La sesta malattia, comunemente nota come Roseola infantum e Rosolia, è un’infezione virale dell’età infantile, causata da un virus della famiglia degli Herpes denominato HHV 6, di cui ne esistono 2 specie A e B. L’agente eziologico della sesta malattia è HHV6B. Questa patologia di origine infettiva si trasmette principalmente per via respiratoria, mediante starnuti, colpi di tosse o contatti molto ravvicinati con altri bambini infetti. Il virus penetra attraverso le secrezioni respiratorie superiori e si manifesta dopo un periodo che varia tra i 5 e i 14 giorni (in media 9) quando compaiono i primi segnali. La sesta malattia è presente durante tutto l’anno, ma è maggiormente diffusa nei mesi invernali. I bambini di età compresa tra i 6 e i 24 mesi sono la fascia d’età più soggetta a contrarre questa infezione virale. Data la complessità dell’argomento, nei prossimi paragrafi vi forniremo un focus approfondito su come riconoscere precocemente i sintomi caratteristici della Roseola infantum.
Come riconoscere precocemente i segnali della sesta malattia?
La sesta malattia ha origine con aumento improvviso della temperatura corporea, in genere sui 39° e i 41°C. I bambini contagiati sono soliti presentare una sequenza di 10 sintomi caratteristici:
- Malessere generale (brividi, spossatezza)
- Marcata irrequietezza
- Raffreddore
- Faringite
- Agitazione
- Perdita dell’appetito
- Pianto
- Gonfiore dei linfonodi
- Congiuntivite
- Lieve dissenteria.
Dopo circa 3 o 4 giorni, in concomitanza della diminuzione della temperatura corporea, si sviluppa e manifesta un esantema maculare o maculo-papulare, localizzato prevalentemente sul viso, il busto e il collo. Tale esantema maculare si presenta mediante piccole macchie color rosa pallido-rosso, piane e prive di vescicole (a differenza di quelle della Varicella che invece contengono un liquido contagioso di colore chiaro). In genere tali macchie non sono pruriginose e regrediscono nell’arco di due giorni.
Come distinguere i sintomi della sesta malattia da quelli del morbillo?
Nonostante siano entrambe conosciute e ampiamente comuni tra i bambini di tutto il mondo, permane ancora la necessità di fare chiarezza sulla differenza che intercorre tra l’esantema della sesta malattia (Roseola infantum) e l’esantema del Morbillo. La confusione nasce dal fatto che il rash cutaneo di entrambe le infezioni virali riporta somiglianze e analogie indistinguibili per i genitori che non hanno particolare conoscenza di queste infezioni pediatriche. Il miglior metodo per differenziarle è il confronto tra i due tipi di esantema:
- La sesta malattia si differenzia dal Morbillo per l’esantema più lieve e più evanescente: il rush cutaneo della sesta malattia inizia sul viso e si diffonde rapidamente al resto della superficie cutanea, le macchie del Morbillo, invece, sono lesioni color bianco-bluastre, lievemente rilevate, di 2-3 mm di diametro su una base eritematosa, che compaiono sulla mucosa orale, in genere di fronte al primo molare permanente, ossia il sesto dente partendo dal centro.
- I sintomi sistemici della sesta malattia appaiono più lievi e più brevi. (febbre, brividi, congiuntivite, linfonodi del collo e della nuca ingrossati, etc). I sintomi del morbillo, infatti, hanno una durata che varia dai 10 ai 20 giorni.
Quali sono le complicazioni della sesta malattia?
Durante il decorso di questa malattia esantematica è stata riscontrata una maggiore frequenza delle convulsioni febbrili, ovvero quegli eventi parossistici convulsivi occasionali che si possono manifestare tra il primo e il quinto anno di età. Sebbene tali convulsioni possano allarmare i genitori, generalmente le crisi sono benigne e si risolvono senza alcuna ripercussione sulla salute del bambino.
Per quanti giorni il bambino è contagioso?
La sesta malattia è altamente contagiosa soprattutto durante il rialzo della temperatura corporea, dunque prima della comparsa dell’esantema maculare o maculo-papulare.
Qual è il piano terapeutico per la sesta malattia?
Secondo gli specialisti di pediatria la sesta malattia è un’infezione virale che che si risolve spontaneamente e il trattamento terapeutico è solo sintomatico. In caso di febbre estremamente elevata o in caso di malessere generale, i medici prescrivono la somministrazione di farmaci antipiretici e antidolorifici, come ad esempio il Paracetamolo o l’Ibuprofene. Per ottimizzare la fase di guarigione, gli specialisti di pediatria consigliano di far seguire al bambino un regime alimentare idratante a base di frutta e verdura ricche di acqua, sali minerali, vitamine e antiossidanti. L’alimentazione non dovrebbe mai essere forzata e se il mal di gola dovesse rendergli difficile la deglutizione, è opportuno optare per alimenti dalla consistenza fresca e morbida.
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