporto specifico di caffeina. È sempre evitare un consumo contemporaneo di caffè, tè, Coca Cola, energy drink, Ciobar, Nutella, gelato al caffè e tutti quegli alimenti che potrebbero contenere una percentuale di caffeina.