Se pensiamo alla Sardegna pensiamo alle Seadas, le frittelle dolci ripiene di pecorino fresco e servite con il miele, ma anche ai Malloreddus al pecorino, i gnocchetti sardi conditi con una crema a base di pecorino grattugiato e zafferano. Se fosse un sapore, la Sardegna sarebbe proprio il Fiore sardo DOP: una tipologia di pecorino dal sapore pungente e presidio slow food della regione. Il Fiore sardo, infatti, è molto diverso dalle altre tipologie di pecorino convenzionale che si possono reperire nei negozi di alimentari e negli ipermercati. Il suo sapore è intenso, piccante, unico e con un’antica tradizione regionale alle spalle. La sua crosta è scura e ruvida, la pasta è dura, dal colore giallo paglierino. Oggi come oggi sono pochi i produttori di formaggio in grado di prepararlo seguendo l’antica tradizione e usando il latte intero delle pecore sarde e il caglio d’agnello.
Pecorino Fiore sardo DOP: storia e tecnica di preparazione
Il pecorino Fiore DOP dei pastori sardi è il classico formaggio stagionato prodotto negli ovili dell’entroterra dell’isola, nella fattispecie nel nuorese. Questo staordinario formaggio risale all’Età del bronzo, ossia quel periodo storico che si colloca tra il 2300 a.C. e il 950-800 a.C. Nei secoli il processo di preparazione è rimasto immutato e rispetta fedelmente la tradizione regionale. Il latte crudo delle pecore sarde, dopo la mungitura viene posto in caldaie di rame e fatto coagulare ad una temperatura compresa tra i 32 e i 35° attraverso l’uso del caglio di agnello. Dopo circa 20 o 30 minuti, in base al periodo stagionale, si interrompe la cagliata con una rottura unica a chicco di riso e la si lascia decantare sul fondo delle caldaie. In seguito la forma viene sottoposta a pressione, in modo da ottenere il massimo dello spurgo dal siero. Nel momento in cui la forma diviene compatta, viene estratta e messa a riposare per un giorno, per poi essere immersa nella salamoia, dove resterà per circa 10 ore. Successivamente le forme di Fiore sardo vengono poste su un traliccio di canne, laddove potranno asciugarsi e affumicarsi per circa 15 giorni. Come ultima fase del processo di preparazione, le forme vengono fatte stagionare per diversi mesi in un ambiente asciutto.
Fiore sardo DOP: caratteristiche nutrizionali e benefici per la salute
Il Fiore sardo DOP è la punta di diamante della regione Sardegna. Ricco di preziose sostanze nutritive, tra cui vitamine, proteine e grassi nobili, questo superfood regionale si colloca tra i migliori alimenti in grado di apportare straordinari effetti benefici al nostro organismo grazie all’elevata concentrazione di calcio, fosforo e Vitamina D. Diamo uno sguardo ravvicinato alle sue proprietà benefiche più importanti:
- Contribuisce alla salute delle ossa e dei denti
- Tutela il sistema immunitario e ci protegge dai malanni di stagione
- Previene l’insorgenza dell’osteoporosi e tutela la densità ossea
- Protegge i nervi e la muscolatura
- Regolarizza i processi metabolici
- Contrasta l’ansia e riduce lo stress.
Proprio come il Canestrato di Moliterno, il Fiore sardo DOP è ricco di triptofano, un amminoacido essenziale che si trova nei latticini ed è alla base del processo di sintesi delle serotonine: neurotrasmettitori che mutano in melatonine ed esplicano un’azione sedativa e regolatrice del sonno. Stimolano dunque la sonnolenza fisiologica e ne favoriscono la qualità. Ma non è finita qui: tra le virtù benefiche del pecorino Fiore sardo DOP annoveriamo la sua azione ipocolesterolemizzante. Stando ai risultati di diversi studi condotti dalle Università irlandesi, il consumo di pecorino sardo abbasserebbe significativamente i livelli di colesterolo alto. Secondo i risultati delle analisi del sangue condotte sui consumatori abituali di pecorino sardo, i valori di colesterolo registrati sono stati decisamente bassi.
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