Quanto sale al giorno si può mangiare?

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Una domanda che solleva molti dubbi è “Quanto sale al giorno si può mangiare?”. Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha imparato a conservare i cibi con il sale.

È fondamentale per numerosi meccanismi fisiologici vitali, come la trasmissione degli impulsi nervosi e la regolazione della pressione. Purtroppo, molto spesso, tendiamo ad abusarne il consumo.

Essendo il sale un composto igroscopico elimina l’acqua dai cibi bloccando le funzioni vitali dei microrganismi. Questo metodo comporta una perdita delle sostanze nutritive degli alimenti, specialmente di sali minerali e vitamina C.

Il nostro organismo umano non ha una grande necessità di sale: a lungo andare abusarne causa problemi di salute anche gravi, come l’ipertensione.

Visto che molti cibi che acquistiamo sul mercato contengono sale sarebbe bene evitare di aggiungerlo a tavola nelle pietanze che cuciniamo.

E allora veniamo al dunque della questione “Quanto sale al giorno si può mangiare?”.

Sale: cos’è?

Il sale è un composto chimico costituito dall’insieme di più ioni, disposti all’interno di un reticolo cristallino, uniti da un legame ionico.

Non tutti i sali hanno la stessa composizione chimica: alcuni sali possono essere molto solubili, altri sono insolubili oppure solubili in solventi.

Sale: proprietà nutrizionali

Molti studi si sono concentrati sulle proprietà del sale e hanno dimostrato come questo rivesta un’importanza cruciale per la salute dell’organismo umano.

Il sale aiuta a mantenere i fisiologici meccanismi osmotici cellulari e tissutali, aiuta a liberare le vie respiratorie, stimola processi fisiologici importanti per l’organismo e previene la stitichezza.

Sale, è meglio non abusarne il consumo!

È bene evitare l’abuso di sale: l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia al massimo 6 grammi di sale al giorno.

I dati italiani rivelano che, in realtà, la media di consumo si attesta intorno ai 12-15 grammi.

Se assunto in grandi quantità può avere effetti negativi sulla pressione sanguigna. Una ricerca pubblicata su Journal of the American College of Cardiology, l’eccesso di sodio colpisce negativamente numerosi organi, tra cui le arterie.

Il Professor Raffaello Furlan, responsabile di Clinica medica dell’ospedale Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano, spiega che “i danni all’endotelio favoriscono il processo che porta all’aterosclerosi e possono causare la formazione di placche nelle coronarie o nei vasi periferici. Un danno alle coronarie che vascolarizzano il cuore, ha effetti negativi sul cuore stesso”.

Troppo sale può rendere più sensibili le cellule del sistema nervoso simpatico.

Un eccesso di sale compromette anche la funzionalità renale visto che i nefroni, cioè le singole unità funzionali del rene, che filtrano il sangue, vengono direttamente danneggiati.

Fonte immagine: Pixabay

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