Capelli: quando fare i trattamenti anticaduta?

Capelli: quando fare i trattamenti anticaduta?

Un periodo di particolare stress psico-fisico, un regime alimentare eccessivamente drastico, disfunzioni ormonali, terapie farmacologiche prolungate e l’uso di prodotti per capelli troppo aggressivi possono causare una maggiore caduta dei capelli che, in certi casi, può portare a un diradamento evidente e allarmante. Il risultato è uno stress tricologico che necessita un trattamento anticaduta ad hoc che possa arrestare la perdita dei capelli. Se sospettate una perdita di capelli non fisiologica ed eccessiva, potete sottoporvi ad un trattamento mirato e risolutivo in grado di stimolare il cuoio capelluto e rivitalizzare i follicoli piliferi. Nei prossimi paragrafi esamineremo quali sono i principali trattamenti farmacologici anticaduta sia per la calvizie femminile che per quella maschile.

Caduta dei capelli: quando preoccuparsi e rivolgersi ad un medico?

È normale perdere dai 50 ai 100 capelli al giorno, ma se si riscontra un aumento significativo della perdita dei capelli o si individuano chiazze calve sulla testa, potrebbe essere il momento di rivolgersi ad un medico. Per arrestare le varie tipologie di alopecia e intervenire in modo mirato e personalizzato, occorre consultare un dermatologo o un endocrinologo che possa prescrivere il trattamento più adeguato, sia locale che sistemico. Attraverso un’accurata anamnesi lo specialista cercherà di risalire alla causa principale della perdita dei capelli del paziente e migliorare le sue abitudini alimentari, limitando, qualora fosse possibile, di sottoporlo a lunghi trattamenti farmacologici.

È possibile intervenire con un trattamento anticaduta?

Se il paziente inizia il ciclo del trattamento anticaduta in maniera tempestiva, il trattamento può donare risultati soddisfacenti ed evidenti. Temporeggiare nel sottoporsi ad un trattamento anticaduta non fa altro che favorire quel processo irreversibile che causa l’atrofia del follicolo pilifero, con una rapidità e gravità strettamente correlata anche alla predisposizione ereditaria.

Caduta dei capelli: Finasteride, Spironolattone e Minoxidil a confronto

Queste tre molecole sono ampiamente utilizzate per contrastare la calvizie femminile. Possono essere assunte per via orale o applicate sul cuoio capelluto pulito come lozioni ad uso topico. Nella fattispecie la Finasteride a basso dosaggio può antagonizzare l’azione negativa degli ormoni maschili sul follicolo pilifero, contrastando la perdita dei capelli. Non stimola la ricrescita del capello e agisce solo per la calvizie di tipo maschile, inibendo un enzima (la 5-alfa-reduttasi) che muta il testosterone in DHT, la molecola che fa paralizza e indebolisce il follicolo pilifero. Anche se la sua azione porta a risultati concreti già dopo pochi giorni, in certi casi potrebbe essere necessario aspettare fino a 5 o 6 mesi.

Per ciò che concerne lo Spironolattone, sappiamo che può essere assunto per via sistemica ma anche a livello topico. Questa molecola stimola la naturale ricrescita dei capelli e può essere utile nei casi di alopecia femminile correlata ad iperandrogenismo. Nei casi di calvizie maschile può scatenare effetti femminilizzantie per questo gli endocrinologi sono soliti sconsigliarne l’utilizzo. Nella stragrande maggioranza dei pazienti lo spironolattone produce effetti concreti dopo circa sei mesi, ma potrebbe essere necessario aspettare fino a 12 mesi. Per tale motivo gli endocrinologi esortano le proprie pazienti a pazientare se non riscontrano un miglioramento immediato.

L’azione anticaduta del Minoxidil consiste nella stimolazione della produzione di VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor), un fattore che promuove il prolungamento della fase fisiologica di crescita del capello ed ingrandisce progressivamente i follicoli miniaturizzati. Gli endocrinologi lo prescrivono soprattutto per curare l’alopecia androgenetica nelle prime fasi della patologia, sia nella calvizie maschile che femminile. Con un trattamento costante è possibile riscontrare i primi risultati già dopo 6 o 7 mesi l’inizio della terapia.

Caduta dei capelli: quale ruolo hanno gli shampoo medicati e gli integratori alimentari?

Gli shampoo anticaduta e i supplementi alimentari sono due alleati importanti per coloro che combattono contro la perdita dei capelli. Gli specialisti ci tengono a sottolineare che l’uso di entrambi può coadiuvare il trattamento anticaduta, ma senza un’opportuna terapia farmacologica possono risultare inefficaci. L’assunzione di integratori alimentari a base di oligoelementi e aminoacidi può essere risolutiva, purchè siano privi di vitamina A (un micronutriente che causa un peggioramento della caduta dei capelli). L’alternativa ai sopracitati trattamenti farmacologici e rimedi anticaduta è intervenire chirurgicamente con il trapianto dei capelli graduale. L’operazione, se effettuata da un chirurgo altamente qualificato e con esperienza pluriennale, si associa quasi sempre a risultati eccellenti e sbalorditivi.

 

Potrebbe interessarvi anche: Cura caduta capelli con cellule staminali

 

(Fonte immagine: Pixabay)
CONDIVIDI