Orgasmo clitorideo e orgasmo vaginale: quali le differenze?

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Per quanto riguarda l’orgasmo femminile una delle questioni su cui maggiormente si discute riguarda la possibiltà dell’esistenza di due tipi di orgasmi: quello clitorideo e quello vaginale. In effetti gli studi su questo argomento non hanno mai raggiunto conclusioni condivise all’unanimità. Certo è che questa distinzione tra orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo che andremo ad esaminare ha finito col far nascere nelle donne un senso di inadeguatezza nel caso in cui non riescano a raggiungere l’uno o l’altro orgasmo. Intanto andiamo ad esaminare quando nasce questa terminologia.

Orgasmo vaginale e clitorideo: la distinzione di Freud

Il primo a distinguere tra i due tipi di piacere fu il padre della psicoanalisi Sigmund Freud nel 1905. Lo studioso austriaco vedeva anche nell’orgasmo femminile, come già nella sessualità, uno sviluppo a tappe, di cui l’orgasmo vaginale rappresentava la conclusione di questo processo. Detto in altri termini, per Freud il passaggio dall’orgasmo clitorideo a quello vaginale significava passare alla piena maturità sessuale.

In realtà, stando agli studi svolti in più di un secolo, appare improprio parlare di due tipi di orgasmo nella donna, in quanto il massimo del piacere femminile si raggiunge con la stimolazione del clitoride. In questo senso anche l’orgasmo vaginale sarebbe improprio definirlo così, perché anche in tal caso il piacere avviene per una stimolazione indiretta di quest’organo erettile presente nella donna, in quanto nella penetrazione i muscoli che vanno in contrazione durante l’orgasmo sono sempre gli stessi.  Così avviene ad esempio nel caso in cui si adotti col partner una posizione che consenta la pressione dell’area pubica della donna.

Tuttavia Marie Bonaparte, psicoanalista e scrittrice francese, tentò di fornire una spiegazione convincente sul perché la maggior parte delle donne riuscisse a provare piacere prevalentemente con la stimolazione clitoridea. In particolare stabilì una sorta di regola del pollice, secondo cui se la distanza tra il clitoride e la vagina di una donna risulta inferiore a quella tra la punta del suo pollice e la fine della falange, allora potrà raggiungere orgasmi anche durante la penetrazione, in caso contrario sarà molto più difficile.

La spiegazione è piuttosto semplice: nella classica posizione del missionario in cui la donna è sotto e l’uomo sopra, è il bacino di quest’ultimo, che muovendosi avanti e indietro, viene a trovarsi più volte a contatto con il clitoride. Tuttavia una stimolazione del clitoride, anche se avviene troppo distante dalla vagina, può essere sufficiente a raggiungere l’orgasmo. Ad esempio nella posizione in cui l’uomo è sotto e la donna è sopra, quest’ultima può controllare il movimento del bacino, così da stimolare il clitoride e quindi raggiungere l’orgasmo con la penetrazione.

Fonte Immagine: Pixabay

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