La cucina salutista promuove una scuola di pensiero imperniata sulla salvaguardia del benessere del nostro organismo mediante la cottura a bassa temperatura (CBT o cottura sous vide). Trattasi di una tecnica culinaria smart e salutare che preserva le proprietá organolettiche e nutrizionali degli alimenti mediante l’uso di temperature esigue, che non vanno al di là degli 80° C. Questo cooking method può essere praticato in forno, nelle pentole elettriche, sottovuoto, in bagni termostatati e in stanze controllate. Solitamente si immergono gli alimenti in specifici sacchetti (sottovuoto e sigillati edmeticamente) per un lasso di tempo prolungato oppure si usa la pot slow cooking, una pentola elettrica che cuoce gli alimenti a temperature controllate. Cucinare a bassa temperatura è fondamentale per tutelare i micronutrienti contenuti nei cibi ed evitare la perdita significativa di antiossidanti, sali minerali e vitamine. Sebbene questa tecnica di cottura innovativa stia spopolando tra gli appassionati di cucina salutista, i suoi straordinari vantaggi e benefici per la salute non sono ancora noti a tutti. Addentriamoci un po’ di più nella scoperta di questo metodo e vediamo come può, concretamente, salvaguardare l’integrità organolettica e nutrizionale degli alimenti. Buon proseguimento di lettura.
L’importanza di cucinare a bassa temperatura
La cottura a bassa temperatura è la vera chiave di volta per la gestione e preservazione delle proprietà nutritive dei cibi. Questa tecnica di cottura smart e salutare offre un ampio ventaglio di benefici per il buon funzionamento del nostro apparato gastrointestinale e non. Qui di seguito vi illustreremo i principali vantaggi.
Riduzione della degradazione delle vitamine e dei sali minerali
La cottura a bassa temperatura riduce significativamente la perdita di micronutrienti essenziali (sali minerali e le vitamine idrosolubili, quali la vitamina C e le vitamine del gruppo B) estremamente sensibili al calore e che vanno incontro a degradazione durante i classici metodi di cottura. Questo metodo culinario “salutistico” mantiene pressoché inalterati i principi nutritivi degli alimenti e non perdono le loro caratteristiche gustative.
Consente di denaturare delicatamente le proteine e gli amidi
La cottura a bassa temperatura presenta il vantaggio di poter denaturare le proteine e gli amidi contenuti nei cibi moderatamente e delicatamente, tutelando la loro struttura molecolare e caratteristiche organolettiche. Ma non è finita qui: grazie alla bassa temperatura è possibile evitare la formazione di composti tendenzialmente dannosi per il nostro organismo, come ad esempio gli eteri composti aromatici e gli idrocarburi policiclici aromatici, generati dalla degradazione termica delle proteine.
Maggiore digeribilità e leggerezza delle pietanze
Tra gli innumerevoli vantaggi della cottura a bassa temperatura annoveriamo l’aumento della digeribilità dei cibi. Questo metodo cottura, infatti, contribuisce a ottimizzare la qualità delle pietanze cucinate e favorire i processi digestivi post-pastum, requisito fondamentale per godere di un apparato digerente funzionante ed efficente. La cottura a bassa temperatura come contribuisce, esattamente, alla digeribilità delle pietanze? Semplice, grazie al monitoraggio costante delle temperature e dei minuti di cottura, che aiuta a rendere le fibre alimentari più tenere e scomponibili. Un fattore estremamente importante per coloro che soffrono di patologie gastrointestinali o disturbi digestivi transitori, come l’aerofagia.
Maggiore assimilazione degli aminoacidi, vitamine, sali minerali e composti bioattivi
Grazie alla ridotta degradazione termica della struttura molecolare degli alimenti e alla denaturazione delicata delle proteine e degli amidi, i cibi cotti a risultano più assimilabili. Questo aspetto favorisce una migliore disponibilità di aminoacidi, vitamine, sali minerali e composti bioattivi.
Riduzione della formazione di composti nocivi e cancerogeni
I metodi di cottura tradizionali e comuni che si avvalgono di temperature elevate (oltre i 100° C) sono stati messi in relazione con una maggiore incidenza di tumori, poiché sembrerebbe che aumentino esponenzialmente il rischio di cancerosità degli alimenti. Secondo numerosi studi scientifici internazionali la cottura a bassa temperatura, invece, contribuirebbe alla prevenzione oncologica del colon e limiterebbe significativamente la cancerogenesi (trasformazione maligna), il processo neoplastico che porta un tessuto sano a diventare tessuto tumorale.
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