Come si comportano i bambini autistici?

Come si comportano i bambini autistici?

L’autismo, noto anche come “disturbi dello spettro autistico”, è considerato come un insieme eterogeneo di sindromi ad esordio precoce che riguardano la sfera del neurosviluppo. Questa neurodiversità è caratterizzata da una significativa compromissione dell’interazione sociale, difficoltà sensoriali, disturbi del linguaggio verbale e paraverbale, atarassia e comportamenti apparentemente simili a quelli dei DOC (disturbo ossessivo compulsivo). Data la complessità dell’argomento, nei prossimi paragrafi vi forniremo un focus approfondito su come riconoscere precocemente i sintomi e i campanelli d’allarme del disturbo dello spettro autistico e sulla principale metodologia di trattamento scientificamente riconosciuta.

Come riconoscere l’autismo: quali sono i principali comportamenti-allarme?

La sintomatologia associata al disturbo dello spettro autistico comprende un vasto numero di problemi di tipo socio-relazionale, emozionale e nella capacità di linguaggio. Esaminiamo i principali:

  • Atteggiamenti ripetitivi sovrapponibili a quelli del DOC (disturbo ossessivo compulsivo), come ad esempio sistemare dei soprammobili sul comodino ogni giorno nel medesimo ordine, pretendere che la madre stia seduta nella stessa posizione, etc;
  • Manierismi motori stereotipati (chiamati in inglese “stimming”), come ad esempio battere o contorcere le dita delle mani, premere il tasto dell’ascensore, volteggiare, camminare in punta di piedi, etc)
  • Importanti difficoltà nel modificare le loro abitudini quotidiane;
  • Modalità differenti nei processi di comprensione, concentrazione e nel reagire agli stimoli esterni;
  • Difficoltà con le attività sociali come ad esempio fare conversazione con i coetanei e instaurare rapporti di amicizia;
  • Tendenza all’isolamento e a giocare da solo;
  • Tendenza a sorridere senza un motivo preciso;
  • Contatto oculare atipico, sguardo laterale e mancanza di contatto visivo diretto;
  • Attacchi di ira intensa e incontrollata;
  • Comportamenti aggressivi come ad esempio urlare, piangere e autolesionarsi in luoghi pubblici (supermercato, parco giochi, etc);
  • Fobia per i petardi e i fuochi d’artificio a causa della loro ipersensibilità ai rumori forti e improvvisi.

Secondo gli specialisti di neuropsichiatria infantile, monitorare l’evoluzione dello sviluppo e l’apprendimento dei bambini entro i 3-4 anni di vita consente ai medici di individuare i sintomi precoci del disturbo dello spettro autistico. Prima si individuano i sintomi caratteristici e prima il neuropsichiatra può stabilire la rilevanza dignostica dei diversi sintomi e intervenire con approcci psicoeducativi, di tipo evoultivo e cognitivo.

Qual è la principale metodologia di trattamento dell’autismo?

Ad oggi il piano psicoterapeutico standard per il trattamento del disturbo dello spettro autistico è quello incentrato su approcci psicoeducativi, di carattere evoultivo e/o cognitivo. Questo metodo di trattamento è basato sull’apprendimento graduale di capacità e competenze non spontaneamente acquisite con lo sviluppo. Importanti evidenze scientifiche sull’efficacia di questa modalità di trattamento confermano l’importanza di saper riconoscere i campanelli d’allarme quanto più precocemente possibile affinché ogni bambino/a possa ottenere risultati concreti e significativi.

I genitori che sospettano che il proprio figlio possa avere il disturbo dello spettro autistico devono consultare uno specialista in pediatra o neuropsichiatria infantile ed esternare le proprie preoccupazioni per la regressione dello sviluppo del proprio figlio/a già nei primi due anni di vita. Solo il neuropsichiatra può ufficializzare la rilevanza dignostica della sintomatologia e confermare la diagnosi.

 

Potrebbe interessarvi anche: Mente Autism: il dispositivo neurofeedback per bambini autistici

(Fonte immagine: Unsplash)
CONDIVIDI