Quanto aglio mangiare per abbassare la pressione

Aglio

Si definisce pressione alta (ipertensione arteriosa) quel disturbo della pressione sanguigna caratterizzato da valori che risultano superiori alla norma. In generale, la tabella dei valori pressori indica come ipertensione la situazione in cui la pressione sistolica (PAS) risulti superiore a 140 mm Hg e quelli della pressione diastolica (PAD) risulti superiore a 90 mm Hg. Trattasi di una condizione subdola e fortemente pericolosa che, se trascurata e non trattata, può dare origine a disfunzioni multiorgano. Tra queste annoveriamo serie patologie cardiovascolari e cerebrovascolari. Oltre ad un’adeguata terapia farmacologica, per abbassare la pressione del sangue è molto importante apportare delle modifiche alla propria dieta e consumare alimenti specifici che possano contrastare i sintomi. Il consumo di aglio, ad esempio, riveste un ruolo di cruciale importanza nel trattamento dell’ipertensione sanguigna.

Pressione alta e corretta alimentazione

Quando si è affetti da ipertensione sanguigna, è fondamentale curare l’alimentazione per evitare che il disturbo degeneri e causi complicazioni anche molto serie. Per una gestione ottimale della pressione venosa è fondamentale, in primis, che il soggetto venga seguito dal medico curante. Successivamente è possibile valutare il consumo di alcuni alimenti che possano abbassare i valori pressori. Proseguimento con la lettura di questo articolo, troverete delle indicazioni dettagliate sulle modalità e sulla posologia di aglio a scopi prettamente terapeutici.

L’aglio per il controllo della pressione sanguigna

L’aglio (Allium sativum L.) è una pianta originaria dell’Asia che si contraddistingue per le sue eccellenti virtù ipotensive, antisettiche e antifungine. La parte edibile dell’aglio sono gli spicchi, i quali contengono l’alliina, un amminoacido non proteinogeno e un solfossido naturale costituente dell’aglio fresco. All’aglio vengono attribuiti innumerevoli effetti benefici, molti dei quali supportati da importanti ricerche scientifiche internazionali. Tra questi effetti benefici spicca quello ipotensivo. L’alliina, infatti, favorisce la normalizzazione della pressione del sangue e la diminuzione del colesterolo LDL. Le più importanti ricerche scientifiche hanno evidenziato l’utilità dell’aglio nel trattamento dell’ipertensione di tipo lieve. Da qui la necessità di introdurlo nell’alimentazione dei soggetti affetti da ipertensione sanguigna.

Come si può assumere l’aglio? Qual è la quantità necessaria?

Gli ipertesi più impavidi e temerari possono consumare l’aglio al naturale: 2 o 4 spicchi freschi al giorno. In realtà la scelta più idonea sarebbe il consumo di pillole, pastiglie e capsule contenenti estratto secco di aglio titolato. Trattasi di integratori contenenti la stessa quantità di principio attivo (alliina) presente negli spicchi della pianta. La dose giornaliera consigliata varia a seconda della tipologia di integratore acquistato, ma a grandi linee si aggira su 1 o 2 capsule per 3 volte al dì. Una seconda alternativa al consumo di aglio al naturale è la tintura madre e la soluzione idroalcolica. In questo caso la dose giornaliera è di circa 40 o 50 gocce, sciolte in 100 ml di acqua minerale naturale da 1 a 3 volte al dì. Infine è possibile valutare anche il consumo di aglio sotto forma di infuso. Per realizzare un perfetto infuso di aglio è sufficiente portare ad ebollizione 150 ml di acqua minerale naturale, immergere 4 grammi di aglio fresco e lasciarlo in infusione per circa 10 minuti.

 

(Fonte immagine: Unsplash)
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