Acqua di riso per capelli: benefici e utilizzo corretto

Acqua di riso: il segreto antico per capelli lucidi e forti

Tra tutti i rimedi naturali orientali per la cura, il benessere e la salute dei capelli non possiamo non menzionare l’acqua di riso. Con le sue virtù rivitalizzanti, leviganti, lucidanti e idratanti, la pratica del Yu-Su-Ru è divenuta essenziale per donare nuova vitalità ai capelli lunghi e rendere la chioma fulgida e nutrita. Ma come agisce l’acqua di riso sul cuoio capelluto e, soprattutto, come si applica? Nota sin da tempi immemori, ad oggi l’acqua di riso è presente in numerosi prodotti per la dermocosmesi: dagli shampoo volumizzanti, passando per gli oli rigeneranti, i sieri e i balsami ristrutturanti. Esploriamo insieme questo antico rimedio asiatico e scopriamo nel dettaglio cos’è, quali sono le sue virtù benefiche e il corretto utilizzo.

Quali sono le virtù benefiche dell’acqua di riso sui capelli?

L’acqua di riso fermentata è ricca di amido, aminoacidi, proteine, minerali, vitamine e inositolo, un connubio di elementi naturali che lavorano in sinergia per lucidare, nutrire e fortificare i capelli. Questo antico rimedio di origini giapponesi si ricava dalla fermentazione del riso bianco nell’acqua e vanta numerose proprietà terapeutiche sia per il cuoio capelluto che per le fibre capillari. Qui di seguito le principali azioni benefiche:

  • Azione disciplinante: l’acqua di riso aiuta a rigenerare la cheratina superficiale dei capelli, rendendoli visibilmente più disciplinati e meno ribelli. Proprio per questa ragione  è uno degli ingredienti di origine naturale maggiormente usato per la preparazione delle formulazioni di prodotti liscianti.
  • Azione districante: grazie agli acidi grassi Omega 3 di cui sono ricchi, questi semi aiutano a rendere il capello più idratato, aumentandone la morbidezza;
  • Azione illuminante: grazie alla presenza di aminoacidi, lacqua di riso illumina la chioma, compatta la cheratina superficiale dei capelli e dona una migliore rifrazione della luce.
  • Azione sebo normalizzante: a livello dello scalpo, l’acqua di riso aiuta a ridurre l’eccessiva produzione di sebo che caratterizza i capelli misti, grassi con impurità o tendente alla seborrea. L’acqua di riso riequilibra, dunque, il microbiota cutaneo.
  • Azione rigenerante: per effetto delle vitamine in essa contenute, questo antico rimedio orientale aiuta a contrastare l’azione nociva dei radicali liberi. Oltre a prevenire l’indebolimento e la caduta dei capelli, previene la canizie, ovvero quel processo di invecchiamento capillare accelerato che porta alla comparsa dei capelli bianchi.

Come ottenere l’acqua di riso e come applicarla correttamente sui capelli?

L’acqua di riso è oggi disponibile in numerosi formati di prodotti cosmetici e bio per capelli: dagli shampoo volumizzanti, passando per gli oli rigeneranti, i sieri e i balsami ristrutturanti. Tuttavia per utilizzarla sui capelli è sufficiente creare un impacco fai da te casalingo e di comprovata efficacia, portando ad ebollizione del riso bianco raffinato e riutilizzando l’acqua della cottura. Per preparare un impacco di acqua di riso tutto ciò di cui avete di bisogno sono 100 grammi di riso bianco e acqua minerale naturale o del rubinetto. Qui di seguito i principali step da seguire:

  1. In un tegame di medie dimensioni portate ad ebollizione l’acqua e versate il riso bianco facendo attenzione a non aggiungere sale da cucina;
  2. Quando il riso sarà cotto, scolatelo e recuperate l’acqua della cottura. Trasferitela in una ciotola e fate raffreddare per almeno 30 minuti;
  3. Per utilizzarla applicatela su tutta la lunghezza dei capelli dopo aver effettuato un normale shampoo;
  4. Massaggiate il cuoio capelluto e lasciate che l’acqua di riso agisca per almeno 10 minuti, proprio come se fosse una maschera;
  5. Risciacquate con abbondante acqua tiepida o fredda e tamponate con un asciugamano pulito e asciutto.
  6. Pettinate i capelli con delicatezza, asciugateli con il phon mantenendo una temperatura non eccessivamente elevata.

 

 

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(Fonte immagine: Pixabay)
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