Orgasmo vaginale: mito o realtà? Ecco i punti di vista

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In tema di sessualità molto spesso si leggono le opinioni più disparate. In particolare in riferimento alla sessualità femminile, quest’ultima appare avvolta da un alone di mistero. Questo accade perché evidentemente la sessualità non chiama in causa solo gli organi atti alla riproduzione per una funzione meramente biologica, ma coinvolge la sfera più profonda dell’essere umano, che nella relazione con l’altro vive il suo completamento più profondo. Tuttavia il rapporto con l’altro nasce a partire dal riconoscimento della propria incompletezza e insufficienza e quindi rimane sempre, almeno in parte, misterioso ed enigmatico.

Insomma il piacere non deriva e non è soltanto condizionato da meccanismi di natura fisiologica, in quanto coinvolge, come detto, anche aspetti che riguardano la nostra persona dal punto di vista relazionale.

Orgasmo femminile: le tesi a confronto

Nello specifico la sessualità femminile si conferma più complessa e sfuggente rispetto a quella maschile. Basti solo pensare che un tempo nei manuali di anatomia neanche si faceva menzione del clitoride. Ora nello specifico in questo articolo tratteremo dell’orgasmo vaginale, di cui ancora oggi si discute se sia un mito o realtà.

Gli studi compiuti in questo ambito dalla sessuologia attestano che la donna è in grado di raggiungere un orgasmo, sia con la vagina attraverso la penetrazione e sia con il clitoride, che è un organo erettile che si trova nella parte superiore e anteriore della vagina. In sostanza la donna da un punto di vista anatomico può raggiungere un orgasmo che può essere o vaginale o clitorideo, ma non sono due tipi di orgasmi diversi, dal punto di vista fisiologico non vi è alcuna differenza, cambia solo la sede della stimolazione.

L’orgasmo vaginale sospeso tra mito e realtà?

Certamente l’orgasmo, in particolare quello femminile, è un fenomeno complesso in quanto non deriva solo dalle sensazioni prodotte dalla stimolazione della vagina o del clitoride, ma dall’interpretazione e dalla decodifica di queste sensazioni da parte del cervello. Riguardo all’orgasmo vaginale circolano tesi divergenti. Dei tanti luoghi comuni sull’orgasmo femminile ne abbiamo parlato qui ad esempio. C’è chi ritene che l’unico piacere certo è quello derivante dalla stimolazione del clitoride e che anche quando l’orgasmo produce sensazioni più avvolgenti e profonde, che connoterebbero quello vaginale, in realtà deriverebbero pur sempre dalla stimolazione del clitoride, che presenta delle innervazioni profonde.

Detto in altri termini il vero luogo del piacere è il cervello. Insomma l’orgasmo non deriva solo dalla stimolazione di una parte del corpo, ma chiama in causa tutta la complessità della nostra persona in relazione con l’altro, nel rapporto di coppia e quindi oltre la sfera meramente fisica coinvolge quella psichica, la nostra persona nella sua globalità.

In questo senso la sessuologia tiene conto non soltanto della fisiologia e della descrizione puramente meccanica del coito, quanto invece di come la sessualità acquisti concretezza nell’esperienza degli individui che la vivono nella loro dimensione quotidiana. Considerando quindi l’estrema variabilità, e la soggettività delle inclinazioni e degli  orientamenti, ne deriva che nulla quanto la sessualità meriti un approccio che coinvolga in maniera sinergica più discipline.

Fonte Immagine: Pixabay

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