Prima di scoprire com’è pianificato un programma terapeutico di magnetoterapia per edema osseo, cerchiamo di familiarizzare con questo trattamento fisioterapico dando uno sguardo preliminare alla definizione fornitaci dai migliori siti di terapia fisica strumentale. La magnetoterapia è un trattamento medico non invasivo, indolore e sicuro che si avvale dei campi elettromagnetici (frequenza a 50 Hz e 50 Gauss di potenza) per curare malattie osteoarticolari acute o croniche. Oltre a ripristinare l’equilibrio cellulare dei tessuti danneggiati e promuovere la consolidazione delle fratture, la magnetoterapia allevia algie, infiammazioni e distorsioni che colpiscono strutture muscolari, articolari e ossee. Grazie a questi benefici, gli specialisti di fisioterapia sono soliti prescrivere la magnetoterapia a pazienti che riportano malattie sistemiche dell’apparato scheletrico, come ad esempio l’osteoporosi, l’artrosi, l’artrite e i dolori osteoarticolari. La magnetoterapia si è dimostrata efficace anche nel trattamento del consolidamento osseo a seguito di fratture dei segmenti scheletrici e/o per il riassorbimento di un edema osseo. Data la complessità dell’argomento, nei prossimi paragrafi entreremo nel merito e affronteremo in modo approfondito quando è utile sottoporsi alla magnetoterapia, quali sono i principali effetti benefici e come impostarla per curare l’edema osseo.
Magnetoterapia: quali sono gli effetti benefici?
Importanti evidenze scientifiche internazionali hanno dimostrato gli straordinari effetti terapeutici della magnetoterapia su soggetti che si sottopongono a cicli di 45-90 giorni della durata minima di 3 ore giornaliere. Esaminiamo i principali effetti benefici:
- Riduzione del dolore acuto e cronico delle infiammazioni e delle tensioni muscolo-articolari;
- Miglioramento delle condizioni causate da patologie alle articolazioni e malattie delle ossa;
- Rigenerazione dei tessuti e il deposito del calcio;
- Riattivazione della circolazione ematica e maggiore afflusso di nutrienti e ossigeno alle cellule;
- Riduzione di cicatrici cutanee deturpanti e miglioramento dei processi di guarigione delle ferite in generale;
- Riassorbimento degli edemi e drenaggio dei liquidi in eccesso nella sezione interna dell’osso;
- Effetto distensivo e rilassante sulla muscolatura liscia e striata.
Magnetoterapia: come impostare il trattamento per l’edema osseo?
L’edema midollare dell’osso (bone marrow edema BME) è una condizione patologica dolorosa di una o più strutture ossee. È caratterizzata dalla presenza anomala di liquido all’interno della midollare ossea o nell’osso spongioso e può essere particolarmente fastidiosa e invalidante. La magnetoterapia rappresenta un rimedio altamente risolutivo per alleviare la sintomatologia dolorosa dei pazienti e donare sollievo dall’infiammazione. In genere la durata di ciascuna sessione di magnetoterapia varia a seconda della gravità e natura della condizione medica del paziente e dall’ apparecchio magnetoterapia. Ogni sessione può durare 20 minuti, così come può protrarsi per 8 ore. Il fisioterapista utilizza un generatore di campi magnetici pulsati collegato a dei diffusori e li applica nella regione anatomica dolente (arti inferiori, quindi gambe, piedi e caviglie, ma può interessare anche le mani o il viso). Successivamente preme il pulsante della console che serve alla creazione delle radiazioni magnetiche e l’apparecchiatura funziona da sé. Allo scadere del tempo impostato, il fisioterapista rimuove i magneti e le fasce d’applicazione dal paziente. Per ciò che concerne la durata del trattamento terapeutico per l’edema osseo, gli specialisti di fisioterapia sono soliti prescrivere sessioni di una durata non inferiore alle 6-8 ore. Per tutte le altre patologie osteoarticolari, come ad esempio l’artrosi, ciascuna sessione di magnetoterapia ha una durata inferiore che oscilla tra le 2 e le 3 ore.
Magnetoterapia per edema osseo: quando è controindicata?
Gli specialisti di magnetoterapia sottolineano la necessità di essere cauti nell’utilizzo di questo trattamento. I campi elettromagnetici rappresentano un potenziale pericolo non soltanto per le figure professionali preposte all’esecuzione di questa terapia, ma anche per determinate categorie di pazienti. La magnetoterapia non è adatta ai portatori di pacemaker, di defibrillatore cardioverter portatile e alle donne incinte. Per quanto concerne i portatori di un pacemaker, le radiazioni magnetiche generate ai fini terapeutici potrebbero interferire con il corretto funzionamento del device elettronico, deputato a controllare le anomalie del ritmo cardiaco. Per quanto riguarda le donne incinte, l’esposizione ai campi magnetici in maternità potrebbe causare alterazioni varie dello stato di salute dell’embrione e l’insorgenza di anomalie del sistema nervoso fetale.
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