L’ipotiroidismo è una sindrome metabolica caratterizzata da un’insufficiente produzione degli ormoni tiroidei. Questa condizione avviene poiché la ghiandola tiroidea non secerne un quantitativo adeguato di ormoni e causa vari squilibri in tutto l’organismo. Ma come si possono ridimensionare gli effetti negativi dell’ipotiroidismo sul metabolismo basale? Poiché la causa nutrizionale più diffusa di questa disfunzione è la carenza di iodio, è possibile intervenire prestando attenzione all’alimentazione e assumendo sale iodato. La sua somministrazione quotidiana, infatti, può aiutare a raggiungere il fabbisogno minimo giornaliero. Proseguendo con la lettura di questo articolo, troverete un focus approfondito sugli alimenti che consentono di tenere sotto controllo il peso corporeo.
Tiroide e alimentazione: cosa mangiare per non ingrassare?
Per chi soffre di ipotiroidismo seguire un regime dietetico ipocalorico può essere provvidenziale. Questa disfunzione metabolica rallenta il metabolismo basale, provoca un aumento di peso e affaticamento, pertanto è bene consumare alimenti che siano in grado di contrastare tali sintomi. Per stimolare la tiroide a secernere il giusto quantitativo di ormoni, è essenziale integrare l’alimentazione quotidiana con alimenti ricchi di iodio. Una dieta a base di pesce e prodotti ittici sarebbe la soluzione l’ideale. Ma al di là del pesce, vediamo quali sono gli altri alimenti che aiutano a controllare il peso.
• Frutta e verdura: a differenza delle verdure crucifere, i broccoli, i germogli di soia, le rape e gli spinaci non contengono molti gozzogeni e, dunque, non rappresentano un rischio per coloro che soffrono di disfunzioni tiroidee.
• Carni rosse e magre: per stimolare una tiroide ipofunzionante è importante fornire un adeguato apporto di proteine animali. Per avere un maggiore introito di iodio, consumare il fegato e la carne magra di vitellone, ossia la parte del muscolo senza grasso.
• Pesce, alghe e frutti di mare: come già accennato, il pesce azzurro (acciughe, alici, merluzzo, etc) contiene il giusto quantitativo di sale iodato e fornisce il corretto fabbisogno giornaliero di iodio.
• Uova: in caso di ipotiroidismo prediligere il consumo di uova intere. Lo iodio e il selenio sono contenute nel tuorlo, mentre l’albume è ricco di proteine animali.
• Cereali: dare la priorità ai semi oleosi senza glutine e ai cereali. Tra questi annoveriamo il riso, il grano saraceno, la quinoa, i semi di chia, i pistacchi e i semi di lino.
• Alimenti ricchi di vitamina B1: per stimolare una tiroide ipofunzionante è importante consumare i legumi, la carne di maiale, il riso integrale, la frutta fresca e secca, le uova e il pane integrale.
• Alimenti ricchi di ferro: prediligere il consumo di fegato, frattaglie, pistacchi, carne di tacchino, pesce e frutti di mare, uova, legumi e funghi secchi.
• Alimenti ricchi di rame: quali sono i cibi che contengono un’elevata percentuale di rame? Il salmone, l’orzo, l’avena, le lenticchie, il cacao, le germe di grano, le arachidi e le nocciole.
• Alimenti ricchi di zinco: la principale fonte alimentare di zinco non è rappresentata soltanto dal pesce, ma anche dalle uova, pollo e latticini.
Sebbene ogni regime dietetico ipocalorico per chi soffre di ipotiroidismo è a sé stante e deve necessariamente variare da persona a persona, vogliamo fornirvi un esempio approssimativo di menu ipocalorico giornaliero:
Colazione: 200 ml di latte scremato, 40 grammi di cereali integrali o una fetta di pane integrale.
Spuntino: un frutto fresco di stagione a scelta
Pranzo: 80 grammi di riso integrale condito con 150 granmi di gamberetti, aglio, un filo di olio di oliva extravergine e un cucchiaino di curry.
Merenda: un frutto fresco di stagione a scelta
Cena: una omelette al forno realizzata con un uovo di medie dimensioni, 200 grammi di cicoria bollita e 50 grammi di pane integrale.